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Venerdì, 20 Settembre 2024

CRONACA NEWS

michele laurenzanoSi e' dimesso il sindaco di Strongoli, Michele Laurenzano, arrestato dai carabinieri con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione "Stige", eseguita martedi' scorso dai carabinieri. L'operazione, diretta dalla Dda di Catanzaro, ha portato complessivamente all'arresto di 170 persone, tra cui, oltre a Laurenzano, i sindaci di Ciro' Marina, Nicodemo Parrilla, presidente della Provincia di Crotone, e di Mandatoriccio, Angelo Donnici. Laurenzano stamattina e' stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia nel corso del quale ha respinto ogni addebito. A dare notizia delle dimissioni di Laurenzano e' stato il difensore di fiducia dell'ex sindaco, l'avvocato Giancarlo Pittelli, che ha anche diffuso il testo di una dichiarazione dello stesso Laurenzano. "Mi dimetto - afferma l'ormai ex sindaco di Strongoli - nella consapevolezza di avere agito per il bene comune e di avere amministrato con onesta' e trasparenza e lontano da condizionamenti criminali. Mi auguro di avere chiarito gia' quest'oggi la mia posizione, che e' di assoluta estraneita' rispetto alle accuse contestatemi".

 

 

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giovanni procopio“I preoccupanti passi indietro che sta facendo la città da quando è governata dall’attuale amministrazione mi spingono a dire che il sindaco Ugo Pugliese, o mette mano al suo esecutivo per rilanciare l’attività, oppure dovrà restituire la parola agli elettori in modo che possano scegliere amministratori degni di Crotone”. A parlare è Giovanni Procopio, capogruppo in consiglio comunale di Crotone bene comune. Secondo Procopio “quello che è accaduto ieri durante la celebrazione della seduta del consiglio comunale dimostra che la maggioranza non è affatto coesa e comincia a dare segni di cedimento preoccupanti e a rimetterci sono i cittadini di Crotone”. Continuando ha detto che “i consiglieri comunali sono stati confusi da un balletto di ordini del giorno che prima sono stati inseriti per la discussione e dopo sono stati ritirati; significativi della confusione che si sta generando sono gli interventi del segretario generale del Comune, Bruno Rosaspina, che ripetutamente chiede, nella sua qualità di massima autorità dell’anticorruzione, il rispetto delle norme, che evidentemente qualcuno cerca di disattendere”. “A tutto questo – ha concluso Procopio – si aggiunga la superficialità di alcuni assessori che hanno fatto perdere alla città i finanziamenti regionali previsti per rendere sicure le strutture scolastiche pubbliche in caso di terremoto; il Comune di Crotone non ha partecipato al bando evidentemente gli assessori erano impegnati a fare altro”.

 

 

 

 

 

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rosaspina pedace pugliese

Mezzogiorno di fuoco al Comune di Crotone. Protagonisti del violento scontro verbale l’amministratore delegato di Crotone sviluppo, Leo Pedace, e il segretario generale dell’ente, Bruno Rosaspina. Pedace, accompagnato dall’assessore al Bilancio, Benedetto Proto, è andato nella stanza del segretario generale su suggerimento del sindaco della città, Ugo Puglise, per chiedere chiarimenti circa una delibera che era stata predisposta da Crotone sviluppo. La delibera riguardava l’acquisizione della buona pratica, ormai resa obbligatoria dalla normativa statale, che consente ai dipendenti pubblici di fare segnalazioni all’Anac mantenendo l’anonimato. Secondo quanto riferito il segretario Rosaspina aveva preso visione della delibera predisposta da Crotone sviluppo e aveva comunicato al sindaco l’opportunità di operare alcuni aggiustamenti. Era stato Pugliese a suggerire a Pedace il confronto con il segretario comunale. Accompagnato da Proto l’amministratore delegato di Crotone sviluppo, intorno a mezzogiorno, si è recato nella stanza di Rosaspina. Sarà stata la richiesta di mettere per iscritto le procedure non corrette presente nella proposta di Crotone sviluppo, sarà stata l’incomprensione, sarà stato il caldo, sta di fatto che il segretario ha invitato sia Pedace che Proto ad uscire dalla sua stanza e rivolgersi ai dirigenti. La reazione di Pedace non si è fatta attendere e, a sua volta, ha chiesto al segretario generale di uscire fuori dal palazzo comunale essendo egli ospite della città. Sempre secondo quanto riferito, Rosaspina è andato subito da Pugliese che lo ha invitato a dimettersi dall’incarico non godendo più della fiducia dell’amministrazione comunale. La proposta di Crotone sviluppo riprende un progetto del Comune di Venezia e a sua volta Crotone lo passa al Comune di Rossano. I tre Comuni, oltre all’avvio del progetto della buona pratica potranno contare su finanziamenti pari a circa 750.000 euro: 250.000 per Venezia e 200.000 a testa per Crotone e Rossano.

 

 

 

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manuela ciminoPrimo scricchiolio ufficiale nella maggioranza che appoggia il sindaco Ugo Pugliese al comune di Crotone. Manuela Cimino si è infatti dimessa da capogruppo dei Demokratici. Cimino ha protocollato quest’oggi la lettera di dimissioni irrevocabili nella quale fra l’altro si legge: «Rassegno le mie dimissioni da capogruppo del gruppo consiliare "I Demokratici", per motivi strettamente personali, certa di avere svolto fino ad oggi il ruolo affidatomi con serietà e responsabilità. Resto comunque a servizio e a disposizione del progetto politico intrapreso ma rinuncio al ruolo di capogruppo, incarico che oggi non mi sento di portare avanti; non certo per incapacità, sia chiaro, ma per scelta; scelta ponderata e irrevocabile!». Cimino fa dunque riferimenti a motivazioni personali alla base della scelta di rassegnare le dimissioni, ma trattandosi di un ruolo strettamente politico è chiaro che la motivazione va ricercata nei rapporti interni ai gruppi di maggioranza, o forse proprio all’interno dei Demokratici stessi. Intanto, il movimento ideato da Enzo Sculco pare abbia convocato in tutta fretta una riunione per questa sera in cui si discuterà anche e soprattutto di quanto accaduto. Dovrebbe essere adesso il consigliere Francesco Pesce a ricoprire l'incarico di capogruppo dei Demokratici. La consigliera Cimino, intanto, tiene a precisare che le dimissioni sono da ricerca nell'attività stessa assegnata al capogruppo la quale richiede impegno costante nella vita istituzionale e politica del consiglio comunale. Impegno che la consigliera Cimino, in questo momento, sente di non poter garantire ai colleghi perché assorta quotidianamente dalla libera professione.

 

 

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pasquale abenante sindaco umbriatico«Scura ci ha tolto l'ultima speranza di essere salvati». A parlare è il sindaco di Umbriatico Pasquale Abenante che chiede di «garantire la continuità di un servizio sanitario di vitale importanza». «Con un decreto – scrive il sindaco – firmato dal commissario per la Sanità della Calabria, Massimo Scura, e dal sub commissario, Andrea Urbani, verrà dismessa la base dell'elisoccorso di Cirò Marina. In Calabria esistono solo 4 basi di Elisoccorso: le altre si trovano a Cosenza, Lamezia Terme (CZ) e Locri (RC). La locazione delle 4 basi per l'elisoccorso – ricorda Abenante – vennero decise durante la presidenza di Agazio Loiero. La posizione è considerata strategica, dato che in questo modo possono coprire l'intera area della Regione, senza andare in contro ad ostacoli come i monti della Sila. Quella di Ciró Marina – sottolinea Abenante – è una base che serve gran parte della fascia jonica crotonese e l'intera fascia jonica cosentina, quindi fondamentale per il nostro territorio» Il primo cittadino di Umbriatico affermando che «il commissario Scura, con questa decisione, ha tolto ai cittadini l'ultima speranza di essere salvati in un territorio come quello di Umbriatico. Il nostro comune, così come molti altri dell'entroterra crotonese, soffre di una precaria viabilità e si trova ad oltre 70 chilometri dal primo pronto soccorso, che va già ben oltre i parametri indicati dalla Comunità Europea. Dobbiamo garantire la continuità di un servizio sanitario di vitale importanza. Quella di Scura è una decisione senza senso, dal momento che le zone più isolate e disagiate sono proprio nel crotonese. Sono pronto a rassegnare le mie dimissioni da sindaco, di comune accordo con gli altri colleghi. Non ha senso amministrare un territorio dove non hai nessun potere decisionale, ma solo essere un semplice esattore di tasse ed un ammortizzatore di responsabilità». Infine l'appello di Abenante: «in questa battaglia bisogna coinvolgere il personale che gravità nel settore della sanità, sia medici che paramedici. Bisogna lottare, insieme anche all'ordine dei Medici, per far sì che non si verifichi questo ennesimo scippo al territorio».

 

 

 

 

 

 

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leo pedace“Sono il maggior azionista del sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, ma devo dire che le cose al Comune non vanno per il verso giusto”. Lo ha detto Leo Pedace, esponente di spicco dei Demokratici, spiegando le ragioni che lo hanno spinto a rassegnare le dimissione dal Consiglio di amministrazione dell’Akrea. La lettera di dimissioni, una riservata, è stata depositata lunedì scorso presso la segreteria di Pugliese. “Il sindaco mi ha dato la nomina – ha detto Pedace – e al sindaco, così come è giusto che fosse, ho ridato il mandato”. Le dimissioni non rappresentano una scelta dell’ultimo secondo, ma sono maturate nel tempo e sono riconducibili a due questioni: l’Akrea non viene messa nelle condizioni di operare secondo il piano industriale predisposto da chi l’amministra; l’amministrazione comunale non rispetta gli impegni presi con i cittadini durante la campagna elettorale. L’Akrea ha predisposto il piano industriale per il rilancio delle attività e l’avvio della differenziata e l’amministrazione si era impegnata a versare 800.000 euro. I soldi non sono mai arrivati e in aggiunta l’Akrea non avrebbe avuto un interlocutore unico nella giunta comunale. Più assessori che, a parere di Pedace, non parlavano nemmeno lo stesso linguaggio. Con il passare del tempo la questione non ha trovato soluzioni praticabili e 15 giorni fa Pedace ha posto politicamente la questione durante una riunione. Anche i 15 giorni sono passati senza risultati positivi per l’azienda che non vive una situazione positiva: il mezzo più nuovo è stato acquistato oltre dieci anni fa. “Non vado via dalla maggioranza – ha detto Pedace – ma non sono più disponibile a tenere il sacco a maneggioni e a chi non lo merita. Con le dimissioni ho inteso liberarmi le mani per condurre la battaglia sino in fondo”.

 

 

 

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