Ha ottenuto 45mila euro di contributi a fondo perduto per l'emergenza Covid una delle società intestate a prestanome e gestite da Francesco Maida, ritenuto in collegamento col clan della 'ndrangheta capeggiato da Lino Greco di San Mauro Marchesato, provincia di Crotone.
MILANO - L’impatto dell’emergenza Coronavirus su bambini e adolescenti pone genitori e caregiver dinanzi alla sfida di preservarne la salute, non solo quella fisica ma anche quella mentale, messa alla prova da isolamento forzato, ansia, perdita della routine e del contatto diretto con i pari. Le richieste di consiglio e di aiuto sulla gestione dei più giovani, in questa quarantena obbligata, si moltiplicano. In tal senso, un’iniziativa specifica è stata attivata da SOS Villaggi dei Bambini per fornire strumenti e informazioni utili a tutte le famiglie e a tutti i bambini, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile che dedica al diritto alla salute il punto 3, in cui si ricorda come tutte le persone dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari e ai farmaci di buona qualità, così come all'informazione e all'educazione sui temi legati alla salute psico-fisica. La piattaforma è on line e gratuita.
Spiega Orso Muneghina, Responsabile Programmi Internazionali ed Emergenza: “In questo momento di precarietà e stress il supporto psicologico e sociale alle persone diventa una priorità. Con i nostri partner internazionali abbiamo realizzato una piattaforma informativa ed educativa destinata a famiglie e bambini per aiutarli ad affrontare le difficoltà giornaliere causate dall’emergenza Coronavirus. C’è una chat gratuita con psicologi ed educatori e una parte dedicata a contenuti multimedia con consigli per affrontare questo periodo complesso. La risposta di SOS Villaggi dei Bambini non si esaurisce nell'emergenza ma tiene conto degli effetti a lungo termine che questa pandemia produrrà sui bambini e le famiglie, per questo motivo proponiamo degli elementi di prevenzione che possono ridurre gli effetti negativi che necessariamente questa emergenza produrrà nel lungo periodo.”
Nel team di specialisti che hanno messo le proprie competenze a disposizione di questa iniziativa, ampia è la rappresentanza calabrese. A cominciare da Francesca Cardamone, psicologa dell’Unità di emergenza di SOS Villaggi dei Bambini, psicoterapeuta, che coordina il servizio di Help Line. Accanto a lei, operano attraverso la piattaforma on line Alessandrina Paviglianiti, psicologa e psicoterapeuta cognitiva; Federica Sestito, psicologa clinica, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale presso ASCoC; Miriam Sirianni, psichiatra e psicoterapeuta sistemico-relazionale; Francesca Benevento, psicologa e psicoterapeuta familiare; Caterina Dragone, psicologa clinica, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale presso ASCoC; Silvia Porciatti, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale presso ASCoC; Mariangela Ridolfo, psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale.
SOS Villaggi dei Bambini è presente in Calabria dal marzo 2017, con il Programma Io Non Viaggio Solo per contribuire a sostenere il benessere psicologico e sociale dei giovani Minori Stranieri Non Accompagnati (14-17 anni) che sbarcano nel nostro Paese e favorire la loro integrazione nel territorio. Il Programma rappresenta anche una significativa occasione di crescita sociale ed economica per i giovani del territorio calabrese. Avviato a partire da Crotone per estendersi poi a tutto il territorio regionale, prevede infatti un sistema di assistenza che comprende, fra l’altro, un sostegno psicologico mirato, individuale e di gruppo, e l’orientamento per usufruire dei servizi sul territorio. Il supporto è garantito sia ai MSNA sia ai giovani italiani per accedere a servizi di orientamento e di formazione professionale e di inclusione sociale.
I 6 Villaggi SOS di Trento, Vicenza, Saronno, Ostuni, Mantova e Roma e il Programma di affido familiare interculturale di Torino accolgono circa 500 bimbi e adolescenti che in questa fase sono costretti, come tutti, a restare all’interno della struttura di accoglienza, senza frequentare le famiglie di origine, la scuola, le attività sportive e ricreative. L’Organizzazione è mobilitata per dare tutto il supporto, materiale e psicologico, ai bambini e ai ragazzi accolti. Per far fronte alle aumentate esigenze generate dall’emergenza Coronavirus, SOS Villaggi dei Bambini ha lanciato nei giorni scorsi un appello a sostenere l’organizzazione, per acquistare il necessario materiale igienico-sanitario, PC e device per le lezioni a distanza, materiale utile per la didattica e per i laboratori e le attività ludico-creative dedicate ai bambini. Ogni donazione, grande o piccola che sia, può fare la differenza.
Per sostenere le attività di SOS Villaggi dei Bambini:
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C/C bancario 100000018291
intestato a Associazione SOS Villaggi dei Bambini Onlus
presso Intesa Sanpaolo 55000 Piazza Paolo Ferrari 10, 20121 Milano.
causale "Emergenza Coronavirus"
Per ulteriori informazioni stampa contattare UFFICIO STAMPA SOS VILLAGGI DEI BAMBINI
Francesca Riccardi 06 44160887 – 335 7251741 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SOS Villaggi dei Bambini è parte del network di SOS Children’s Villages, la più grande Organizzazione a livello mondiale impegnata da oltre 70 anni nel sostegno di bambini e ragazzi privi di cure familiari o a rischio di perderle. Lavora con le famiglie d’origine per prevenire le crisi che ne causano la separazione e offre accoglienza di tipo familiare ai bambini che sono privi di cure adeguate. È presente in 136 Paesi e territori, dove aiuta oltre 1 milione di persone tra bambini, bambine, ragazzi, ragazze e le loro famiglie. In Italia promuove i diritti di oltre 44.000 bambini e giovani e si prende cura di oltre 1.000 persone tra bambini, ragazzi e famiglie che vivono gravi momenti di disagio. Lo fa attraverso 6 Villaggi SOS - a Trento, Ostuni (Brindisi), Vicenza, Roma, Saronno (Varese), Mantova - un Programma di affido familiare interculturale a Torino e un Programma di sostegno psico-sociale per Minori Stranieri Non Accompagnati in Calabria.
Un anno e mezzo d'indagine che hanno portato ascoprire l'esistenza di due reti criminali dedite al traffico e allo spaccio di stupefacenti in Emilia, ma con radici anche a Crotonese (a Cutro).
'Ndrangheta, politica e gestione di attività commerciali attorno all'aeroporto di Malpensa. Sono gli elementi dell'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano e condotta dai carabinieri del comando provinciale del capoluogo lombardo, che dalle prime luci dell'alba stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 34 persone (32 italiani, un marocchino e una romena) in varie province italiane. Al centro dell'inchiesta ci sono le dinamiche della locale di 'ndrangheta di Legnano (Milano)-Lonate Pozzolo (Varese) riconducibile alla cosca dei Farao-Marincola di Cirò Marina.
Sono 400 i carabinieri impegnati nell'esecuzione dell'ordinanza nelle province di Milano, Ancona, Aosta, Cosenza, Crotone, Firenze, Novara e Varese. I destinatari del provvedimento (27 in carcere e 7 ai domiciliari) sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, danneggiamento seguito da incendio, estorsione, violenza privata, lesioni personali aggravate, minaccia, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (tutti aggravati perché commessi avvalendosi del metodo mafioso e al fine di agevolare le attività dell'associazione mafiosa), truffa aggravata ai danni dello Stato e intestazione fittizia di beni, accesso abusivo a un sistema informatico o telematico. L'indagine è partita nell'aprile 2017 e ha documentato la capacità dell'associazione di infiltrarsi negli apparati istituzionali dell'area di Varese. Gli investigatori hanno inoltre accertato che dalla seconda metà del 2016 era in corso un processo di ridefinizione degli assetti organizzativi della locale di 'ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo, a seguito della scarcerazione di due boss in contrasto tra loro.
L'indagine dei Carabinieri e della Dda di Milano avrebbe accertato un legame tra l'ex sindaco di Lonate Pozzolo (Varese), Danilo Rivolta, e alcuni esponenti del locale di 'ndrangheta. L'elezione di Rivolta sarebbe stata appoggiata da influenti famiglie calabresi che lo avrebbero aiutato in cambio di un assessorato alla nipote del boss Alfonso Murano, ucciso il 28 febbraio del 2006 a Ferno (Varese). Tra gli indagati anche un consigliere di Fratelli d'Italia e un perito che lavorava per la Procura di Busto Arsizio (Varese): avrebbe fatto da 'talpa' su alcune indagini.
Le cosche puntavano ai parcheggi attorno all'aeroporto di Malpensa e alla costruzione di nuove attività commerciali in aree nei comuni adiacenti. E' uno degli aspetti che emergono dall'inchiesta "Krimisa" che questa mattina ha portato all'arresto di 34 persone accusate a vario titolo di reati commessi con l'aggravante del metodo mafioso. Il gip della procura di Milano ha disposto il sequestro di due parcheggi privati, "Malpensa Car Parking" e "Parking Volo Malpensa", oltre a metà delle quote della società "Star Parkings", che non si trovano nell'area aeroportuale. In totale il decreto ha consentito di sequestrare beni per un valore complessivo di 2 milioni di euro. I carabinieri sono riusciti a documentare summit criminali durante i quali, oltre alle questioni prettamente politiche, c'era anche la pianificazione imprenditoriale della cosca, i cui proventi erano investiti in parte nell'acquisto di ristoranti e di terreni per la costruzione di parcheggi poi collegati con navette all'aeroporto.
L'indagine, avviata nell'aprile 2017 e coordinata dalla Dda di Milano, ha consentito di accertare che "l'organizzazione era stata in grado di infiltrare gli apparati istituzionali e che, dalla seconda metà del 2016, era in corso un processo di ridefinizione degli assetti organizzativi della locale di 'ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo, a seguito della scarcerazione di due esponenti apicali della medesima consorteria criminale in forte contrasto tra loro". Le prime mosse degli investigatori sono partite in contemporanea alla scarcerazione di Vincenzo Rispoli, capo della locale di 'ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo. Si erano create quindi tensioni interne che erano state risolte grazie all'intervento dello stesso Rispoli e di Giuseppe Spagnolo, al vertice della cosca Farao-Marincola che comanda nell'area di Cirò Marina (Crotone) e in stretto contatto con quella di Legnano-Lonate. Gli investigatori sono riusciti a documentare alcuni incontri organizzati per decidere come risolvere le controversie e assegnare territori e competenze agli affiliati.
ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE
Tarik Aarsa, nato nel 1988 in Marocco
Francesco Basile, 1977, Ferno
Giuseppe Antonio Egidio Bevilacqua, 1961, Latronico
Cataldo Santo Casoppero, 1951, Cirò Marina
Cataldo Cilidonio, 1965, Cirò Marina
Giovanni Cilidonio, 1971, Cirò Marina
Agostino Dati, 1967, Cirò Marina
Emanuele De Castro, 1968, Palermo
Salvatore De Castro, 1990, Palermo
Antonio De Novara, 1971, Cirò Marina
Cristoforo De Novara, 1975, Cirò Marina
Mario Filippelli, 1973, Crotone
Olindo Lettieri, 1969, Cirò Marina
Cataldo Malena, 1989, Cariati
Antonio Malena, 1956, Cirò Marina
Enzo Misiano, 1978, Busto Arsizio
Cataldo Murano, 1966, Cirò Marina
Daniele Murano, 1993, Busto Arsizio
Michael Murano, 1998, Gallarate
Andrea Paccanaro, 1991, Milano
Vincenzo Rispoli, 1962, Cirò Marina
Alfonso Rispoli, 1995, Legnano
Giuseppe Rispoli, 1990, Busto Arsizio
Giuseppe Spagnolo, 1969, Crotone
Angelo Torquitto, 1959, Maddaloni
Antonia Versaci, 1959, Melicuccà
ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE AI DOMICILIARI
Sandra Merte, 1989, Gallarate
Michele Pagliari, 1969, Lonate Pozzolo
Giandomenico Santoro, 1974, San Pietro in Guarano
Giovanni Sirianni, 1974, Cotronei
Giovanni Pisani, 1970, Somma Lombardo
Vanessa Ascione, 1996, Gallarate
Gianpaolo Laudani, 1980, Catania
Cinque ordinanze di custodi cautelare sono state eseguiti questa mattina nei confronti di 5 indagati per omicidio aggravato dalle finalita’ mafiose commessi tra il 2007 e il 2008 a Cirò Marina e Legnano (Milano). Rientrano nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalle Procure di Milano (dal procuratore della repubblica Francesco Greco, dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dai sostituti Alessandra Cerreti e Cecilia Vassena) e Catanzaro (dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dai sostituti Paolo Sirleo e Domenico Guarascio). I provvedimenti cautelari sono stati emessi rispettivamente dai gip di Milano e Catanzaro.
L’attivita’ di indagine, svolta in stretta sinergia e costante coordinamento dalla procure distrettuali di Milano e Catanzaro, segue l’operazione Stige condotta dai carabinieri del Ros nel gennaio del 2018 che ha disarticolato la “locale” di ‘ndrangheta di Ciro’. Essa ha consentito di dare nuovo impulso alle indagini in ordine agli omicidi di Vincenzo Pirillo e Cataldo Aloisio, verificatisi rispettivamente in data 5 agosto 2007 a Ciro’ Marina e in data 27 settembre 2008 a Legnano.
L’attivita’ investigativa condotta dal Raggruppamento operativo speciale carabinieri (nelle sue articolazioni periferiche di Milano e Catanzaro), con la collaborazione del Centro operativo Dia di Milano e del Roniv del Comando provinciale dei carabinieri di Crotone, ha consentito di accertare come i due delitti, maturati in seno al sodalizio cirotano e decisi dai vertici della locale di Ciro’ Marina (Silvio Farao e Cataldo Marincola) fossero tra loro strettamente collegati e finalizzati al mantenimento degli equilibri interni all’organizzazione.
L’esecuzione dell’omicidio in territorio lombardo affidata al capo della locale di Legnano Lonate Pozzolo (Vincenzo Rispoli) conferma che le due locali di ‘ndrangheta siano strettamente collegate ed operino in stretta sinergia, come gia’ accertato da sentenze definitive.
Dalle ordinanze dei gip di Milano e Catanzaro emerge, in particolare, che l’eliminazione di Vincenzo Pirillo (per un periodo reggente della cosca) fu stabilita da Cataldo Marincola e Giuseppe Spagnolo ed eseguita da quest’ultimo per punirne l’impropria gestione delle casse del clan, avendo Pirillo anteposto i propri interessi al mantenimento delle famiglie dei detenuti.
L’omicidio di Cataldo Aloisio (nipote di Pirillo) è stato conseguentemente deliberato da Silvio Farao e Cataldo Marincola, mentre fu eseguito Vincenzo Rispoli e Vincenzo Farao per il timore di una sua vendetta, che avrebbe inevitabilmente destabilizzato gli equilibri dell’associazione mafiosa.
Il professore crotonese, Romano Pesavento, è stato nominato “Ambasciatore per i Diritti umani” dall’Associazione per i Diritti umani e la tolleranza onlus. La nomina di Ambasciatore per i Diritti umani viene conferita a coloro che si contraddistinguono per la loro volontà nel far conoscere e far rispettare i diritti umani, a coloro che possono diffondere la parola sui diritti umani, la pace e la tolleranza ampiamente. Romano Pesavento, da anni collaboratore della ProvinciaKR, è anche presidente del “Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani” e ha condotto numerose battaglie proprio per potenziale e migliorare l’offerta scolastica pubblica in materia con riconoscimenti del Miur. Pesavento ritirerà la nomina di "Ambasciatore per i Diritti umani" nel corso dell'evento di Gala "Eroe per i Diritti Umani 2019" che avrà luogo a Milano il 28 maggio prossimo presso la sede della Regione Lombardia.