Alessandro Milito è stato nominato coordinatore del circolo cittadino dei Giovani democratici, dopo le dimissioni formalizzate ieri dal segretario Roberto Spanò e dal Suo vice Dario Pesce. A firmare il provvedimento è stato il segretario regionale dei giovani “dem” Mario Valente. «Considerate le dimissioni del segretario – scrive Valente – si rende necessario dotare il vostro circolo di una figura che possa organizzare le varie fasi a partire dal tesseramento che dovrà necessariamente continuare la sua azione anche nel circolo della città di Crotone». Da qui l’investitura di Milito, che è presidente del circolo, a coordinatore fino al congresso. «Il circolo – scrive ancora Valente – sarà visionato dal commissario per il tesseramento della federazione pitagorica: Pierluigi Piccolo, tesoriere regionale Gd Calabria».
Arrivano le dimissioni del segretario Roberto Spanò e del vicesegretario Dario Pesce dei Giovani democratici della citta’ di Crotone. «Non è facile scrivere quanto segue – scrivono Spanò e Pesce –, la militanza e la vita politica sono fatte di scelte, alcune possono essere semplici e convenienti, altre comportano dei sacrifici. Dopo quasi cinque anni di militanza all’interno dei Giovani democratici e del Partito democratico abbiamo deciso, questa volta, di non sostenere il Partito democratico alle prossime elezioni del 4 marzo; una scelta maturata in primis come elettori e di conseguenza come dirigenti, scegliendo di non sostenere il partito durante la campagna elettorale. Decisione presa alla luce di alcune scelte politiche, dei governi nazionali a guida Pd e di quello regionale, che non trovano più la nostra condivisione e che per noi non possono essere considerate scelte adatte ad arginare i populismi. Un vecchio slogan elettorale recitava: “Nella cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no!”, e avremmo dunque potuto scegliere di destinare il nostro voto a qualcun altro, continuando ad occupare le nostre “poltrone”; ma la coscienza e la coerenza da dirigenti e militanti ci portano a dover dare le dimissioni dai nostri incarichi. Da troppo tempo il Partito democratico è il partito delle “porte girevoli”, dove si entra e si esce a seconda della situazione e dei propri interessi: nulla di nuovo, abbiamo sempre denunciato queste “usanze”. Non possiamo dunque omologarci ai comportamenti da noi sempre denunciati, perché la coerenza ma soprattutto la libertà di scelta devono essere alla base di ogni militanza politica». Sulla vicenda è intervenuto il presidente del circolo cittadino dei Gd di Crotone, Alessandro Milito che dichiara: «Dispiace salutare dei compagni con i quali si è condiviso tantissimo dal punto di vista umano e politico. Capiamo e conosciamo le motivazioni della loro scelta ma non la condividano. Di fronte a candidature incompatibili con la nostra storia ed in netta contrapposizione, avremmo fatto lo stesso: così non è stato. Per questo continueremo con il nostro lavoro, coerente e costante, all'interno del Pd, anche per contrastare una destra che presenta personaggi ultraconservatori nel nostro collegio». Parole dure, all’indirizzo del Partito democratico e dei suoi dirigenti storici, sono state espresse sulla vicenda anche da Manlio Caiazza, in qualità di ex segretario dei Giovani democratici di Crotone. «Apprendiamo con grande dispiacere – scrive l’avvocato Caiazza – la notizia delle dimissioni di Roberto Spanò da segretario dei giovani democratici di Crotone, nonché quelle del suo vice Dario Pesce, che insieme hanno annunciato la difficile decisione di lasciare il Partito Democratico. Ma tutto ciò non può scivolare via come avviene per tutte le questioni in Via Panella. La domanda che ogni dirigente del partito democratico dovrebbe oggi porsi è: "Si poteva evitare?". A questa domanda possiamo certamente rispondere in maniera affermativa se rappresentiamo cosa il Partito democratico crotonese, regionale e nazionale ha fatto, o meglio non ha fatto per questi ragazzi. Anni di ambiguità politica, posizioni pressoché inesistenti sulle grandi tematiche che la società ci pone, quali la richiesta di lavoro, la tutela delle classi deboli, la correttezza del fare amministrativo, la crescita e lo sviluppo di una comunità che sono state più e più volte calpestate in nome del Dio consenso. Ed ora che abbiamo perso uno dei nostri giovani migliori, dopo aver via via lasciato sul percorso menti brillanti e uomini e donne capaci, dobbiamo con forza, ancora una volta, chiedere che a ragazzi come Spanò venga chiesto quantomeno scusa. Non esistono deleghe in bianco, perché per noi ogni uomo conta tanto e nessuno più degli altri. Vengano espulsi immediatamente dal Partito i mediocri lacchè della politica, si chieda il conto, di ciò che non è stato fatto e di ciò che doveva essere fatto, a chi ha amministrato e a chi ha preso scelte incongruenti e incomprensibili senza consultare il popolo sovrano. Arrivederci Compagno Spanò, la consapevolezza è tutta nostra perché sappiamo che hai regalato i tuoi anni migliori alla Libertà».
Il prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, su delega del ministro dell'Interno, ha nominato oggi la Commissione d'accesso antimafia al Comune di Crucoli. La nomina fa seguito all'operazione Stige della Dda di Catanzaro nell'ambito della quale sono stati arrestati due consiglieri comunali. La commissione, che si e' insediata oggi, e' composta dal viceprefetto aggiunto della Prefettura di Crotone Luigi Guerrieri, dal Commissario capo della Questura di Crotone, Corrado Caruso e dal rappresentante del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Crotone, Francesco Notaro. L'attivita' della Commissione avra' una una durata di tre mesi rinnovabile una sola volta per ulteriori altri tre mesi. Intanto, si sono dimessi ieri i consiglieri del gruppo Pd a Casabona, altro Comune commissariato. «Apprendiamo con tanta sorpresa – scrivono –, ma con inquietudine e preoccupazione la nomina della commissione d’inchiesta antimafia presso il nostro comune da parte del ministro dell’Interno con delega alla Prefettura di Crotone. A tal proposito e, non soltanto per presa atto di questo avvenimento, in qualità di consiglieri comunali, membri attivi del partito democratico e di liberi cittadini di questo meraviglioso paese vogliamo, con questo documento, dare voce al nostro giudizio prettamente politico e non personale che ha visto questa amministrazione fin dall’inizio del suo mandato nel 2014 essere a volte inadeguata e poco attenta alle reali problematiche del nostro territorio fermo restando che siamo più che sicuri che ognuno abbiamo messo in campo la dedizione e la responsabilità che il mandato cittadino gli ha affidato. Cosi come il nostro collega Domenico Cerrelli per il quale ci sentiamo di esprimere i nostri migliori auguri e in bocca al lupo per questo provvedimento restrittivo da parte della Procura della repubblica che lo vede interessato e che prestissimo possa tornare ad occupare il suo ruolo ed a essere un cittadino di qualità e nobili principi cosi come si è sempre distinto nella nostra comunità. Di fronte però, agli avvenimenti giudiziari prima e all’insediamento della commissione d’inchiesta antimafia poi, non possiamo che prendere atto di questo passaggio storico senza precedenti per il comune di Casabona, che vede aprire le porte ad una decisione che arriva direttamente dal ministro dell’Interno con la motivazione di accertare se ricorrano pericoli di infiltrazioni e/o di condizionamenti da parte della delinquenza mafiosa di tipo organizzato nell’ambito dell’amministrazione cosi come previsto dall’art. 11,comma 8 del D.lgs n° 235/2012 . A questo punto, in rispetto alla nobile storia e alla eccellente qualità del tessuto sociale del nostro paese, sia opportuno fare da parte nostra un passo indietro cosi come abbiamo consigliato a tutta la struttura amministrativa in carica proprio in rispetto – a nostro modo di vedere – alle istituzioni che rappresentiamo e per le quali siamo chiamati a dare trasparenza e senso di appartenenza. Noi consiglieri di minoranza con il presente documento rassegniamo presso questo ente le nostre dimissioni dando voce a questo passo indietro, un passo indietro che è un atto dovuto e imprescindibile anche come deciso in seno al Partito democratico di Casabona del quale facciamo parte e che, democraticamente, si è espresso in questo senso. Ciò non vuol dire che diffidiamo dal buon operato dell’amministrazione anzi, ci auguriamo che possano uscire a testa alta dal periodo di operato della commissione e che possa essere considerata solo un prova e una forma di tutela per i diretti interessati e per i cittadini. Siamo altresì fiduciosi e convinti nel buon operato della magistratura per le indagini in corso e disponibili, anche se dimissionari, a questa commissione d’inchiesta per prestare informazioni e aiuto in tutte le sue forme. Avremmo preferito battagliare su questioni ti tipo politico amministrativo e non per cause di forza maggiore dettate dalla Legge dello Stato italiano e che Il Partito democratico e tutti i cittadini che si ritengono liberi devono denunciare e prendere le distanze. Vogliamo voltare pagina, il nostro paese è sempre stato e sarà il paese dell’accoglienza, della storia, dell’arte e della gente buona di cuore».
Non si può che condividere la scelta del Partito democratico e dell’assessore comunale alle Attività produttive, Sabrina Gentile, per la posizione netta e chiara presa a sostegno dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il Pd lo ha fatto diffondendo un documento con il quale si esprime fiducia e si invita i magistrati che hanno fatto scattare le manette ai polsi a 169 indagati, tra i quali esponenti politici di primissimo piano. Sempre il Pd avrebbe potuto anche fare finta di niente considerato che, tra gli arrestati, ci sono amministratori ed iscritti al partito. Quando c’è di mezzo la ‘ndrangheta non si può usare "se" o "ma" e mezzucci per non disturbare i manovratori e nel frattempo non schierarsi con il pool di magistrati che mettono a rischio la propria vita per garantire sicurezza e democrazia nei territori saccheggiati dagli uomini della ‘ndrangheta. L’assessore Gentile ha dichiarato il suo sostegno ai magistrati che hanno messo in atto l’operazione “Stige”, intervenendo al convegno organizzato ieri dalla Camera di commercio di Crotone per presentare i risultati della XXI edizione di Polos. Anche l’assessore Gentile ha parlato il linguaggio della chiarezza invitando i magistrati della Dda ad andare avanti nell’attività di pulizia avviata nella provincia di Crotone. Arrivano buone notizie anche dai diretti interessati all’operazione Stige. Il sindaco di Strongoli, Michele Laurenzano, ha rassegnato le dimissioni proprio come atto di rispetto nei confronti dei magistrati che lo hanno fatto arrestare. Laurenzano ha dimostrato anche rispetto verso i consiglieri comunali di Strongoli, perché le sue dimissioni anticipano le procedure di scioglimento anticipato per condizionamento ‘ndranghetista del consiglio comunale del suo paese. Adesso si potrebbe anche andare a votare la prossima primavera, limitando al minimo indispensabile la presenza del commissario prefettizio. Un riconoscimento va anche a Domenica Cerrelli, che si è autosospesa dal Pd anticipando la decisione della commissione di garanzia del suo partito. Cerrelli, attraverso il suo legale, ha fatto anche pervenire una lettera ai dirigenti del suo partito. Dalla nostra realtà, dove imperano le ‘ndrine, arrivano segnali importanti anche da coloro che sono stati colpiti dai magistrati. Vuol dire che la speranza di rinascita ancora può essere considerata viva.
Raffica di dimissioni negli enti locali crotonesi dopo l'operazione antimafia "Stige" che ha portato all'arresto di alcuni sindaci e del presidente della provincia, Nicodemo Parrilla, primo cittadino di Ciro' Marina. Tutti i consiglieri comunali del centro del Crotonese hanno rassegnato le dimissioni dalla carica dopo l'arresto del sindaco, del vicesindaco Giuseppe Berardi, dei consiglieri Roberto Siciliani (ex sindaco) e Giancarlo Fuscaldo (ex presidente del consiglio comunale). A rassegnare oggi le dimissioni davanti al viceprefetto Eugenio Pitaro, nominato dal prefetto di Crotone Cosima Di Stani commissario del Comune di Ciro' Marina per svolgere le funzioni di sindaco e giunta, sono stati i consiglieri Giuseppe Russo, Serafina Sammarco, Vincenzo Salerno, Ambrogina Tangari, Giuseppina Pirito, Antonio Pace, Leonardo Gentile, Miriam Russo, Giuseppe Strancia, Pietro Francesco Mercuri, Sergio Ferrari. Nella giornata di ieri si erano dimessi i consiglieri del Pd Valentina Facente e Giuseppe Facenza.
Si dimettono il vicepresidente Armando Foresta (era stato anticipato dalla Provincia KR) e i consiglieri provinciali dell’ente intermedio a seguito dell’inchiesta giudiziaria “Stige” che ha investito direttamente il presidente Nicodemo Parrilla. Lo hanno già comunicato al prefetto Cosima di Stani. Le dimissioni sono subordinate all’approvazione del bilancio di previsione 2017 in modo da assicurare gli stipendi ai dipendenti e stabilità amministrativa all’Ente. In particolare, Foresta ha comunicato al segretario generale dell'ente, Paolo Lo Moro, e alla Prefettura di Crotone che, al momento, le sue sono dimissioni dalla carica di vicepresidente, ma non da quella di consigliere. Una decisione, del resto, che si uniforma alla determinazione di tutti gli altri consiglieri provinciali che si sono riuniti, esprimendo all'unanimita' la volonta' di rassegnare le dimissioni ma solo dopo l'approvazione del Rendiconto 2016 e del Bilancio previsionale 2017. «I Consiglieri provinciali tutti – è scritto nella nota –, a seguito della note vicende giudiziarie che hanno riguardato e coinvolto il Presidente della Provincia di Crotone, Dott. Nicodemo Parrilla, si sono riuniti nella Sede istituzionale manifestando all’unanimità la decisione di rassegnare le dimissioni dalla carica di Consiglieri provinciali. Tale decisione viene comunicata anche alla Prefettura di Crotone. Dette dimissioni potranno essere depositate solo a seguito dell’approvazione del Rendiconto 2016 e del Bilancio previsionale 2017, unicamente al fine di consentire la prosecuzione dell’attività amministrativa ed istituzionale dell’Ente, nonché per rassicurare anche il personale dipendente. Vorremmo ricordare che la Provincia di Crotone, da alcuni anni, vive una grave crisi finanziaria, che non ha consentito di soddisfare le esigenze dei cittadini e dei territori. Solo grazie al lavoro svolto dall’attuale Amministrazione in questo ultimo anno si è riusciti, anche a prezzo di grossi sacrifici, a porre l’Ente nelle condizioni di avviare un percorso ordinario dell’attività amministrativa, negli ultimi anni assai carente, sia per l’eredità lasciata dalla precedente Amministrazione, che per il “mostro giuridico” creato con la riforma degli Enti intermedi».