ROMA Sette Regioni inadempienti su 21 rispetto all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea): è il bilancio del Monitoraggio dei Lea su dati 2021 (gli ultimi disponibili) pubblicato dal ministero della Salute. Sono promosse, rispetto al complesso degli 88 indicatori di cui 22 “core” e 66 “no core”, Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Basilicata.
Calabria fanalino di coda in Italia, nel 2020, anno dello scoppio della pandemia da Covid 19, per Livelli essenziali di assistenza (Lea), le prestazioni che il Servizio sanitario eroga gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket.
L'Italia incollata al telivisore ieri sera per guardare il film tv "Lea" di Marco Tullio Giordana. Lo sceneggiato televisivo ha infatti registrato 4.170.000 telespettatori, pari a uno share del 16.24%. Com'è noto il film è ispirato alla storia di Lea Garofalo, testimone di giustizia che nel 2009 è stata uccisa e sciolta nell'acido nei dintorni di Monza, in un agguato organizzato dal suo ex compagno, Carlo Cosco, ritenuto elemento di spicco della 'ndrangheta petilina. Nel film Lea è un modello civile di coraggio: una madre e una figlia, Denise, che mettono al centro il senso della vita rispetto alla malavita organizzata e al destino di sottomissione delle donne di clan. Il film per la tv è stato scritto da Marco Tullio Giordana e Monica Zapelli e si basa sulle sentenze dei processi che hanno condannato il marito di Lea e altri quattro suoi aguzzini all'ergastolo. La messa in onda televisiva era stata preceduta in mattinata da una proiezione in anteprima trasmessa nella mattinata di ieri a Roma, alla presenza di numerose autorità, tra cui anche la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini che ha dichiarato: «Occorre dire sempre "no" alla violenza: anche quando un giovane si sente solo, disperato non può pensare che possa rappresentare l'alternativa perché ribellarsi anche quando si vive in certi contesti è possibile. La storia di Lea Garofalo e di sua figlia Denise, che con il loro coraggio hanno saputo dire no a tutto questo, ce lo dimostrano». All'iniziativa era presente una delegazione composta da 28 giovani Di Paapanice guidati dal parroco don Antonio Macrì, da Tina Pasqualina Pace, da Virginia Megna, da Patrizia Lumastro, daFrancesco Rosato, dai responsabili del progetto formazione giovani Molavim e dal consigliere comunale Enrico Pedace. Presente in sala anche una delegazione del Lieceo scientifico di Petilia.