Tale attività avrebbe consentito all'imprenditore di accumulare nel corso degli anni un ingente patrimonio di origine delittuosa. Per tale ragione, sono stati sequestrati i beni con il provvedimento notificato quest'oggi, ed emesso dal Tribunale di Firenze, sulla base di una proposta di misura di prevenzione patrimoniale avanzata dall'Ufficio Misure di prevenzione e contrasto ai patrimoni illeciti della Procura della Repubblica di Firenze.
La complessa attività investigativa condotta congiuntamente dal Noe, Nipaaf e sezione di Polizia giudiziaria di Firenze aveva altresì consentito di acquisire riscontri circa la vicinanza dell'imprenditore a famiglie 'ndranghetiste crotonesi riconducibili alla cosca Grande Aracri di Cutro (KR). Tale circostanza peraltro è emersa in ulteriori recenti indagini coordinate dalla Dda fiorentina e condotte dalla sezione anticrimine del Ros di Firenze.
Il provvedimento eseguito, dunque, va ad assicurare che il patrimonio che sarebbe stato illecitamente accumulato non venga disperso ed è frutto della strategia di contrasto dei reati improntato sull'approccio del "follow the money", ovvero inseguire l'ingiusto profitto delle attività illecite, ed è finalizzato a garantire la sottrazione dei patrimoni provento di reato, oltre ad assicurare strumenti per rimediare in via equivalente ai danni causati all'ambiente e ai terzi.
La Dia, il Noe e il Nipaaf di Firenze, in particolare, hanno proceduto anche con accertamenti patrimoniali sul conto dell'imprenditore, scaturiti dal sospetto dei suoi legami con la 'ndrangheta, mediante l'analisi dei beni personali, delle società e dei conti bancari a lui riconducibili.
II patrimonio sequestrato comprende numerosi terreni e abitazioni ubicati in Toscana, nelle province di Arezzo e Pisa, e in Calabria, nel crotonese, oltre a conti correnti, società e automezzi facenti capo all'indagato e al suo nucleo familiare.
Dopo il sequestro seguirà la fase del giudizio ed il Tribunale dovrà decidere se disporre o meno la definitiva confisca dei beni sequestrati.