Così il presidente e fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, al corteo milanese (circa 50mila secondo la Questura) in memoria delle vittime innocenti delle mafie, parlando del naufragio di Cutro, i cui defunti verranno ricordati oggi con la lettura dei nomi.
«Tutti questi morti sono vittime di questa violenza criminale che ha facce e volti diversi. È giusto che noi ricordiamo tutte queste vittime, anche di Cutro, ma con loro tante altre vittime di questa forma di violenza. Fuggono dalle guerre, dai conflitti, dalla siccità, dalla povertà e noi li respingiamo. Sono deportazioni indotte - ha sottolineato don Ciotti -, non dimentichiamocelo. Abbiamo una responsabilità verso questi migranti e chi fa tutto questo non sono gli scafisti, ci sono i poteri forti con delle grandi responsabilità». (ANSA)