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Venerdì, 13 Settembre 2024

CRONACA NEWS

aemilia processo2BOLOGNA - Primi accordi sui patteggiamenti nella maxi-udienza preliminare di Aemilia a Bologna. Secondo quanto si apprende, infatti, non pochi legali di imputati con reati minori, molti dei quali accusati di essere 'prestanome' della Cosca di 'Ndrangheta Grande Aracri, hanno formalizzato accordi con i Pm. Dovrà poi esprimersi il Gup Francesca Zavaglia, e non è detto che lo faccia nelle udienze fissate a breve. Tra chi ha raggiunto l'accordo sulle pene da applicare, a esempio, quattro imputati difesi dall'avvocato Liborio Cataliotti: per Ibrahim Abdelgawad, due anni; per Carlo Trento, Carmine Bramante e Paolo Riillo, un anno e mezzo. In tutti i casi, la pena ha la sospensione condizionale.

 

Ex attaccante interrogato in udienza, sentito anche il padre.

vincenzo iaquintaOk all'accertamento tecnico sul telefonino della consulente fiscale bolognese Roberta Tattini, che conterrebbe le fotografie che ritraggono la donna in compagnia dell'ex calciatore Vincenzo Iaquinta, il 19 giugno 2011. La consulenza è stata disposta dal Gup Francesca Zavaglia accogliendo la richiesta l'avvocato Carlo Taormina, che difende l'ex attaccante della Juve e il padre Giuseppe, entrambi imputati nel processo di 'Ndrangheta Aemilia, così come Tattini. Nell'udienza i tre sono stati sottoposti a interrogatorio. Tattini avrebbe confermato di aver visto padre e figlio in un bar di Gualtieri (Reggio Emilia) e di essersi fatta scattare foto con l'ex calciatore. Gli Iaquinta hanno invece negato di averla incontrata. La consulente, accusata di concorso esterno, avrebbe collocato l'incontro tra le 15 e le 15.30. Ma Iaquinta sostiene di essere stato il giorno prima al matrimonio del calciatore Leonardo Bonucci e di essere rientrato in auto con un altro juventino, Claudio Marchisio, intorno alle 16.30. Taormina ha prodotto le dichiarazioni di Marchisio che confermano la circostanza, oltre a documenti autostradali. La consulenza servirà dunque a comprendere, ha spiegato Taormina, da dove vengono queste fotografie, quando sono state fatte e se sono state scattate effettivamente sul telefono oppure se sono state trasferite da un altro supporto.

 

 

 

 

 

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Malore per Nicolino Grande Aracri, collegato in videoconferenza con l'aula della fiera di Bologna, dove si tiene l'udienza preliminare di 'Aemilia', dal carcere di Opera dove è al 41 bis. Lo schermo che inquadrava la stanza dove si trovava Grande Aracri, ritenuto un boss della 'Ndrangheta, ha mostrato la sedia vuota e il detenuto, caduto in terra, è stato soccorso dalla Polizia penitenziaria. Non si hanno notizie sulle sue condizioni. L'udienza, alle battute finali, è stata rinviata.

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BOLOGNA - E' presente anche l'ex calciatore della Juventus e della Nazionale Vincenzo Iaquinta nell'aula della Fiera di Bologna dove sta proseguendo l'udienza preliminare del processo di 'Ndrangheta 'Aemilia', 236 imputati. Il campione del mondo del 2006 è a processo per la violazione di leggi sulle armi. Imputato e presente anche il padre, Giuseppe, imprenditore cui i Pm della Dda contestano l'associazione a delinquere di tipo mafioso. Entrambi sono difesi dall'avvocato Carlo Taormina. Intanto è in corso l'interrogatorio davanti al Gup Francesca Zavaglia di Roberta Tattini, consulente fiscale bolognese accusata di concorso esterno all'associazione legata alla Cosca Grande Aracri; è difesa dall'avvocato Girolamo Mancino.

 

 

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aemilia processoResterà a Bologna l'udienza preliminare di Aemilia, il processo di 'Ndrangheta con 236 imputati, a 54 dei quali la Dda contesta l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Lo ha deciso il Gup Francesca Zavaglia, rigettando le eccezioni di competenza territoriale sollevate da diverse difese, secondo le quali il processo si sarebbe dovuto celebrare a Catanzaro. Nella decisione sarebbero state valutate sentenze passate in giudicato di altri processi, come 'Edilpiovra' e 'Grande Drago'. I Pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi avevano sostenuto, rispondendo alle difese, che l'indagine 'Aemilia' ha svelato l'esistenza di una struttura 'ndranghetistica che opera autonomamente nel territorio emiliano, comunque rientrante (così come la Cosca Grande Aracri di Cutro) dentro la 'Ndrangheta nella sua unitarietà e nella sua modernità, come struttura mafiosa con mire espansionistiche nell'imprenditorialità e nei diversi settori dell'economia del Paese e anche all'estero. Il Gup ha respinto anche le altre eccezioni, in particolare sull'annullamento dei risultati delle intercettazioni telefoniche: secondo alcuni difensori, come ad esempio l'avvocato Fausto Bruzzese, difensore di Giuseppe Giglio, essendo state fatte utilizzando impianti della Procura di Modena senza apposita delega, mancava la prova del fatto che i risultati fossero immagazzinati e conservati nei server della Procura di Bologna.

 

 

 

 

 

 

 

 

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BOLOGNA - «Il processo Aemilia va trasferito a Catanzaro, perché l'associazione di tipo 'ndranghetistico contestata dalla Dda di Bologna avrebbe in realtà radici a Cutro dove si trova la Cosca Grande Aracri, di cui cui il gruppo emiliano sarebbe solo un'emanazione». Lo hanno sostenuto alcuni difensori degli imputati nell'udienza preliminare, sollevando davanti al Gup Francesca Zavaglia eccezioni di competenza territoriale, cui si sono associati diversi legali. Tra gli elementi citati a sostegno di questa tesi, l'esistenza di procedimenti giudiziari portati avanti dalla Procura distrettuale di Catanzaro, che coinvolgono persone che fanno parte anche del sodalizio 'emiliano'. Per i Pm della Dda bolognese, l'indagine Aemilia ha svelato, e si propone di provare in dibattimento, l'esistenza di una struttura 'ndranghetistica che opera autonomamente nel territorio emiliano, comunque rientrante (così come la Cosca Grande Aracri di Cutro) dentro la 'Ndrangheta nella sua unitarietà e nella sua modernità, come struttura mafiosa con mire espansionistiche nell'imprenditorialità e nei diversi settori dell'economia del Paese e anche all'estero. L'argomento è supportato dalle sentenze dei processi 'Crimine' di Reggio Calabria e 'Infinito' di Milano. Il giudice presumibilmente si pronuncerà nella prossima udienze sulla questione.

 

Regione e sindacati sono parte civile.

Ok alle costituzioni di parte civile nell''udienza preliminare del processo di 'Ndrangheta Aemilia per la Regione Emilia-Romagna, per i sindacati Cgil, Cisl e Uil regionali, per le camere del lavoro di Reggio Emilia e Modena, per Fita-Cna, Libera, per l'Ordine dei giornalisti, Aser, Legambiente e altre associazioni. Sarebbero state accolte anche, secondo quanto si apprende, completamente o parzialmente le istanze presentate da comuni del Reggiano, Parmense e Modenese, e da province della regione. Il Gup Francesca Zavaglia ha invece rigettato le richieste presentate da Arci, Avviso pubblico, Sos Impresa, associazione Caponnetto e associazione anti-racket.

 

 

 

 

 

 

 

 

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dda bolognaUn contributo straordinario di 748mila euro a BolognaFiere Spa per l'allestimento dell'aula speciale nella quale celebrare il processo Aemilia. Lo ha previsto la Regione Emilia-Romagna nell'assestamento al suo bilancio del 2015 che, licenziato in commissione, sarà vagliato definitivamente in Assemblea legislativa il 20 ottobre. La Regione ha così deciso di contribuire alle spese per l'aula capace di ospitare gli oltre duecento imputati del processo, al via il 28 ottobre con una maxi-udienza preliminare. Aemilia è l'inchiesta condotta dalla Dda di Bologna (foto) contro la 'Ndrangheta in Emilia e al Nord. Gli inquirenti ritengono di aver fatto luce su un sodalizio ritenuto legato alla Cosca Grande Aracri di Cutro (Crotone) operante dal 2004 e tuttora permanente, con epicentro a Reggio Emilia. L'inchiesta, nel frattempo, è stata divisa in due filoni: per quello principale (che a fine gennaio aveva visto scattare 117 arresti), sono state firmate 219 richieste di rinvio a giudizio. Rispetto agli avvisi di fine indagine, che erano invece 224, cinque posizioni sono state stralciate per motivi tecnici di notifiche: tra queste c'è quella dell'imprenditore Giuseppe Giglio, accusato di essere uno degli organizzatori dell'associazione di tipo mafioso contestata a 54 persone. Nel mese di agosto, poi, anche la seconda tranche dell'indagine è stata chiusa con avvisi a 23 persone, tra cui Nicolino Grande Aracri, ritenuto il boss della cosca e Alfonso Diletto, considerato un elemento chiave nella gestione degli affari. Il troncone bis si è concentrato infatti sull'aspetto economico e, in particolare, sulle intestazioni fittizie delle società per evitare di ricondurre la proprietà a componenti della cosca, oltre alle false fatturazioni. L'udienza preliminare è fissata per il 28 ottobre prossimo a Bologna e poi si proseguirà il 30 e così a ritmo serrato ogni due giorni circa fino al 22 dicembre. La necessità di concludere in tempi abbastanza rapidi l'udienza preliminare è data dai termini di scadenza delle misure di custodia cautelare, a fine gennaio. In alcuni periodi il processo sarà in concomitanza con manifestazioni fieristiche, ad esempio il Motor Show, in programma dal 5 al 13 dicembre.

 

 

 

 

 

 

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