Rubrica enogastronomica a cura di Manlio Caiazza
La legumineria di Sondra, la figlia di Annibale (soprattutto “figlia” della grande tradizione culinaria crotonese) ha da poco aperto le porte a Crotone, in piazza Umberto proprio sotto il romantico Arco di Micilotto: quello scorcio che propizia l’ingresso agli stretti del centro storico, sede in inverno della movida cittadina. Una grande vetrata sul piccolo parco antistante consente agli avventori di scrutare l’interno. L’impatto è subito col bianco decapato degli arredi che colma gli occhi e prepara il palato.
L’unica grande sala interna è intuitivamente suddivisa in due ambienti: una parte dedicata a tavoli più piccoli e intimi, mentre una seconda contiene un unico grande tavolo ligneo su cui è possibile cenare con altri commensali, magari sconosciuti, ma garantiti da un piccolo separè costituito da cesti colmi di frutta di stagione: ebbene noi abbiamo provato per voi questa bellissima esperienza! Un grande forno in fondo alla sala, alle porte della cucina, sprigiona per tutto l’ambiente il dolce odore degli ottimi panini e delle curiosissime pizze, non tanto varie per selezione degli squisiti ingredienti, ma piuttosto per la possibilità di scegliere tra tre differenti impasti frutto di una sapiente miscela di cereali diversi.
Sicuramente insuperabili i legumi (da qui il nome del locale), gradevoli nonostante il torrido caldo crotonese, serviti in piccole pignatte che riportano in un locale moderno una atmosfera calda e accogliente. Abbiamo provato per voi una delle pizze più interessanti, molte delle quali disponibili anche in versione large per 2/3 persone, e la “Bionda” non ci ha traditi: pomodorino pachino giallo, vero fiordilatte e una burratina nel bel mezzo della croccantezza. Un'esplosione di sapori.
Quanto ai panini, non ci ha delusi il “Tropea”, due fette di pane di grano grigliato, caciocavallo fondente, guanciale croccante e cipolla dolce: la vera sensazione di mangiare un panino in Sila a pochi metri dal mare. Da non sottovalutare i fritti, tra i quali ci hanno colpito le deliziose polpettine ricotta e ragù. Importante la selezione di birre artigianali, encomiabile anche la carta dei vini. Prezzo sui 18-20 euro.
Rubrica enogastronomica a cura di Manlio Caiazza
Il ristorante Orfeo si trova a Crotone nell’omonimo vico che da viale Regina Margherita apre le porte dal Porto commerciale al bellissimo centro storico cittadino. L’architettura è completamente costituita in mattoni e conferisce al locale una calda atmosfera e certamente apprezzabile nella stagione invernale, ma non meno che in quella estiva quando i tavoli vengono invece allestiti nella piazzetta limitrofa. Interessante la divisione degli ambienti, ognuno separato dai circostanti, che permettono la privacy che molti locali non possono sicuramente vantare, oltre al contrasto di luci volte a creare un’atmosfera rilassante e confidenziale.
L'atmosfera è ideale sia per cene intime, che per quelle familiari, nonché per quelle professionali. Da non sottovalutare gli antipasti, serviti su un capiente tagliere ligneo che spazia dal mare alla terra con interessante continuità. Gamberi e guanciale, marinate di mare, fritti di pesce croccante e insalatine fantasiose a base di verdure, oltre a salumi e formaggi locali. Pratici, invitanti, ricchi e sostanzialmente corretti i primi, con particolare attenzione alle linguine allo scoglio: un piatto tanto semplice che spesso viene oltraggiato, cosa che non avviene da Orfeo dove vi è grande rispetto della materia prima.
Sicuramente ciò che ci ha colpito di più sono stati i secondi piatti, con un incredibile semplicità e padronanza del pescato da parte dello chef: indimenticabile e sostanziosa la gallinella in umido con pomodorini. Accanto ai piatti di pesce, è possibile optare per la pizza, preparata secondo la migliore tradizione italiana, così com'è da non sottovalutare l'invitante alternativa delle carni grigliate. Da migliorare la varietà di dessert, punto di forza è invece sicuramente la piccola ed elegante cantinetta che sembra scavata nella roccia. Ricca dei migliori vini locali con un po' di attenzione anche al biologico. Indimenticabile ed elegante il servizio, merito anche dell’educazione del personale. Chapeau a Davide, che ci ha servito con gentilezza. Un po' eccessivo il conto: intorno ai 45 euro.
Rubrica enogastronomica a cura di Manlio Caiazza
Quando la pizza è gourmet. La Casa cantoniera, colorata pizzeria/ristorante che potrete trovare a Crotone nella piccola piazzetta dedicata all’indimenticabile e irriverente cantautore Rino Gaetano, la stessa che apre la passeggiata sulla Lega navale di Crotone, nasce dal connubio tra l’ospitalità di Pino Aracri, il proprietario, e la straordinaria creatività di Marco Sotero, il pizzaiolo. Il locale trova il suo punto di forza proprio nella pizza, il cui impasto viene sottoposto a una speciale lievitazione che le conferisce croccantezza e digeribilità, prodotta con la locale “Cuor di Farina”, frutto dell’estro del pizzaiolo fresco del successo a Cibus 2018 (il Vinitaly del cibo che si tiene a Parma ogni anno, per capirci).
La scelta degli ingredienti è prelibata e prevede l’utilizzo anche di fiori eduli (o commestibili) che spesso conferiscono alla pizza più l’aspetto di un dipinto che di un piatto da portata (è quasi un peccato assaggiarla!). Accurato il servizio, che consente di evitare lunghe attese nonostante il gran numero di ambienti di cui è dotato il locale (noi preferiamo la grande sala simile ha un biergarten berlinese, anche se è molto elegante quella al piano superiore dotata di un romantico caminetto). Grande attenzione alla scelta delle birre, con un’ottima selezione di artigianali locali, birre d’abbazia e Grimbergen alla spina.
Da non sottovalutare le portate del ristorante che prevedono una vasta varietà di piatti di pesce legati alla tradizione, carni grigliate e burger di ogni tipo, tra cui un veggie, che consentono comunque di accontentare i palati più variegati e le famiglie più numerose. Vi consiglieremmo una pizza tra quelle previste dal menù alla carta, ma l’esperienza più interessante è senza dubbio dare libertà al pizzaiolo di scatenarsi con la sua ineguagliabile fantasia. Prezzo sui 18 €, per birra, pizza e patatine.
Rubrica enogastronomica a cura di Manlio Caiazza
La “Boqueria – Piccola cucina clandestina” è un viaggio gastronomico per chi ritiene che l’arte culinaria sia sostanzialmente quella capacità di accostare gli ingredienti come se fossero colori. È questa l’emozione che fa vivere questa “piccola cucina clandestina”: mangiare dalla tavolozza di un pittore. I sapori, i colori, gli odori fanno parte di un viaggio mistico che Vincenzo, il proprietario, è riuscito a creare. Il ristorante è situato in piazza Mercato, alle porte del centro storico di Crotone, ed è immerso in un’atmosfera popolare e al tempo stesso molto romantica. Preziosa la scelta degli ingredienti che spaziano dal fresco pescato locale alle contaminazioni esotiche che solo una grande conoscenza del prodotto può consentire.
Indimenticabili gli antipasti (consigliamo di non perdervene neanche uno!) che prevedono un’accuratissima presentazione. Curiose le quenelle. Il grande amore per la tradizione, su cui fonda le sue basi la Boqueria, sono merito del sapere della signora Antonietta, la regina della cucina di questo piccolo bistrot. Impareggiabili i primi piatti, vero patrimonio artistico della crotonesità, con semplici cotture. Sontuosi i secondi piatti con un’interessante commistione di pescato giornaliero e carni sottoposte a frollatura in un piccolo frigo da stagionatura in bella mostra all’ingresso del locale. Da non perdere una piccola visita all’antico pozzo di raccolta delle acque cui si accede da una ripida scaletta. Interessanti le marinature e le affumicature di pesce. Vi diamo un consiglio: non ordinate, lasciatevi trasportare. Trascendentale la proposta del cannolo scomposto con ricotta locale. Non vastissima la carta dei vini, ma con grande attenzione alle etichette. Prezzo sui 35 euro.