Dedicato ai 700 anni dalla morte del grande poeta toscano, la rappresentazione ha toccato passi e versi fortemente emblematici del percorso artistico e spirituale di Dante. Con pochi spunti scenografici evocativi gli attori ballerini hanno saputo comunicare con potente forza espressiva il mondo interiore della Divina Commedia.
Giada Primiano nel ruolo di Beatrice ha saputo incantare gli spettatori con virtuosismi tecnici d’impostazione classica riformulati in chiave moderna ed esaltante. Molto intensa anche l’interpretazione, che le ha consentito di ricoprire in modo versatile la Donna angelicata stilnovista, Beatrice, e l’emblema del Male, con la stessa credibilità.
Le coreografie, realizzate da Arduini, Primiano e Paparozzi, hanno permesso di valorizzare al meglio gli spunti scenografici minimali; il movimento, il gesto, la grazia e la violenza, il principio e la fine sono stati espressi in modo da lasciare un’eco profonda di emozioni in tutti i presenti.
Una rappresentazione veramente straordinaria in quanto esempio di teatro totale con musica, danza, poesia e recitazione. Notevole la performance dell’attore Graziano Sirci, il quale aveva l’arduo compito di incarnare la leggenda del nostro poeta più grande; ebbene, ne ha saputo cogliere tutta la drammatica fragilità umana e la meraviglia estatica al cospetto dell’Eterno. Veramente straordinari anche gli altri elementi della compagnia: un’autentica ovazione da parte degli spettatori in una sala gremita dopo tanto silenzio e attesa.