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Venerdì, 13 Settembre 2024

CRONACA NEWS

agritursimo giglioI carabinieri di Modena e i finanzieri di Cremona hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare ed un decreto di sequestro preventivo, emessi dal gip del tribunale di bologna su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 6 indagati e di altrettante societa' di capitali. I provvedimenti scaturiscono da un'articolata attivita' investigativa, sviluppata in prosecuzione dell'indagine "Aemilia" che aveva consentito di individuare e disarticolare una consorteria della 'ndrangheta autonomamente operante in Emilia. Nell'ambito dell'indagine, che gia' il 28 gennaio dello scorso anno aveva portato all'arresto di 117 persone, sono complessivamente 224 le persone indagate che sono state rinviate a giudizio o che hanno chiesto di essere giudicate con rito abbreviato. Il valore complessivo dei beni e delle societa' sequestrate nell'ambito dell'indagine ammonta a quasi 500 milioni di euro. In particolare, l'operazione odierna dei carabinieri di Modena segue i recenti approfondimenti investigativi nei confronti dei noti imprenditori di origine calabrese Giuseppe Giglio e dei fratelli Palmo e Giuseppe Vertinelli, già arrestati nel corso delle precedenti tranche della indagine ed attualmente imputati nel processo "Aemilia", quali esponenti del sodalizio 'ndranghetistico emiliano.Le indagini hanno consentito di accertare che gli indagati, sino alla primavera del 2015, hanno tentato di salvaguardare i loro patrimoni illeciti di cui sono titolari occulti, rendendosi responsabili del trasferimento fraudolento di beni mobili ed immobili, mezzi e quote societarie intestandole fittiziamente a prestanome, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare l'attività della associazione di stampo mafioso di appartenenza. In tale contesto è emerso anche il ruolo di compiacenti professionisti, tra i quali il commercialista crotonese Donato Agostino Clausi, già arrestato nel gennaio 2015 e nuovamente destinatario di provvedimento cautelare. Tra i beni sequestrati, oltre che ad alcune società aventi sede nelle Province di Crotone, Parma, Vicenza e Verona, figura un agriturismo del Crotonese, del valore di diversi milioni di euro, gestito da Francesco Giglio, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, padre di Giuseppe Giglio, detto "Pino", attualmente recluso in regime di art. 41 bis.

 

 

 

 

 

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BOLOGNA - «La Procura non conferma la pubblicazione incontrollata di notizie su questa vicenda». Il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, portavoce della Procura, risponde così ad una domanda su quanto scritto da alcuni quotidiani locali emiliani, che riferiscono di 8 indagati in un nuovo filone dell'inchiesta di 'Ndrangheta 'Aemilia'. Si tratta del filone che ha portato nei giorni scorsi all'audizione negli uffici della Dda, come persona informata sui fatti, del prefetto di Modena Michele di Bari. Al centro di quest'indagine ci sarebbe il meccanismo della white list: le certificazioni antimafia alle imprese ammesse per operare nella ricostruzione dopo il terremoto del 2012. Tra queste c'è anche la Bianchini Costruzioni, prima esclusa e poi reinserita nell'elenco della Prefettura. Secondo la stampa locale, tra i sospettati ci sarebbero imprenditori, ma anche funzionari della stessa Prefettura.

 

 

 

 

 

 

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BOLOGNA - I Pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, al termine della loro requisitoria, hanno ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati dell'udienza preliminare di 'Aemilia', che hanno scelto di farsi processare con il rito ordinario. Sono circa 160 sui 236 iniziali, ma il numero potrebbe diminuire perché anche in mattinata, nell'aula speciale della Fiera di Bologna dove si tiene il maxi-processo di 'Ndrangheta, si sono aggiunte richieste di abbreviato e patteggiamenti.

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BOLOGNA - Comincerà l'11 gennaio 2016 il processo in rito abbreviato per gli imputati che lo hanno chiesto nell'udienza preliminare 'Aemilia', per ora oltre sessanta, su 236 imputati. Il numero potrebbe aumentare ancora. Le posizioni di chi ha avanzato la richiesta di essere giudicato allo stato degli atti, con la riduzione di un terzo della pena, sono state stralciate e torneranno nell'aula allestita in Fiera a Bologna nel 2016. Tra questi ci sono Nicolino Sarcone, considerato dall'inchiesta della Dda il promotore e dirigente dell'associazione di 'Ndrangheta con epicentro a Reggio Emilia. Poi altri 'capi' come Alfonso Diletto, Romolo Villirillo, Francesco Lamanna, Antonio Gualtieri e Salvatore Cappa (per l'accusa uno degli organizzatori), i poliziotti Domenico Mesiano e Antonio Cianflone. E, tra gli accusati di concorso esterno, il consigliere comunale di Forza Italia a Reggio Emilia Giuseppe Pagliani, l'ex assessore Pdl di Parma Giovanni Paolo Bernini, la consulente fiscale bolognese Roberta Tattini, il marito Fulvio Stefanelli e il giornalista Marco Gibertini. Nel frattempo nell'aula speciale prosegue l'udienza preliminare, con il Pm Marco Mescolini che ha preso la parola per la propria requisitoria. La concluderà nell'udienza di venerdì, ribadendo la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati che hanno scelto il processo ordinario.

 

 

 

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BOLOGNA - C'è anche Nicolino Grande Aracri tra gli imputati che hanno fatto richiesta di rito abbreviato dell'udienza preliminare di 'Aemilia', il maxi-processo di 'Ndrangheta in corso nell'aula speciale allestita in un padiglione della Fiera di Bologna. Grande Aracri, ritenuto il capo della Cosca che prende il suo nome, nel processo emiliano con 236 imputati non risponde però del reato di associazione a delinquere di tipo mafioso, reato contestato a 54 persone. Tra chi aveva già presentato la richiesta del rito che dà diritto alla riduzione di un terzo dell'eventuale pena, anche quasi tutti i promotori dell'organizzazione individuata dalla Dda di Bologna, come Nicolino Sarcone, Alfonso Diletto, Romolo Villirillo, Antonio Gualtieri, Francesco Lamanna [LEGGI ARTICOLO]. Con le richieste dell'udienza della mattinata si arriva ad un'ottantina di riti speciali, tra abbreviati e patteggiamenti. Intanto il Gup Francesca Zavaglia ha rigettato tutte le richieste di abbreviato condizionato presentate da alcune difese, come ad esempio quella della consulente fiscale bolognese Roberta Tattini, che a questo punto dovrebbe optare per un abbreviato semplice.

 

 

 

 

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aemilia rito abbreviatoBOLOGNA - Sono una cinquantina le richieste di processo in rito abbreviato, tra cui quasi tutti i presunti capi dell'organizzazione 'ndranghetistica alla base dell'inchiesta 'Aemilia'. Le hanno formulate i legali nell'udienza preliminare in corso a Bologna, dopo che il Gup Francesca Zavaglia aveva chiesto l'orientamento delle difese. Alcune posizioni potrebbero essere stralciate già nelle prossime udienze, mercoledì e venerdì, quando potrebbero aggiungersi ulteriori richieste. Tra chi vuole essere processato allo stato degli atti, con la riduzione di un terzo della pena, ci sono dunque Nicolino Sarcone, considerato dall'inchiesta dei Pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, il promotore e dirigente dell'associazione. E' al 41 bis, così come altri capi che hanno fatto la stessa richiesta: Alfonso Diletto, Romolo Villirillo, Francesco Lamanna, Antonio Gualtieri e Salvatore Cappa (per l'accusa uno degli organizzatori). L'abbreviato è stato chiesto anche dai poliziotti Domenico Mesiano e Antonio Cianflone, che verrà formalizzato la prossima udienza. Tra gli accusati di concorso esterno, il consigliere comunale di Forza Italia a Reggio Emilia Giuseppe Pagliani, l'ex assessore Pdl di Parma Giovanni Paolo Bernini, la consulente fiscale bolognese Roberta Tattini (condizionato ad alcune audizioni), il marito Fulvio Stefanelli e il giornalista Marco Gibertini. Una decina gli accordi per il patteggiamento, anche questi probabilmente in aumento nelle prossime udienze.

 

 

 

 

 

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