E’ stata dunque accolta la richiesta del pm Ines Bellesi (subentrato nel processo ad Alfredo Manca). Ha mantenuto il castello accusatorio raccolto attraverso gli indizi prodotti dalla squadra Mobile di Crotone a carico del 58enne crotonese Gerace. L’imputato, dalla sua, aveva invece sostenuto la tesi della legittima difesa.
Giuseppe, quel 13 gennaio (era sabato) si trovava quel sabato pomeriggio all’interno della sede dell’associazione “Libere donne”, assieme alla madre Katia Villirillo (che presiede l’associazione) e i due fratelli minorenni. L’uomo fece fuoco quel pomeriggio nella sede e Giuseppe fece scudo ai suoi famigliari a costo della propria vita. Gerace si barricò subito dopo all’interno all’interno della sua abitazione lì adiacente.
Il legale della famiglia, Mario Nigro, ha chiesto simbolicamente il risarcimento di dieci milioni di euro da devolvere a minori in difficoltà. La Corte ha disposto il risarcimento dei danni da quantificare in separata sede.