Il prefetto Cosima Di Stani ha scritto al sindaco Ugo Pugliese per chiedere la perentoria convocazione della commissione di vigilanza cittadina per verificare le condizioni di sicurezza previste per la tradizionale fiera mariana a Crotone. Il tutto avviene a nemmeno 48 ore dall’arrivo dei commercianti che hanno dato telematicamente la loro adesione alla fiera pagando il dovuto compenso per l’occupazione del suolo pubblico. È un fatto che non va passato in secondo piano perché la commissione potrebbe porre prescrizioni che potrebbero non essere soddisfatte dall’Amministrazione comunale visto il lasso di tempo ridotto a propria disposizione. Il sindaco ha già convocato l’organo di vigilanza per la tarda mattinata di domani. Del resto, dopo i recenti attentati terroristici, ma anche e soprattutto dopo i fatti di Torino in piazza durante la proiezione di una finale di calcio, hanno portato il ministero dell’Interno a verificare in maniera certosina gli eventi che prevedono un grosso raggruppamento di gente. E quella richiesta dal prefetto Di Stani è un atto del tutto prevedibile.
Una Festa della donna presso il Cda/Cara-hub di Isola Capo Rizzuto. «Il prefetto di Crotone Cosima di Stani – informa una nota – ha condiviso, con le ospiti del Centro governativo per migranti di Isola Capo Rizzuto, la ricorrenza dell’8 di marzo, quale giornata di impegno comune. Il prefetto, nel rinnovare l’impegno di accoglienza che la Legge assicura alle donne che fanno istanza di protezione internazionale ha tenuto a richiamare la riflessione dei presenti sul fatto che, oggi, soltanto attraverso la capacità delle donne il senso di comunità si sia arricchito, facendosi più concreto. E’ così al “Laboratorio Donne” del Centro di accoglienza è affidato il messaggio di dare prova dell’azione femminile. Ogni elaborato, espressione della creatività artistica e in taluni casi anche letteraria, diventa soprattutto testimonianza della ricchezza irrinunciabile dell’apporto femminile, quale antidoto più forte contro ogni discriminazione».
Commissione d'accesso antimafia anche al Comune di Casabona, dopo l'operazione "Stige" che ha portato all'arresto, tra gli altri, del vicesindaco. Il prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, ha avviato le procedure di accesso ed accertamento al fine di verificare se ricorrano pericoli di infiltrazione o condizionamenti da parte della criminalita' organizzata nell'amministrazione comunale. La commissione si e' insediata oggi. Ne fanno parte il viceprefetto vicario della Prefettura di Crotone, Sergio Mazzia, un ufficiale dei Carabinieri appartenente al comando provinciale, Claudio Martino, e il dirigente dei servizi di ragioneria della Prefettura di Crotone, Rocco Cataldi.
Il prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, ha nominato la commissione d'accesso presso l'amministrazione comunale di Strongoli "al fine di verificare se ricorrano pericoli di infiltrazione o condizionamenti da parte della criminalita' organizzata, nell'ambito dell'amministrazione comunale". Lo si apprende da un comunicato diffuso dalla prefettura. Il provvedimento si basa sugli elementi emersi dall'operazione antimafia "Stige", sfociato, nei giorni scorsi, nell'arresto di 169 persone tra cui il sindaco del centro del Crotonesi. Della commissione d'accesso, che si e' insediata oggi e espletera' l'incarico entro il termine di tre mesi, rinnovabili una sola volta per un periodo massimo di ulteriori tre mesi, fanno parte un viceprefetto del ministero dell'Interno, Giuseppe Ranieri, un ufficiale dei Carabinieri appartenente al comando provinciale di Crotone, Danilo Cimicata e un rappresentante del comando provinciale della Guardia di Finanza, Salvatore Mascaro. Stamane, intanto, al Comune di Ciro' Marina, si e' insediato, come commissario prefettizio, il prefetto Giuseppe Gualtieri, nominato dal prefetto di Crotone per effetto delle dimissioni contestuali dei consiglieri comunali sempre in seguito all'operazione "Stige". Il commissario garantira' la prosecuzione dell'attivita' istituzionale, nelle more del decreto di scioglimento del Presidente della Repubblica e sino ad un massimo di 90 giorni.
A seguito dell'operazione di polizia giudiziaria coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e denominata "Stige", nella quale sono stati coinvolti diversi amministratori pubblici del territorio provinciale di Crotone, il prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, ha disposto la sospensione degli amministratori interessati dal provvedimento cautelare, appartenenti a Provincia di Crotone e Comuni di Ciro' Marina, Strongoli, Casabona e Crucoli. Inoltre, considerata la complessa situazione del Comune di Ciro' Marina, dove risultano raggiunti da provvedimenti restrittivi cautelari sia il sindaco che il vice sindaco, ha nominato, un commissario presso lo stesso Comune, Eugenio Pitaro, viceprefetto, dirigente dell'area ordine e sicurezza pubblica presso la stessa prefettura, con i poteri di sindaco e di giunta municipale. «Con riferimento alla imponente operazione di Polizia giudiziaria "Stige" – si legge in una nota –, brillantemente coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Crotone, il Prefetto rivolge un messaggio di sincero compiacimento e vivo apprezzamento agli esponenti della magistratura distrettuale di Catanzaro, ai carabinieri del Ros e al Comandante provinciale dell'Arma per aver stroncato una holding criminale che in maniera pervasiva permeava il tessuto sociale, civile, economico ed imprenditoriale della provincia. Il risultato giudiziario conseguito contribuisce - ha aggiunto il prefetto -, a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni impegnate con incessante impegno, a prevenire, contrastare e reprimere le forme di dominio della criminalità organizzata in questa provincia».
Arriva il richiamo del prefetto, Cosima Di Stani, all’indirizzo dei sindaci del Crotonese sull’equa rappresentanza di genere nella composizione delle Giunte comunali. «Si informa – riferisce una nota della Prefettura – che anche su impulso dell'ufficio della consigliera regionale di Parità, il prefetto Cosima Di Stani, alla luce delle verifiche sulle cosiddette anagrafi degli Amministratori, ha richiamato i Sindaci della provincia al pieno rispetto del principio in materia di equa rappresentanza di genere nella composizione delle Giunte comunali. La parità di genere è un principio di civiltà sancito in primo luogo dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e le leggi che si sono susseguite, (da ultimo la legge Del Rio) ne hanno favorito l'applicazione. In tal senso nessuno dei due sessi può essere rappresentato nelle giunte comunali in misura inferiore al 40%. Come ha avuto modo di precisare il Consiglio di Stato, in una recente pronuncia, il principio costituzionale antidiscriminatorio nella composizione delle Giunte può essere derogato solo per garantire la continuità dello svolgimento delle funzioni politiche, quando l'impossibilità di assicurare la presenza dei due generi sia adeguatamente provata tramite un'accurata e approfondita istruttoria e un'altrettanta adeguata motivazione».