Già nei mesi di aprile e maggio scorsi, tali controlli avevano portato all’arresto di 5 operai petilini e di 1 pensionato, sorpresi a Castelsilano e Roccabernarda (KR), sulle sponde dei fiumi “Neto” e “Tacina”, mentre stavano complessivamente asportando 2.000 metricubi di materiale, per un valore di circa 40mila euro.
L'altra sera, i carabinieri della Stazione di Santa Severina (KR) hanno controllato un 45enne, residente a Caccuri (KR), operaio. In particolare, la pattuglia, intenta a transitare, nelle ore serali, sulla strada costeggiante l’argine del fiume “Neto”, in località “Gips” di Castelsilano, ha notato un escavatore, che, sulla sponda del citato corso d’acqua, era impegnato in dei lavori di scavo, tanto da indurre gli operanti a recarsi sul luogo per svolgere più approfonditi accertamenti, a seguito dei quali sono riusciti ad appurare che la citata attività, perpetrata su terreni demaniali, non era autorizzata.
I militari, pertanto, hanno bloccato il suddetto, dopo aver già caricato di materiale inerte il cassone di un camion, che si stava apprestando a condurre in luoghi distanti da quello, ove erano stati effettuati gli illeciti prelievi.
Il presunto reo, portato nella caserma del Reparto procedente per l’espletamento degli ulteriori accertamenti di rito, è stato arrestato, tra l’altro, per “furto aggravato”, “invasione di terreni demaniali”, “deturpamento di bellezze naturali” e “violazione delle normative in materia urbanistico - edilizia”, venendo immediatamente rimesso in libertà, mentre sia i mezzi adoperati che i materiali inerti illecitamente asportati, ammontanti a circa 5.000 metricubi, per un valore di 25mila euro, sono stati sequestrati penalmente.