Annullata l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Santino Torromino, imprenditore crotonese indagato nell'ambito dell’inchiesta denominata “Glicine-Akeronte”.
STRONGOLI Avrebbero esercitato pressioni su “Biomasse Italia” per ottenere lavoro: arrestati padre e figlio. Nella serata dello scorso giovedì, i militari della Stazione Carabinieri di Strongoli hanno eseguito due ordini di carcerazione nei confronti di due cittadini strongolesi, rispettivamente padre e figlio, emessi dalla Corte di cassazione al termine del processo che li riguardava. Si tratta di Giuseppe Tesoriere, di 69 anni, e del figlio Amedeo, di 45.
COSENZA La Suprema Corte di Cassazione – Sezione Lavoro, ha rigettato il ricorso proposto dalla dottoressa Donatella Romeo, già segretario generale dalla Camera di commercio di Cosenza, contro l'ente stesso avverso la sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro che la condannava alla restituzione dell'importo netto corrispostole a titolo di indennità di posizione per l'anno 2014 in misura eccedente l'importo minimo inderogabile previsto dal Ccnl applicato al settore.
«La seconda sezione penale della Corte di cassazione - informa una nota -, su ricorso promosso dal Comune di Crotone difeso dall'avvocato Francesco Verri, ha annullato con rinvio il decreto della Corte d'appello di Catanzaro con il quale era stata dichiarata inammissibile l'istanza promossa dall'Ente in forza della quale (preso atto della revoca della confisca di un magazzino di 330 metriquadrati assegnato al Comune medesimo e rispetto al quale l'ente aveva ottenuto un importante finanziamento) aveva richiesto ai sensi del vigente "Codice Antimafia" di ottenere la "restituzione per equivalente" dell'immobile corrispondendone il prezzo all'attuale proprietario».
Si profila un processo d’appello bis per un folto gruppo di imputati coinvolti nell’inchiesta denominata “Jonny” grazie alla quale nel maggio 2017 la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha fatto luce sulla pesante cappa della cosca Arena su gran parte delle attività economiche di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, ed in particolare sul Centro di accoglienza per migranti diventato negli anni una sorta di bancomat dei clan.