«Sono state infatti stabilite - informa A2A - soglie minime dei volumi di invaso per determinati momenti dell’anno solare al fine di gestire, in funzione delle reali ed effettive disponibilità idriche, il soddisfacimento dei fabbisogni idropotabili e, qualora possibile, anche irrigui che possano contestualmente consentire il reintegro dell’acqua rilasciata mediante nuovi apporti idrici naturali».
«La programmazione della limitata produzione idroelettrica - rende noto ancora A2A - è quindi effettuata, ormai da diversi mesi, non solo per garantire i quantitativi di risorsa idrica previsti dalla Convenzione in essere, ma anche per cercare di prevenire, per quanto possibile, situazioni emergenziali come quelle vissute nel periodo estivo-autunnale del 2022».
«Ricordiamo che la produzione idroelettrica del Gruppo - prosegue la nota - causa il prolungato periodo di siccità, nel 2022, ha registrato per la Regione Calabria una flessione del 33% rispetto alla media degli anni precedenti. Ad oggi, assolutamente in contro tendenza rispetto a quelle che potrebbero essere logiche di mercato, si utilizzano per la produzione di energia idroelettrica le sole acque che naturalmente fluiscono a valle, senza ricorrere quindi alla risorsa idrica invasata e trattenuta dalle dighe, incrementando progressivamente i livelli dei bacini e preservandone le scorte», conclude A2A.