Chi dice la verità e chi mente. Anche il giornalista che si avventura a leggere la montagna di carte e documenti prodotti sulla bonifica di Crotone deve avere la mente lucida per capire le strane rappresentazioni che emergono. Emergono contraddizioni macroscopiche che vengono verbalizzate in riunioni tenutesi a distanza di una settimana. I protagonisti di queste vicende sono anche personaggi di primo piano. La commissaria per la bonifica di Crotone, Elisabetta Belli, il 12 ottobre del 2016 ha partecipato ad un incontro tenutosi presso il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (settimo piano); una riunione tecnica per discutere di: “Stato di avanzamento delle attività di bonifica delle acque di falda nelle aree di proprietà della Syndial spa (ex Pertusola, ex Agricoltura ed ex Fosfotec) e Kroton Gress 2000 (ex Sasol);conferimento in discarica a servizio della bonifica delle discariche a mare di proprietà Syndial spa”. Erano presenti, oltre alla Belli, il ministero dell’Ambiente, la Syndial, la Regione Calabria, l’Arpacal, il Comune e la Provincia di Crotone, l’Ispra, l’Asp di Crotone e il curatore fallimentare di Gress. Nel verbale della riunione si legge: “La dott.ssa Belli ritiene comunque utile che Syndial illustri lo studio di fattibilità condiviso con la Regione. Il rappresentante di Syndial illustra sinteticamente lo studio di fattibilità: nell’elaborato si affronta la bonifica complessiva delle aree di competenza Syndial, ovvero le aree di discarica fronte mare e le aree ex industriali (tra cui l’area ex Pertusola, ad oggi interessata da test sperimentali di bonifica, ex Fosfotec e ex Agricoltura); si prevede in sintesi la rimozione dei materiali presenti nelle aree, il loro trattamento (in piattaforma di trattamento) e il successivo abbancamento in numero 2 aree di conferimento permanente che saranno realizzate in conformità alla vigente normativa (D.Lgs. 36/03) nell’area ex Pertusola. Sarà garantita la tracciabilità dei materiali movimentati e l’ubicazione, dopo il trattamento, in lotti omogenei. Eventuali ulteriori rifiuti che non dovessero risultare idonei al conferimento in sito saranno smaltiti esternamente in discariche già esistenti”. Nello stesso verbale si legge: “Il sindaco del Comune di Crotone, ferma restando la necessità di acquisire la documentazione per la necessaria valutazione tecnica di dettaglio, si dichiara disponibile alla condivisione della proposta”. Otto giorni dopo, il 20 ottobre 2016, la Belli è andata in audizione alla Commissione parlamentare inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Rispondendo alla domanda del presidente della commissione, Alessandro Bratti, “quindi non vi è stato presentato nessun progetto?”, Belli ha detto: “Assolutamente no. L’ho chiesto, ma mi hanno risposto che non presenterà alcun progetto finché non ci sarà l’accordo con la regione”. Eppure nel verbale dell’incontro di otto giorni prima si legge che il progetto è stato illustrato. Resta da capire anche la posizione del sindaco Ugo Pugliese, che nella riunione a Roma ha dichiarato di condividere il progetto illustrato e di attendere, però, i dettagli. Sempre nell’esame del carteggio (ci sono anche diverse missive tra Comune di Crotone e Regione Calabria) emerge una spaccatura frontale che vede da una parte la Regione e dall’altra (alleati) il Comune e la commissaria Belli. Eppure a Roma c’era stata la condivisione del progetto illustrato da Syndial. Che cosa è cambiato quando da Roma la discussione si è trasferita a Crotone e in Calabria? I contrasti sono davvero dovuti a questioni legate all’interesse della città o c’è altro?
“Si fa un accordo di programma sull’accordo di prima, si crea veramente confusione e poca operatività”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Alessandro Bratti (foto), durante i lavori dell’audizione del 19 ottobre scorso avente ad oggetto la bonifica di Crotone. I rilievi di Bratti erano rivolti al presidente della giunta regionale calabrese, Mario Oliverio, che qualche minuto prima aveva detto che “noi abbiamo aperto un’interlocuzione con Syndial, che sta per approdare ad una conclusione importante (prima fase, cioè quella della sottoscrizione di un protocollo con Syndial stessa per accelerare la fase di bonifica); è un’iniziativa che abbiamo sospeso, però, perché a Crotone si sono svolte le elezioni amministrative e riteniamo che un percorso di questo tipo sia giusto che anche gli enti locali siano coinvolti”. Detto ciò Oliverio ha aggiunto: “Riteniamo che la bonifica vada realizzata in armonia con le politiche regionali”. L’idea che ha Oliverio sull’intervento di bonifica a Crotone è quella di non costruire discariche e di non portare materiale in discariche. Una bonifica che “prevede l’inertizzazione dei terreni, in modo da poterli riusare con sicurezza”. A questo proposito ricorda che Syndial vorrebbe puntare ad un intervento che alla fine consentirebbe “il riuso in direzione di servizi, di attività di attrazione, di spazi per attività sportive in tutta l’area”. Mentre Oliverio spera di coinvolgere il Comune di Crotone, Bratti si dice preoccupato per i tempi lunghi. L’iter, infatti, prevede l’accordo con il Comune, un accordo di programma con l’Eni e il rapporto con il commissario per la bonifica, Elisabetta Belli, nominata dal ministero dell’Ambiente. La via scelta da Oliverio è quella della correttezza dei rapporti tra le istituzioni, se non ci fosse di mezzo la Syndial. Qualche minuto prima del governatore della Calabria, la commissione parlamentare aveva audito il commissario regionale dell’Arpacal, che ha parlato dei veleni rinvenuti nel 2008 sull’arenile adiacente alla discarica di Farina-Trappeto (passeggiata degli innamorati). A questo proposito Gatto ha detto: “Il ministero dell’Ambiente ha chiesto a Syndial di avviare un intervento di messa in sicurezza d’emergenza, procedendo alla rimozione dei rifiuti abbandonati sulla battigia”. Nell’ottobre del 2016 (otto anni dopo la richiesta di intervento dell’Arpacal) i rifiuti erano ancora sull’arenile; così come erano ancora sull’arenile nel mese di marzo del 2016 quando a seguito di “un sopralluogo effettuato, essendosi manifestata la necessità di approfondire indagini in sito, Syndial ha trasmesso al ministero dell’Ambiente e agli altri enti interessati il piano di caratterizzazione dell’arenile antistante la discarica di Farina-Trappeto”. Sono passati otto anni senza fare nulla e ad ottobre scorso secondo la commissaria dell’Arpacal “il progetto operativo per la bonifica dei suoli è ancora in discussione”. Rispetto ad ottobre scorso la situazione è anche peggiorata in quanto ci sono i tre decreti del ministero dell’Ambiente che approvano il progetto di bonifica (primo lotto) presentato da Syndial nel 2008. Siamo davvero di fronte alla bonifica del gambero (ovviamente ai metalli pesanti), che fa un passo avanti e due indietro. Oggi i passi indietro vengono fatti anche per il mancato confronto tra le istituzioni: La Regione Calabria e il Comune di Crotone parlano due lingue diverse, nonostante i buoni propositi annunciati da Oliverio.
Una nota del Cune di Crotone informa che: «si è tenuta lo scorso 9 febbraio presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate, l'audizione del sindaco di Crotone Ugo Pugliese. L'audizione ha riguardato lo stato di avanzamento della bonifica del Sin di Crotone. La commissione ed il suo presidente hanno mostrato grande interesse al tema e, per la città, attraverso il sindaco, è stata l'occasione di rappresentare puntualmente lo stato dell'arte della vicenda bonifica da quando lo stesso si è insediato fino ad oggi. Il sindaco ha ribadito, anche in sede di audizione, la necessità che a Crotone la bonifica venga fatta in tempi brevi e nel migliore dei modi. Il sindaco ha confermato la sua posizione rispetto al fatto che tutte le attività di bonifica dovranno avvenire nel pieno rispetto della legalità, nella massima trasparenza assicurando il proprio pieno impegno a vigilare sulla correttezza di tutti i procedimenti. "Ho ribadito al presidente Bratti e alla Commissione, di cui ho apprezzato competenza e decisione, che Crotone ha un solo interesse: che venga fatta una bonifica vera" ha dichiarato il sindaco Pugliese».
Un passo avanti e due indietro: la bonifica del gambero. Siamo alle solite mentre sembra che finalmente si possa partire con un progetto per restituire a Crotone un sito inquinato sino all’inverosimile, il ministero dell’Ambiente blocca tutto divulgando tre decreti con i quali riporta la discussione ad un progetto presentato da Syndial nel 2008. Il tavolo tecnico riunito ieri a Crotone aveva finalmente avviato la discussione nella direzione giusta: si fa subito la barriera flangi frutto a mare; si smantella la discarica nota con il nome della “passeggiata degli innamorati”, sempre lato mare; si valuta il progetto migliore tra i due in campo che prevedono o una bonifica integrale o una messa in sicurezza totale con tombamento in sito, mettendo al primo posto dei parametri di valutazione la sicurezza dei cittadini. Si decide anche di utilizzare le tecniche più moderne per comparare i progetti e scegliere con la massima garanzia quello migliore per la città. Mentre si discuteva questo il ministero pubblicava i decreti esecutivi, che andavano in un’altra direzione. Il passo avanti viene annullato e si fanno due passi indietro. Balza subito agli occhi il fatto che nell’elenco dei destinatari dei decreti non c’è il nome del commissario per la bonifica di Crotone, Elisabetta Belli, nominata dal ministro all’Ambiente. Evidentemente la Belli non viene tenuta nelle dovute considerazioni. Almeno questo si capisce dalla mancata collocazione del commissario tra i destinatari dei tre decreti. Nei confronti della Belli, poi, c’è il durissimo attacco del governatore della Calabria, Mario Oliverio, che ieri è stato sentito dal presidente della commissione parlamentare rifiuti, Alessandro Bratti. Argomento dell’audizione la vicenda della bonifica di Crotone. I tre decreti azzerano anche quello che Oliverio ha detto nell’audizione: “Riqualificazione dell’area a “rischio zero” per i cittadini”. Secondo quanto riferito dall’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, “Syndial sarebbe disponibile ad aprire un confronto per superare i decreti del ministero”. Il momento è delicato e c’è, però, bisogno che gli enti territoriali alla bonifica (Regione, Provincia e Comune di Crotone) parlino la stessa lingua. Non è più possibile che vi siano enti che nel corso delle conferenze dei servizi si dicono d’accordo sulle attività da svolgere e, poi, quando ritornano a Crotone cambiano parere e sostengono il contrario (nelle prossime ore dovremmo essere nelle condizioni di pubblicare il contenuto di alcuni verbali). Questo comportamento aiuta coloro che l’attività di bonifica la vogliono rinviare all’infinito. I decreti emanati dal ministero dell’Ambiente dicono, infatti, che il pericolo dell’attività del gambero (un passo avanti e due indietro) non è stato ancora scongiurato.
Nel pomeriggio di oggi, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e' intervenuto in audizione presso la commissione parlamentare Rifiuti sulla bonifica del Sito di importanza nazionale (Sin) Crotone-Cassano-Cerchiara. Nel corso del suo intervento Oliverio ha affermato, tra l'altro, «oggi, finalmente ci sono tutte le condizioni per sanare una ferita rimasta aperta per oltre dieci anni e avviare un progetto post industriale che, accanto alla riqualificazione dell'area a "rischio zero" per i cittadini, rilanci la vocazione turistica e culturale del territorio crotonese». In particolare il presidente ha puntualizzato che «la realizzazione della bonifica deve essere operata in piena armonia con le politiche ambientali della Regione Calabria e in coerenza con il nuovo Piano regionale dei rifiuti, approvato recentemente dal consiglio regionale, che prevede "discariche zero" e "rischio zero" per i cittadini e messa in sicurezza del territorio». Nello scorso mese di giugno, come noto, e' stato nominato, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri il commissario straordinario delegato per gli interventi di bonifica. «Purtroppo - ha affermato il presidente Oliverio - registriamo un comportamento che, forse per la non conoscenza del territorio, sta creando una forte confusione e qualche strumentalizzazione. E' necessario accelerare la realizzazione degli interventi di bonifica e, per questo, la Regione ha chiesto di individuare interventi che possano essere realizzati in tempi rapidi e che siano comunque necessari a prescindere dalle diverse soluzioni progettuali di bonifica». Il presidente Oliverio ha ricordato inoltre che: «La Conferenza dei servizi del 21 gennaio 2017 ha stabilito di avviare un confronto, in sede locale, mediante tavoli istituzionali e tecnici le cui risultanze devono essere riportate al ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. «Le popolazioni interessate - ha aggiunto il presidente - stanno vivendo con grande attenzione e con altrettanta diffidenza l'evoluzione del risanamento ambientale di un territorio difficile e tante volte ingannato come quello crotonese e calabrese in generale. Abbiamo il dovere di ridare fiducia, con azioni chiare e concrete. La scelta forte di "discariche zero" va nella direzione non solo di non autorizzare nuove discariche, ma anche di ridurre drasticamente quello che viene definito "il turismo dei rifiuti". Voglio essere estremamente chiaro, sulla bonifica di Crotone si gioca una partita importante anche sul piano della trasparenza e della legalita'. Ritengo pertanto importante che per la gestione della bonifica del sito Sin di Crotone si debba avviare al piu' presto la sottoscrizione di un Protocolo di legalita' che veda anche l'autorevole presenza del ministero dell'Interno. La lotta al malaffare e alle infiltrazioni criminali deve partire dalla prevenzione che si realizza anche attraverso la definizione di percorsi chiari, trasparenti improntati al rispetto della legalita'». «La nostra idea sugli interventi post bonifica - ha concluso il presidente della Regione - e' che l'area dovra' diventare un simbolo del legame tra la storia delle fabbriche e il territorio, tra la gente e la sua identita', tra la cultura e la natura. Per questo, nel corso dell'interlocuzione con Syndial, abbiamo chiesto alla societa' di mettere a disposizione del territorio crotonese le aree per iniziative ricreative, turistiche e culturali. Abbiamo inoltre proposto a Syndial di essere parte attiva con la Regione nell'ambito della promozione di un concorso internazionale di idee per la realizzazione di un attrattore turistico, culturale, produttivo e sportivo e per la valorizzazione archeologica delle aree all'interno del piu' ampio territorio regionale. Tale realizzazione sara' in piena sinergia con l'intervento relativo alla "Valorizzazione dell'area archeologica dell'antica Kroton" con l'utilizzazione delle risorse (61 Milioni di euro) che la Regione ha destinato a detto progetto nella programmazione del Piano di azione coesione (Pac). Si tratta di risanare una ferita inferta ad uno dei territori piu' belli e fecondi della Calabria. Le risorse per la bonifica devono essere utilizzate subito per risarcire la comunita' crotonese e contribuire ad affermare occupazione ed uno sviluppo sostenibile. Anche per questo confermiamo con determinazione la volonta' di "discariche zero" e piena valorizzazione ambientale».
È attraverso un software che si arriverà all’idea condivisa di risanamento ambientale per l’ex sito industriale di Crotone. Si tratta del “Sustainable assessment framework” (Saf) ed è un applicativo in-house (riadattato da Syndial secondo le normative italiane, ma già utilizzato in altri Paesi) che viene utilizzato per facilitare il processo decisionale tra gli enti coinvolti e inseriti all'interno del sistema informatico. Secondo tale procedura computerizzata, si dovrebbe giungere a una sintesi già entro la fine del marzo prossimo, eliminando così le criticità espresse sulle due vie proposte nella Conferenza dei servizi svoltasi al ministero dell’Ambiente l’11 gennaio scorso: bonifica o messa in sicurezza permanente del sito. Intanto, per avvantaggiare i lavori di risanamento ambientale di almeno un anno, si partirà subito con la costruzione di opere di protezione per le due discariche fronte mare cui si conosceranno meglio i dettagli progettuali sempre a fine marzo. Questo l’esito dell’incontro avuto quest’oggi in Comune col management di Eni nel settore bonifiche. L’incontro si è svolto nella sala consiliare del Comune di Crotone. Oltre al sindaco Ugo Pugliese e al commissario per la bonifica dell’ex sito industriale Elisabetta Belli, presenti anche l’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo. Loro, si sono confrontati per tutta la mattinata col direttore per l'attività ambientale di Syndial Francesco Misuraca, con la responsabile per i rapporti istituzionali Enrica Barbaresi, col program manager per la bonifica di Crotone Andrea Cecchinato e il responsabile innovazione tecnologica e ingegneria ambientale di Syndial Manuel Marangon. Al termine della riunione operativa si è tenuta la conferenza stampa nella sala giunta di piazza della Resistenza per illustrare i dettagli delle decisioni assunte. «Al di là dell’introduzione di questo software – ha spiegato il sindaco – è stata quella di oggi anche una fase comparativa tra i due progetti che prevedevano, uno, la discarica Giammiglione che non può essere valutabile in quanto lo vieta il Piano regionale dei rifiuti; e l’altro, lo studio di fattibilità, che prevede altre criticità non trascurabili. In ragione di questo, si è convenuto di arrivare a una soluzione che potesse tener conto di tutti i vincoli espressi ai vari tavoli e che, speriamo, si concretizzeranno in questo nuovo metodo presentato da Syndial». L’assessore Rizzo ha tenuto a precisare che «si tratta di un primo step che fa seguito alla conferenza dei servizi dello scorso 11 gennaio in cui avevamo chiesto che Syndial potesse avviare delle opere già realizzabili come la protezione delle dicariche frontemare e che sono propedeutiche a qualsiasi tipo di intervento di bonifica. Il nostro obbiettivo – ha proseguito Rizzo – è quello di arrivare ad essa in tempi brevi, ma anche attraverso i metodi più sicuri per la popolazione e i terreni. Qualunque sia la proposta che verrà fuori, questa dovrà tenere conto di quanto previsto nel piano di rifiuti, quindi qualsiasi discarica a servizio della bonifica dovrà essere soluzione terza rispetto a Giammiglione e dovrà rispettare i vincoli idrogeologici del territorio». Il direttore ambiente di Synadial Misuraca ha ricordato come Syandial abbia provveduto in questo primo step a «demolire gli impianti e a mettere in sicurezza la falda acquifera». «È imminente - ha poi aggiunto Misuraca - il potenziamento delle protezioni per le discariche frontemare su cui abbiamo registrato un dialogo tecnico aperto e trasparente». Il commisario Belli ha ricordato che «realizzando questo opere di protezione in mare si anticiperanno anche i tempi di qualsiasi tipo di intervento che si andrà a effettuare sul sito». Tutto questo accadeva proprio mentre il ministero per l’Ambiente ha intanto approvato tre importanti decreti riguardanti l’avvio della bonifica sull’ex sito industriale di Crotone...