Concorso in peculato aggravato e favoreggiamento personale. Queste le accuse formulate a carico due persone finite agli arresti domiciliari e di altre sette destinatarie di misure interdittive eseguite stamane dalla Guardia di Finanza di Catanzaro che ha anche sequestrato agli indagati beni per oltre 300.000 euro. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo calabrese, avrebbero consentito di accertare l'indebita appropriazione nonche' la distrazione di fondi comunitari concessi alla locale Azienda sanitaria provinciale nell'ambito di un progetto, denominato "Stop and Go", volto a definire un modello europeo di riferimento di bando di gara per migliorare il sistema di forniture pubbliche di beni e servizi socio-sanitari a beneficio della popolazione anziana, anche mediante l'approvvigionamento di servizi potenziati dalla telemedicina e dalla domotica, vale a dire la possibilita' di rendere disponibili sistemi domiciliari piu' tecnologici di sostegno sanitario e salvavita. Secondo l'accusa, a fronte di tali previsioni, e' stata svolta solo un'attivita' minimale, concretizzatasi esclusivamente in una consultazione di mercato ai fini esplorativi. I pubblici ufficiali indagati, coinvolti a vario titolo nell'attuazione dell'iniziativa, una volta ottenuta l'anticipazione finanziaria dall'istituzione europea, per un ammontare di oltre 300.000 euro, avrebbero sperperato le provvidenze. Piu' nello specifico, i responsabili si sarebbero appropriati, nel corso di due anni (2014-2016), di oltre 166 mila euro, attraverso l'elargizione, a se stessi, di cospicui emolumenti per l'apporto lavorativo fittizio fornito. In particolare, secondo gli inquirenti, Giuseppe Romano, 54 anni, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, responsabile unico nonche' referente del progetto per l'Asp catanzarese, travisando le finalita' del progetto, avrebbe reiteratamente richiesto ed ottenuto per se' e per altri dieci indagati la liquidazione di ingenti indennita' "fuori busta paga", illecitamente pagate, sempre secondo l'accusa, con denaro proveniente dai fondi europei, predisponendo la documentazione con il concorso di Ieso Rocca, di 49 anni, pure finito ai domiciliari. Il dirigente, peraltro, si sarebbe appropriato di 13.000 euro circa a titolo di rimborsi spese per svariate trasferte, sia in Italia che all'estero, mediante la predisposizione di specifici giustificativi di spesa falsi o alterati nel loro contenuto. Tra gli episodi contestati, una trasferta in Spagna, effettuata dallo stesso dirigente responsabile, che avrebbe portato con se' la famiglia addebitando i costi a carico del finanziamento progettuale. Romano, con il concorso di Francesco Francavilla, di 60 anni, interdetto dai pubblici uffici, avrebbe, inoltre, distratto ulteriori 122.000 euro circa per stipulare un protocollo operativo nei confronti di un altro partner nazionale del progetto Stop and Go, gia' destinatario, per la stessa funzione, di specifici stanziamenti. Di favoreggiamento e' accusato Giuseppe Pugliese, di 49 anni, dirigente amministrativo dell'azienda sanitaria, raggiunto da un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici, il quale si sarebbe adoperato affinche' la dirigenza aziendale non denunciasse la vicenda alla magistratura, fornendo inoltre indicazioni ai responsabili sulle modalita' di predisposizione della documentazione giustificativa idonea a eludere i controlli. Le 7 misure interdittive adottate (sospensione immediata dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno) riguardano Francesco Francavilla, Maurizio Rocca, di 59 anni, Silvia Lanata', di 49, Giuseppe Fazio di 62, Dario Marino di 39, Francesco Grillone di 58 anni e Giuseppe Pugliese. Le Fiamma Gialle hanno anche notificato tre informazioni di garanzia nei confronti di altri dipendenti dell'Asp. Il sequestro preventivo per equivalente effettuato nei confronti degli indagati riguarda disponibilita' finanziarie e immobili. (AGI)
Tutto pronto per la XIV edizione del Magna Graecia Film Festival, kermesse che ospiterà artisti internazionali di altissimo profilo che dal 29 luglio al 5 agosto saranno presenti a Catanzaro, nella suggestiva location del porto marinaro. Non poteva mancare, naturalmente, l’arte del maestro orafo crotonese Michele Affidato, creatore delle ormai famosissime “Colonne d'Oro” che saranno assegnate a personaggi del cinema italiano ed internazionale. Quest’anno Affidato consegnerà una delle sue creature a Tim Roth, attore di grande fama che ha ottenuto nel ’96 la nomination all’Oscar per “Rob Roy” di Michael Caton-Jones ed ha interpretato tanti film di successo, come "La leggenda del pianista sull'oceano" di Giuseppe Tornatore. Alla conferenza stampa per la presentazione dell'evento erano presenti il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, il vicesindaco e assessore alla Cultura Ivan Cardamone, l’assessore al Turismo Alessandra Lobello, il presidente del consiglio comunale Marco Polimeni, i consiglieri regionali Wanda Ferro, Mimmo Tallini e Baldo Esposito e l’ex presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo, sempre vicino alla manifestazione e, naturalmente, il maestro orafo crotonese. La kermesse cinematografica, ideata e diretta da Gianvito Casadonte, si conferma sempre più internazionale e non poteva che essere Michele Affidato l’artista in grado di realizzare un premio all’altezza della situazione. Ma oltre a Tim Roth prenderanno parte al Festival anche Michele Placido, Riccardo Scamarcio, Alessio Boni, Alessandro Haber e Bianca Nappi e ancora Marco Bonini, Greta Scarano, Andrea De Sica, Ernesto Mahieux, Herbert Ballerina, Francesco Paolantoni, Massimo Poggio, Paolo Ruffini. Il Patron Casadonte si è riservato alcuni nomi di altri importanti ospiti che saranno comunicati nei prossimi giorni. L'edizione 2017 sarà legata al ricordo di uno degli interpreti italiani più conosciuti e apprezzati: Marcello Mastroianni. La giuria di quest’anno, il cui presidente onorario è Ettore Scola, sarà composta da Alessandro Haber, Alessio Boni, Sebastiano Somma, Antonello Fassari, Gianfrancesco Lazotti e Tonino Zangardi. Prestigiosa, infine, sarà la presenza dell’archeologo di fama mondiale Zahi Hawass che presenterà il dramma “Il loto e il papiro” scritto da Francesco Santocono. Ma il Magna Graecia Film Festival è solo il primo di una serie di appuntamenti importantissimi nell’agenda del maestro orafo crotonese reduce dal "World of Fashion" svoltosi nei giorni scorsi a Roma. In molte occasioni saranno presentate le sue nuove collezioni, ma non mancheranno nemmeno gli appuntamenti religiosi che il maestro crotonese ritiene vitali non solo dal punto di vista professionale ma soprattutto spirituale. A breve infatti avverrà l’incoronazione della Madonna di Czestochowa, “la Madonna tanto amata da Giovanni Paolo II” di cui l’orafo crotonese ha ricevuto il prestigioso incarico per la realizzazione dei nuovi diademi che firmeranno lo storico evento del 300° anniversario della prima incoronazione della Madonna polacca avvenuta per mano Papa Clemente XI°. In agenda ci sono anche il Premio Cassiodoro di Squillace, il Premio Alda Merini di Catanzaro, il prestigioso Premio Letterario Caccuri diventato uno dei premi di saggistica più importanti d’Italia dove con la sua “Torre d’Argento” saranno premiati personaggi illustri della letteratura italiana. In particolare quest’anno i tre finalisti saranno Giampiero Mughini, Antonio Padellaro e Giulia Innocenzi . Il “Pitagora d’argento”, opera realizzata per rappresentare la cultura della sua terra, sarà invece consegnato a diversi artisti tra cui Il volo, Nek, Mannarino, Renga, Mannoia, Piero Pelù, Benji & Fede, il Lyd-Edm Festival, Marra Guè, Mario Biondi ed altri ancora. Tra i tanti impegni spicca sicuramente la creazione di una scultura realizzata per la rassegna cinematografica “Le Giornate del Cinema di Maratea” che sarà consegnata a personaggi del gota del cinema italiano come Cristian De Sica e Leonardo Pieraccioni. Il dolcissimo tour de force estivo del maestro Affidato terminerà a settembre all’Arena di Verona dove con una sua creazione verrà assegnato un premio alla carriera ad un grande artista italiano.
Prendete ad esempio i dirigenti del Partito democratico di Catanzaro. Dopo l’umiliazione elettorale alle recenti amministrative nella città capoluogo di regione i dirigenti del Pd di quella città hanno chiesto la testa dei responsabili della disfatta, che hanno individuato nei massimi dirigenti regionali del loro partito. A Catanzaro c’è stata la rivolta contro Ernesto Magorno, segretario regionale del Partito. Sotto la sua guida il Pd calabrese ha inanellato una serie preoccupante di sconfitte. La disfatta a Crotone, Cosenza, Lamezia Terme, Rende e Gioia Tauro (solo per citare i Comuni più rappresentativi) era stata archiviata solo con qualche mugugno che si era perso in qualche fumosa stanza del partito. Magorno era riuscito a scrollarsi di dosso quelle sconfitte con una leggera scrollatina delle spalle, come fanno i cani quando si immergono in una pozzanghera d’acqua. Stando alle sue dichiarazioni dopo la sconfitta a Catanzaro avrebbe voluto fare la stessa cosa, ma i catanzaresi che sono abituati a ragionare in autonomia non glielo hanno permesso e si sono rivoltati. D’altra parte Magorno ha la responsabilità della sconfitta per avere scelto il candidato a sindaco e dato la benedizione alle liste di appoggio. La lista del Pd, grazie alla supervisione di Magorno, ha conquistato solo il 5% degli elettori di Catanzaro. Anche nel voto i catanzaresi hanno dimostrato la loro autonomia, penalizzando i colonizzatori e premiando l’usato sicuro, anche se presentava un motore usurato e borbottante. A Crotone, dopo la grave sconfitta elettorale alle amministrative (il Pd è stato sconfitto da un candidato a sindaco del tutto sconosciuto dalla politica) nessuno ha chiesto conto a nessuno. Anche a Crotone la scelta del candidato a sindaco era stata fatta da Magorno e calata dall’alto con la logica del colonizzatore. Prima e dopo la sconfitta Magorno si è preoccupato solo di mettere nella federazione di Crotone suoi rappresentanti per controllare in toto il partito. Anche questo è passato in silenzio. Ci vuole dignità anche nel contrastare chi ti vuole colonizzare a Catanzaro lo hanno dimostrato, quando ci sarà la rivolta anche a Crotone? Gli elettori, al momento del voto, valutano anche questi aspetti. Il Pd crotonese deve imparare se non vuole essere cancellato dal panorama politico cittadino.
«Respinta la richiesta dell'architetto Elisabetta Dominijanni inoltrata al Tar di Catanzaro per essere assunta presso il Comune di Crotone come dirigente dell'Ufficio Tecnico anche in virtù di una precedente sentenza a lei favorevole emessa dallo stesso tribunale». Lo rende noto un comunicato stampa del Comune di Crotone. «Ieri è stato discusso il ricorso – riferisce la nota – proposto dall'architetto Dominijanni, finalizzato a ottenere un provvedimento di assunzione presso il Comune di Crotone. Contro tale ricorso, ha resistito il Comune con il patrocinio dell'avvocato Giuseppe Pitaro, il quale ha sostenuto, sia la non dovutezza dell'assunzione, anche perché il bando di concorso era stato emesso da organo incompetente, e cioè dalla giunta comunale invece che dal Responsabile del personale; e sia il difetto dei presupposti fondanti la domanda di ottemperanza alla precedente sentenza del Tar Catanzaro. L'avvocato Pitaro ha altresì sostenuto la inammissibilità della richiesta dell'architetto Dominijanni di sospendere immediatamente le determine con cui il Comune ha avviato la selezione per l'assunzione a tempo determinato di due dirigenti tecnici. Il Tar Catanzaro, in accoglimento delle eccezioni sollevate dall'avvocato Pitaro, ha respinto la domanda di sospensione e rinviato all'udienza di giugno 2018 per la questione relativa all'ottemperanza della sentenza».
Ernesto Magorno deve dimettersi dalla carica di segretario regionale del Partito democratico. Non può continuare a guidare il suo partito dopo la cocente sconfitta alle elezioni amministrative di Catanzaro. Il secondo turno ha confermato che chi guida il Pd calabrese non riesce ad azzeccare una sola mossa. Da quando Magorno è stato eletto segretario il Pd ha perso le amministrative a Cosenza, Rende, Crotone, Vibo Valentia, Gioia Tauro, Lamezia terme e ora anche a Catanzaro. Il dato di Catanzaro va letto nella sua interezza partendo dal risultato avuto al primo turno dalla lista targata Pd: un miserevole 5%. Magorno avrebbe già dovuto trarre le conclusioni al primo turno e forse il Pd con una guida più illuminata ed attenta poteva affrontare il secondo turno con qualche chance. Non va dimenticato, infatti, che il vincitore delle amministrative di Catanzaro è il sindaco uscente, Sergio Abramo, che nei primi cinque anni di consiliatura non aveva brillato. Eppure Abramo ha stravinto sul candidato proposto dal Pd, Vincenzo Ciconte. Vuol dire che il partito regionale di Matteo Renzi in Calabria non fa le scelte giuste e soprattutto non ha credibilità agli occhi dei cittadini-elettori. Il risultato di Catanzaro è solo l’ultimo atto di una commedia che in Calabria si sta rappresentando ad ogni appuntamento elettorale. Una compagnia seria avrebbe già rivisto il copione, invece si continua con una rappresentazione che raccoglie solo fischi e pomodori marci. Magorno deve dimettersi e aprire finalmente una discussione all’interno del Pd. Non è sufficiente scrivere: “Il risultato di Catanzaro ci impone una doverosa assunzione di responsabilità ognuno per la propria parte, su quanto accaduto”. Se davvero intende aprire la discussione su quanto accaduto liberi il Pd dalla sua presenza e lasci quel posto a chi ha maggiori capacità progettuali. Chiedere assunzioni di responsabilità agli altri è una cosa facile, più difficile, invece, diventa la scelta di dimettersi e rinunciare di arrivare alle prossime elezioni politiche, quando si sceglieranno i candidati per il Parlamento, senza una postazione di comando nel partito. Se è questa la scelta in Calabria il Pd è destinato ad essere sconfitto anche dai perdenti.
CATANZARO - I sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio e Fabiana Rapino hanno chiuso le indagini a carico di 50 persone coinvolte nell'inchiesta "Six Towns" [LEGGI ARTICOLO], che nell'ottobre scorso ha decapitato il "Locale di Belvedere Spinello" che controllava il territorio a cavallo tra le province di Cosenza e Crotone. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso (sia in termini di appartenenza che di concorso esterno), omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento in favore di latitanti, ricettazione, violazioni in materia di armi. Le indagini hanno fatto luce su 6 omicidi e un tentato omicidio. Al vertice dell'organizzazione vi sarebbe Agostino Marrazzo con "funzioni - per i pm - di direzione delle attività criminali". Concorso esterno è invece l'accusa per Rosario Antonio Aiello ex sostituto commissario della polizia di Crotone ora in pensione che secondo l'accusa avrebbe fornito agli uomini del clan notizie riservate.