Si tratta di tre diversi eventi migratori, relativi all’ingresso irregolare di circa 300 cittadini di diverse nazionalità, giunti a bordo di imbarcazioni, due delle quali spiaggiatesi in località Gabella.
Sin dalle prime ore successive agli sbarchi, l’attenzione si era concentrata su diversi soggetti di nazionalità turca, nei confronti dei quali era stato avviato un controllo dei loro apparati cellulari al fine di poter estrapolare dei dati utili a suffragare l’ipotesi investigativa iniziale, dettata anche dalle pregresse esperienze degli operatori circa le consuete modalità di delinquere dei soggetti dediti al trasbordo dei migranti.
A seguito di tale controllo, infatti, sono stati rinvenuti filmati e fotografie che riproducevano sostanzialmente i soggetti impegnati durante il viaggio verso la Calabria. Inoltre sono stati trovati altri documenti che permettevano di identificare i soggetti come scafisti; determinanti sono state anche le testimonianze raccolte dagli stranieri.
Al termine delle indagini, i soggetti sono stati posti in stato di fermo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e associati, su disposizione della Procura della Repubblica di Crotone, presso la Casa Circondariale di Catanzaro; uno dei fermi è stato eseguito in sinergia con personale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone e con quello della locale Sezione di Polizia Stradale.
Il tutto, precisa la Questura, è avvenuto sotto l’assiduo coordinamento della Procura della Repubblica di Crotone, tenuta costantemente al corrente degli sviluppi investigativi e che ha determinato, per tutti e sei i presunti scafisti, la custodia in carcere.