Annullata l'ordinanza a carico di Leonardo Sacco in relazione alle accuse di malversazione scaturite nell’ambito dell’operazione “Jonny”. Non cade per il momento l'accusa di associazione mafiosa a carico dell'ex governatore della Misericordia che nel frattempo resta in carcere. Lo ha deciso la prima sezione della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Francesco Verri. Leonardo Sacco, adesso, dovrà comparire nuovamente davanti al Tribunale della libertà e ricevere giudizio per tutti i sette capi d'imputazione attraverso i quali si contesta a Sacco, in concorso con don Scordio e altri, di aver destinato le risorse pubbliche destinate ai migranti ad altri scopi in modo da creare fondi per la cosca. Si tratta di una decisione importante visto che il delitto di malversazione è aggravato dall'articolo 7 della legge del 1991 che prevede un aumento di pena per l'agevolazione mafiosa. Stessa sorte ha avuto il ricorso di Poerio presentato dagli avvocati Pittelli e Napoli. Le impugnazioni per il resto sono state respinte ma per Sacco gli avvocati Verri e Napoli avevano coltivato, oltre al tema delle sette malversazioni, solo l'omessa motivazione da parte del Tribunale del Riesame.