Tre persone, padre e due figli, S., L. e G. S., di 51, 27 e 21 anni, sono state arrestate dalla polizia a Crotone con l'accusa di avere gestito un "laboratorio" per la modifica di armi per renderle più potenti. Il "laboratorio" era stato ricavato nello scantinato di un'abitazione, dove due degli arrestati sono stati sorpresi mentre modificavano al tornio parti delle armi. La polizia sta cercando di accertare se i tre avessero collegamenti con la criminalità. I tre arresti sono stati eseguiti dal personale della Squadra mobile e dell'Ufficio controllo del territorio della Questura di Crotone, insieme al Reparto prevenzione crimine Calabria di Cosenza, nell'ambito del Piano d'azione nazionale e transnazionale denominato "Focus 'ndrangheta". Al padre S. S. e ai due figli vengono contestati i reati di fabbricazione e detenzione di armi da sparo clandestine, in concorso, e falsificazione, introduzione e spendita di monete false. Nell'abitazione dei tre arrestati i poliziotti, nel corso della perquisizione, hanno sequestrato due pistole a salve modificate calibro 7.65; un fucile a canne mozze; una pistola in fase di costruzione calibro 7.65; cinquanta proiettili calibro 9 e altri 35 proiettili calibro 7.65. Scoperti anche vari componenti e minuterie di pistole semiautomatiche ed un apparecchio elettronico per la rilevazione di microspie, insieme a banconote false per un valore complessivo di 1.200 euro.