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L'avvocato "teocon" Giancarlo Cerrelli in audizione al Senato per dire "no" alle Unioni civili

Posted On Mercoledì, 21 Gennaio 2015 11:13 Scritto da

Giancarlo CerrelliA nome del comitato "Sì alla famiglia", l'esponente cattolico crotonese ha proposto un testo unico che, senza nuovi istituti, offre un elenco dei diritti già spettanti ai conviventi in materia di sanità, carceri, norme processuali, locazioni e risarcimenti.

In estrema sintesi, il testo unificato "Disciplina delle unioni civili", depositato in commissione Giustizia dalla relatrice Monica Cirinnà (Pd), prevede che gli omosessuali potranno sposarsi e prendere il cognome del coniuge. Non si chiamerà matrimonio, ma garantirà gli stessi diritti. Inoltre, il Ddl non darà il via libera, invece, alle adozioni per le coppie dello stesso sesso. Per i movimenti cattolici, questo, sarebbe nient'altro che un espediente per mettere una "foglia di fico" sui matrimoni e le adozioni fra coppie dello stesso sesso. Da qui l'intevento dell'avvocato Cerrelli (foto) che, oltre a essere vicepresidente nazionale dell'Unione giuristi cattolici, è anche rappresentante del comitato "Sì alla famiglia" che è composto da un cartello di numerose associazioni cattoliche, evangeliche e laiche. In passato, l'avvocato Cerrelli era balzato all'onore delle cronache nazionali nel 2013 per aver espresso posizioni saldamente anti-omosessuali in una diretta televisiva di Rai1 [LEGGI ARTICOLO]. L'avvocato Cerrelli è crotonese ed esercita presso il Foro di Crotone.

 

L'intervento in commissione Giustizia al Senato.

«Nel corso delle audizioni di fronte alla commissione Giustizia del Senato - informa una nota dell'associazione "Sì alla famiglia" - sul disegno di legge Cirinnà in tema di «unioni civili» fra persone dello stesso sesso i senatori hanno ascoltato oggi il comitato "Sì alla famiglia", un cartello che riunisce numerose associazioni cattoliche, evangeliche e laiche, rappresentato dal suo segretario avvocato Giancarlo Cerrelli. Cerrelli - è scritto nel comunicato - ha espresso la contrarietà del comitato a ogni legge che introduca in Italia il "matrimonio" e le "adozioni" omosessuali sotto qualunque nome, dunque anche al Ddl Cirinnà che, secondo le parole dello stesso sottosegretario Scalfarotto, intervistato da «Repubblica» il 16 ottobre 2014, propone una "unione civile (che) non è un matrimonio più basso, ma la stessa cosa. Con un altro nome per una questione di realpolitik". Quand'anche nella sua versione finale - specifica il comitato teocon - il Ddl Cirinnà escludesse le adozioni, ha affermato Cerrelli (ma non è questo il caso ora), una volta promosso un istituto che è "la stessa cosa" del matrimonio, queste verrebbero facilmente aggiunte dalla Corte costituzionale, com'è del resto avvenuto in Germania e altrove. Come alternativa, ha spiegato Cerrelli, "Sì alla famiglia" propone un testo unico che non introduce nuove norme o nuove istituti, ma in 33 articoli offre un elenco dei diritti che già spettano ai conviventi - di diverso o dello stesso sesso - in materia di sanità, carceri, norme processuali, locazioni e risarcimenti. «L'alternativa - ha concluso Cerrelli - non è tra "matrimonio" omosessuale e unioni civili, e neanche fra unioni civili e nessun diritto per i conviventi. L'alternativa vera è fra "matrimonio" omosessuale con adozioni, chiamato così o mascherato pudicamente sotto il nome di "unione civile" - "per una questione di realpolitik", come ha detto Scalfarotto -, e dall'altra parte riconoscimento per tutti i conviventi di diritti e doveri nelle materie pratiche e patrimoniali riunite nel testo unico, con assoluta esclusione delle adozioni».