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CRONACA NEWS

''Stige'', la Cassazione ha annullato e rinviato al Tribunale della liberta' la misura cautelare a carico di una 34enne di Torre Melissa

Posted On Mercoledì, 30 Maggio 2018 18:12 Scritto da

corte cassazioneLa Suprema Corte di Cassazione, Sez VI, ha annullato lo scorso 29 maggio, con rinvio dell'ordinanza al Tribunale della Libertà di Catanzaro, il pronunciamento che lo scorso 25 gennaio aveva confermato la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Gilda Cardamone, di 34 anni, residente a Torre Melissa, per il reato di intestazione fittizia dei beni aggravato dall'art. 7 della legge antimafia. La donna era stata tratta in arresto lo scorso 9 gennaio nell'ambito dell'operazione antimafia denominata “Stige” che aveva portato all'arresto di 170 persone, con l'accusa di essere la titolare fittizia della pescheria "Profumo di Mare" in Torre Melissa, di proprietà di Spagnolo Giuseppe (alias "Peppe u Banditu"). Secondo la ricostruzione della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, Spagnolo Giuseppe avrebbe intestato, fittiziamente, a Gilda Cardamone, la titolarità della pescheria, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione e di agevolare la consorteria di 'ndrangheta denominata "Locale di Cirò". A seguito dell'applicazione della misura cautelare personale era scattata anche quella reale con il sequestro preventivo della pescheria "Profumo di Mare". La Suprema Corte di Cassazione ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Giovanni Mauro e Tiziano Saporito, che sin dall'inizio si sono battuti sostenendo la liceità della realizzazione della attività ittica. Corposa, infatti, è stata la documentazione, portata al vaglio della Suprema Corte di Cassazione, da cui traspare la regolarità della gestione e della movimentazione economica e della pescheria.