Un'importante collezione archeologica, costituita da 295 reperti appartenenti alla Repubblica dell'Ecuador è stata restituita dal nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Torino all'Ambasciata dell'Ecuador nel corso di una cerimonia svoltasi nei giorni scorsi a Roma.
ISOLA CAPO RIZZUTO - Aveva in casa 80 grammi di "marijuana", materiale utile al confezionamento di dosi, la canna di un fucile del tipo "doppietta" con la matricola abrasa, altre parti di un'arma analoga munite di matricola e risultate smarrite nel gennaio del 2009 in provincia di Belluno e più di 200 cartucce di vario calibro e 12 parti di reperti archeologici come vasi verosimilmente risalenti al periodo magno greco.
ISOLA CAPO RIZZUTO - I baschi verdi del gruppo Guardia di Finanza di Crotone hanno sequestrato droga, denaro contraffatto e numerosi reperti archeologici. Due i soggetti responsabili, germani di Isola Capo Rizzuto, di cui uno tratto in arresto.
Un uomo e' stato denunciato a Ciro' Marina dai carabinieri della locale stazione, congiuntamente al personale del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, hanno deferito all'Autorita' Giudiziaria un 69enne pensionato del luogo, per la detenzione non autorizzata di materiale archeologico. L'uomo, al termine di una perquisizione domiciliare, e' stato trovato in possesso di una campana navale appartenente al relitto sommerso del "Caccia Torpediniere Lince", trattenuto indebitamente, nonostante un'esplicita richiesta avanzata dal competente ente comunale per la successiva consegna al locale museo. Nella stessa circostanza sono stati rinvenuti e sequestrati 2 piedi integrali di anfore, un collo d'anfora, due anse di anfora.
Un piccolo 'tesoro archeologico' nascosto in una stalla: lo hanno rinvenuto i carabinieri della Compagnia di Ciro' Marina, nel Crotonese, diretta dal capitano Alessandro Epifanio nel corso di un servizio finalizzato alla ricerca di armi. I militari del nucleo operativo radiomobile stavano eseguendo un controllo in un'azienda agricola di localita' Punta Alice della quale e' proprietario un commerciante del luogo, G.P., di 68 anni, ritenuto legato ad ambienti criminali della cittadina. In un armadio della stalla, pero', invece di armi hanno trovato alcune scatole contenenti una quarantina di reperti archeologici. Si tratta di corredi funerari scavati, probabilmente, in tombe nella zona di Ciro': vasellame e bronzi dell'eta' del ferro e ceramiche decorate di eta' ellenistica. Tra i reperti diverse fibule da parata, orecchini, bracciali, ma anche armi e collane per bambine. Come ha spiegato Maria Grazia Aisa - funzionaria della Soprintendenza archeologica responsabile dell'area di Ciro' Marina - "non si tratta di reperti di grande pregio o valore, ma comunque di oggetti che, proprio perche' spesso oggetto di mercato clandestino, non sono presenti in alcun museo della zona crotonese". "Questo ritrovamento - ha detto il capitano Epifanio - fa capire l'interesse criminale sull'archeologia, chi li deteneva era raccoglitore di reperti che poi avrebbe messo in vendita. Il materiale archeologico non e' stato trovato in modo fortuito ma proviene da scavi diversi. Non meraviglia neppure la presenza di eventuali falsi come accade spesso nel mercato clandestino dell'arte". Il proprietario dell'azienda agricola e' stato denunciato per riciclaggio ed appropriazione di beni dello Stato.
I carabinieri della Compagnia di Ciro' Marina (Crotone) durante una perquisizione finalizzata alla ricerca di armi e materiali esplodenti hanno trovato quello che definiscono un vero e proprio tesoro archeologico. I militari, in un armadio posto in una stalla, hanno rinvenuto numerosi reperti di pregevole fattura tra cui gioielli, monili in bronzo e vasellame decorato. I reperti sono stati sequestrati e il possessore e' stato denunciato in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Crotone. I dettagli dell'operazione e la descrizione dei reperti saranno resi noti nel corso della conferenza stampa in programma alle 10 al Comando provinciale dei carabinieri di Crotone.