MILANO “Fiocco rosa” in casa del nostro giornalista Gaetano Megna. Alle ore 18 dello scorso 9 maggio, presso l'ospedale “Niguarda” di Milano, è venuta infatti alla luce Gaia Schiavini per la gioia del papà Luca e della mamma Simona Megna (figlia di Gaetano).
Riceviamo e pubblichiamo la precisazione del presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Crotone, Enrico Ciliberto in merito all'editoriale di ieri a firma di Gaetano Megna.
Il flop di Pd e Cinque stelle, vecchi arnesi e saltimbanchi: così la Calabria si prepara ad affrontare la competizione elettorale per l’elezione del nuovo governo regionale. Non è la prima volta che il Pd intraprende la corsa su un binario morto. Era già successo dieci mesi fa quando scelse di candidare alla carica di presidente l’imprenditore Filippo Callipo.
Egregio direttore,
dopo l’ennesimo articolo che fa disinformazione, pubblicato sulla sua testata, ci troviamo costretti a una decisa smentita. Ci consenta, però, prima di entrare nel merito di raccontarle una breve storia che parla di tre strani personaggi. C’era una volta una penna rossa nostalgica della guerra fredda, un consigliere comunale, ex candidato a sindaco, sonoramente bocciato dai crotonesi, che non sa nemmeno che giorno è oggi, ed un altro consigliere comunale smemorato ed ossessionato da via Roma. Potrebbe sembrare l’inizio di una barzelletta, ed in realtà i tre fanno ridere parecchio, ma purtroppo ci troviamo davanti ad un vero e proprio dramma umano. Da tredici mesi, la “penna rossa nostalgica” vive una sua dimensione spazio temporale in cui immagina cose che non esistono, come i rimpasti di giunta tante volte annunciati e mai realizzati, o le paventate e mai verificate crisi di maggioranza. Chiuso nel suo mondo immaginario (dove il muro di Berlino è ancora in piedi così come la cortina di ferro) crea mostri e falsi scoop per raccontare una verità che nulla ha a che fare con la realtà. Poi c’è un ex candidato a sindaco che è convinto non di essere stato bocciato dai crotonesi, ma che ci sia stato un complotto “demo-pluto giudaico massonico” per estrometterlo da ciò che un dio sconosciuto gli ha promesso come suo. A completare questo scenario desolante, si aggiunge un consigliere comunale, in forte crisi d’identità, quasi convinto di essere la reincarnazione di un noto oppositore del passato, che dimentica ciò che fa durante il giorno ed appena cala il sole e sorge la luna, come un innaturale lupo mannaro della politica, si trasforma in un mostro di opposizione, inventandosi teorie assurde, ma condendole di insulti e mistificazioni. Ma veniamo ai fatti. Domenica la sua testata ha pubblicato un pezzo dal titolo “Una strana combinazione: il regolamento per le liti pendenti all'odg del prossimo consiglio comunale e l'eventuale incompatibilità del neoassessore”. Nel pezzo scritto dalla “penna rossa nostalgica” si suppone, senza neanche tanti giri di parole, che il regolamento sia stato messo ai voti per agevolare la situazione dell’assessore De Luca. A rendere ancora più fosco il disegno tracciato dall’autore del pezzo, e ad avvalorare le tesi complottiste di questa maggioranza, ci sono anche le dichiarazioni del consigliere pentastellato Ilario Sorgiovanni, ex candidato a sindaco del M5S, sonoramente bocciato dall’elettorato. Secondo Sorgiovanni “nessuno conosce il contenuto del regolamento”. Nella tarda serata di ieri, a completare il puzzle del “golpe” arriva l’intervento su Facebook dell’altro consigliere comunale grillino, Andrea Correggia, che scrive, con la sua proverbiale eleganza: “Un regolamento che verrà votato a comando dai consiglieri comunali di maggioranza, perché loro anche se non lo conoscono fanno quello che gli dice Enzo Sculco, alzano la mano a comando”. Egregio direttore, siamo al paradosso. Che cos’è il regolamento per le liti pendenti? Si tratta di una norma recentemente introdotta dal governo e prevista dall'articolo 11 del decreto legge 50/2017 che permette ai cittadini, che hanno controversie tributarie pendenti con il Comune, di saldare subito il tributo senza doversi sobbarcare anche l'aggravio di ulteriori sanzioni. La possibilità è offerta a tutti i contribuenti che abbiano pendenze davanti al giudice tributario per il pagamento di Ici, Imu, Tari, Tasi, Tares, Tarsu, etc... Cosa c’entra l’assessore De Luca in tutto questo? È evidente che la “penna rossa nostalgica” ha, nuovamente, preso lucciole per lanterne, nella sua foga di dimostrare che Stalin e Mao Tse Tung siano gli unici amministratori seri che il mondo abbia mai avuto. Ma la cosa che rende il tutto più spiacevole e che ha ripercussioni politiche di non poco conto è che il regolamento per le liti pendenti è stato analizzato e votato all’unanimità nella riunione della seconda commissione, egregiamente condotta dalla nostra consigliera comunale Valentina Galdieri, di giovedì 13 luglio 2017, alla presenza dell’assessore al Bilancio, Benedetto Proto, che ne ha spiegato l’utilità per tutti i cittadini. Regolamento letto e spiegato, ed infine approvato all’unanimità da tutti i consiglieri comunali presenti, compreso lo smemorato Correggia, lo stesso Correggia che su Facebook scrive: “le commissioni hanno lavorato su altri regolamenti e guarda caso questi non sono nell'odg”. Avrà ricevuto anche Correggia l’ordine di Enzo Sculco di alzare la mano? Invitiamo Andrea Correggia ad aprire una seria riflessione sul suo ruolo di rappresentante dei cittadini in seno all’assise più importante della città. Probabilmente, l’ossessione per la famiglia Sculco e l’incapacità di comprendere i veri problemi della città, lo rendono inadatto al ruolo che il popolo gli ha assegnato. Una lettera di dimissioni sarebbe un atto, questo sì, serio e dovuto. Concludiamo con due considerazioni politiche. Come si vede questa maggioranza ha uno stile innovativo e corretto: le commissioni, non più fabbriche di gettoni, funzionano e producono quegli atti propedeutici al Consiglio comunale. Nessun colpo di spugna per facilitare questo o quello, ma soltanto atti negli interessi dei cittadini. Infine appare chiaro, cosa che era già evidente da tempo, che esistono ormai due Movimenti 5 Stelle, ognuno facente riferimento ad un consigliere pentastellato, in lite e separazione tra di loro, tanto da non parlarsi nemmeno. Se, all’opposizione, si sono spaccati vi immaginate cosa sarebbe successo se avessero avuto il consenso per governare Crotone? Per fortuna i crotonesi e La Prossima Crotone hanno evitato questa ulteriore sciagura.
Il gruppo consiliare
Laboratorio Crotone
Il caldo toglie la lucidità. Sono stato orgogliosamente comunista mettendo al centro della mia attività la questione morale e non ho mai fatto salti della quaglia ed ho sempre vissuto di lavoro. Da diversi anni sono senza identità politica. Possono dire la stessa cosa i rappresentanti di Laboratorio Crotone? Alcuni di loro vivono di prebende politiche ricoprendo incarichi negli staff, prima nel centrodestra, poi in una partecipata e, infine, nell’attuale compagine; altri sono stati assessori con Peppino Vallone (chi si ricorda come si chiamano e che cosa hanno realizzato?); altri, ancora si dicono di fede di destra, ma obbediscono ad un leader camaleonte (francamente l’unico degno di attenzione). Il rimpasto in giunta? Sono pronto a darvi una copia dell’intervista rilasciata a Teldiogene dal vostro “padrone politico”, sottolineo l’unico degno di attenzione. Ilario Sorgiovanni ha semplicemente svolto il suo compito di rappresentante delle istituzioni eletto dal popolo di Crotone. La vostra vittoria elettorale è rappresentata dal 25% dell’elettorato: più del 50% non ha votato e il resto ha votato altro. Siete davvero disattenti quando pensate di usare il manganello: anche se la delega a Rori De Luca è stata data venerdì scorso, la sua nomina era decisa da mesi. Il dubbio, non la certezza, che ci sia un legame tra il punto sul regolamento proposto nel consiglio comunale è del tutto legittimo. Così come restano dubbi da dipanare sugli affidamenti diretti sotto la soglia dei 40.000 euro, che non consente a tutti di partecipare ai bandi; affidamenti fiduciari; l’uso di trust di società che, nel passato, hanno fatto riferimento ad amministratori. Non lascia dubbi l’affidamento dell’incarico alla Cross Legal Consulting, fatta sulla base di “un’approfondita indagine di mercato”. Anche in questo caso, per una strana coincidenza astrale, la scelta è caduta sulla società di cui era amministratore unico l’assessore all’Urbanistica. Si è dimesso? La “proposta contrattuale della società” è datata 15 dicembre 2016. Se volete posso fornirvi la copia di un documento interessante. Chiedo scusa ai lettori per averla fatta lunga. Tutta colpa del caldo.
Gaetano Megna