CROTONE Il ministero dell’Ambiente indica una procedura “autoritaria” per avviare le attività di bonifica nell’area industriale di Crotone, che non piace nemmeno a Eni Rewind.
ROMA «Per la bonifica dell’ex sito industriale di Crotone Eni Rewind ha speso finora oltre 200 milioni di euro. A questi si aggiungono circa 70 milioni di euro versati a seguito della sentenza del Tribunale di Milano del 2012 sull’azione di responsabilità del danno ambientale, promosso dal ministero dell’Ambiente verso Enichem quale successore della società Pertusola. Tutti gli interventi ambientali sono stati realizzati in linea con i progetti autorizzati, ma l’avvio degli scavi, previsto a fine 2024, richiede il superamento del vincolo che vieta l’utilizzo della discarica Sovreco a Crotone, in assenza di discariche nazionali alternative per rifiuti pericolosi». È quanto scrive Eni rewind in una nota stampa che di seguito pubblichiamo integralmente.
CROTONE «Il comitato “Fuori i veleni - Crotone vuole vivere” - si legge in una nota -, in questi mesi, ha avanzato precise proposte per impedire che si consumi sulle spalle dei crotonesi un inganno attraverso un’operazione per consentire ad Eni Rewind di lasciare i rifiuti pericolosi, tossici e radioattivi, nella nostra città».
CROTONE «Approvare subito una legge che congeli le richieste di autorizzazioni sollecitate dal nuovo Piano regionale dei rifiuti e intimare all'Eni di procedere con l'attuazione del Piano operativo di bonifica (Pob) fase 2 sul Sin di Crotone». È quanto richiesto da Mario Oliverio al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, e al consiglio regionale nel corso della conferenza stampa tenuta nel pomeriggio odierno parlando a nome del comitato “Fuori i veleni, Crotone vuole vivere”. L'incontro si è svolto presso la Biblioteca della follia alla presenza dei componenti del comitato che sostengono le due proposte avanzate dall'ex presidente della giunta regionale.
Presentarsi con il cappello in mano al cospetto dell'Eni potrebbe produrre danni gravi alla città. La battaglia messa in campo per evitare che i veleni restino a Crotone e che la discarica di Columbra possa ottenere un aumento della capienza nella sezione rifiuti tossici e pericolosi non consente a nessuno di abbassare la guardia.
CROTONE «Finalmente dopo anni di silenzio si affronta in maniera seria e determinata la vicenda della Bonifica del sito industriale di Crotone. Lo si fa lontano da facili populismi, da toni demagogici propri dei novelli "masaniello", dalla mistificazione di dati per altro inconfutabili». È quanto scrive in una nota l'ex assessore regionale all'Ambiente, Antonella Rizzo, in merito alla nascita del comitato “Fuori i veleni, Crotone vuole vivere”, facendo riferimenti al confronto in atto col sindaco Voce.