«Durissima e diretta - scrive l'ufficio stampa del Pd di Crotone - la presa di posizione dei segretari provinciali del Pd di Crotone Arturo Crugliano Pantisano, di Cosenza Luigi Guglielmelli e di Reggio Calabria onorevole Seby Romeo, contro l'atteggiamento dell'onorevole Ernesto Carbone. I tre segretari si sono schierati in una più che mai opportuna difesa degli scali aeroportuali di Crotone e Reggio Calabria. Iniziativa, che ha visto in Seby Romeo ed Arturo Crugliano Pantisano i primi firmatari del documento, immediatamente ed ovviamente appoggiata e pienamente condivisa anche dagli altri tre segretari provinciali calabresi del Pd. L'inserimento degli aeroporti di Reggio Calabria e di Crotone - scrife l'ufficio stampa - fra gli scali di interesse nazionale rappresenta un atto molto positivo da parte del governo Renzi nei confronti della Calabria. E cosi come ha già dichiarato Ernesto Magorno, il lavoro sinergico fra i diversi livelli istituzionali genera, di conseguenza, importanti e positivi risultati per i calabresi. Il grande sforzo che il presidente Oliverio sta producendo per risollevare la nostra Calabria dal disastro nel quale la destra l'aveva sprofondata, insieme all'impegno del Partito democratico calabrese e nazionale, rappresenta la via principale sulla quale bisogna continuare a lavorare. Le grandi doti politiche ed amministrative di Mario Oliverio - incalza l'ufficio stampa del Pd - stanno infatti permettendo alla Calabria di costruire una nuova prospettiva sociale che può misconoscere solo chi si ferma a una lettura superficiale dell'azione messa in campo in questi mesi. Le polemiche - prosegue la nota - che riteniamo strumentali e che alcuni ambienti di centrodestra stanno sollevando in queste ore, circa le dichiarazioni dell'onorevole Carbone, in merito agli scali di Reggio Calabria e Crotone sono prive di ogni fondamento, in quanto la realtà parla di provvedimenti di segno opposto a quello della chiusura dei due aeroporti. Ognuno può esprimere la propria legittima opinione, ma sono i dati di fatto quelli a cui far necessariamente riferimento. Il partito calabrese, unito e coeso, sostiene a gran voce le rivendicazioni dei territori, nel quadro di un rapporto positivo e prolifico col governo Renzi. Il resto - conclude il comunicato - lo lasciamo alle solite polemicuccie estive, ed alle passerelle di facciata. Più che mai inutili, sterili, e che muoiono ancor prima di vedere la luce».
La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano ha dato ha dato il via libera al Piano nazionale degli aeroporti presentato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi. Come previsto, lo scalo "Pitagora" di Sant'Anna figura fra quelli d'interesse nazionale. Adesso, dopo il parere favorevole delle competenti commissioni parlamentari e la deliberazione definitiva del Consiglio dei ministri (che l'aveva gia' approvato preliminarmente nella riunione del 30 settembre 2014), il piano verra' sottoposto alla firma del presidente della Repubblica. Il decreto sara' quindi inserito nella raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. Lo rende noto il Mit, sottolineando come «l'Italia, finalmente, non e' piu' il paese dei 90 aeroporti, dove ognuno fa per se', spesso generando perdite, sprechi e inefficienze». Il piano individua 10 bacini di traffico omogeneo, determinati in base al criterio di una distanza massima di 2 ore di percorso in auto da un aeroporto di particolare rilevanza strategica: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro Italia, Campania, Mediterraneo-Adriatico, Calabria, Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale, Sardegna. In questi bacini sono stati individuati 3 aeroporti strategici intercontinentali: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia; 9 aeroporti strategici inseriti nella core network europea: Torino Caselle (a condizione che realizzi, in relazione alle interconnessioni ferroviarie AV/AC tra le citta' di Torino e Milano, un sistema di alleanze con l'aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa finalizzato a generare sinergie di sviluppo reciproco e dell'intero bacino del Nord Ovest), Bologna e Pisa/Firenze (a condizione che Pisa e Firenze realizzino la gestione unica), Napoli, Bari, Lamezia Terme, Palermo, Catania, Cagliari. All'interno di ciascun bacino vi sono, inoltre, aeroporti considerati di interesse nazionale: Milano Linate, Bergamo, Brescia, Cuneo, Genova, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia, Alghero). Tali scali assumono questa rilevanza secondo due condizioni: la specializzazione dello scalo e una sua riconoscibile vocazione funzionale al sistema all'interno del bacino di utenza; la dimostrazione, tramite un piano industriale corredato da un piano economico-finanziario, che l'aeroporto e' in grado di raggiungere l'equilibrio economico-finanziario anche tendenziale e adeguati indici di solvibilita' patrimoniale, almeno su un triennio. La mancanza di queste condizioni, conclude il ministero «determinera' l'uscita dello scalo dall'elenco degli aeroporti di interesse nazionale. La qualifica di aeroporti di interesse nazionale e' attribuita anche a quegli scali che garantiscono la continuita' territoriale di regioni periferiche e aree in via di sviluppo o particolarmente disagiate, qualora non sussistano altre modalita' di trasporto, in particolare ferroviario, adeguate a garantire tale continuita'. Il piano nazionale degli aeroporti determina la strategia degli investimenti dello Stato nelle infrastrutture di collegamento degli scali».
Il presidente ed il segretario di Confartigianato Calabria, Francescantonio Liberto e Salvatore Lucà, hanno incontrato una delegazione di dipendenti della società di gestione dell'Aeroporto di Crotone e un gruppo di imprenditori turistici «che hanno manifestato le loro difficoltà ad organizzare il lavoro per la situazione generale della mobilità e le preoccupazioni per la situazione occupazionale, tenuto conto della grave crisi finanziaria della società di servizi». Lo rende noto un comunicato di Confartigianato. Liberto, prosegue la nota, «ha sottolineato che l'Associazione più rappresentativa in Calabria nell'ambito dell'artigianato e delle Pmi ha l'obbligo inderogabile di dire la sua su una situazione paradossale che vive e contraddistingue tutto il comparto aeroportuale, cioè quel settore che in un contesto regionale deficitario per la mobilità in generale rappresenta un comparto strategico per far uscire la nostra Calabria da questo tunnel pauroso». «Lucà - è scritto nel comunicato - ha rassicurato gli interlocutori assicurando il personale interessamento e della dirigenza Confartigianato ad una vicenda che sta diventando una storia infinita. E' ormai da tantissimo tempo che abbiamo la convinzione e proponiamo molto sommessamente l'unica soluzione ottimale per i tre aeroporti calabresi, ossia la costituzione di una società unica regionale di gestione, al fine di ottimizzare seriamente la gestione di tutto il sistema aeroportuale regionale. Non è più possibile assistere inerti a quanto accade ormai da tempo immemore in Calabria circa il tema della mobilità, nel quale registriamo delle diversità e delle divisioni che non sono più accettabili e che sono state causate anche da una politica che ha ragionato per campanilismi, difendendo interessi locali senza mai interessarsi a quelli di sistema. Oggi vi è quindi la necessità non più procrastinabile di dare risposte concrete per il futuro, garantendo da un lato una adeguata mobilità agli imprenditori e ai cittadini e dall'altro la giusta tranquillità ai dipendenti di tutte delle società che vivono, chi di più chi di meno, nell'incertezza totale. I numeri dei tre aeroporti, se gestiti unitariamente farebbero invidia a tanti altri poli che, oggi, sono invece in una situazione decisamente migliore della nostra».