“E’ proprio vero che se un uomo vive abbastanza a lungo finisce per vedere di tutto”. Le comunali a Crotone stanno ampiamente confermando quest’aforisma di stampo esistenziale, la situazione infatti sta assumendo contorni grotteschi e paradossali, con la morte dell’idealismo, dei partiti e di una visione a lungo termine.
Questo mese di giugno ha sancito l’inizio delle grandi manovre per le comunali 2020 a Crotone e la prima impressione è che la competizione sarà sfaccettata, ricca di colpi di scena e impreziosita da personaggi degni di un romanzo.
È stato pubblicato lo scorso 18 ottobre per i “tipi” della Controluna – edizioni di poesia, “Liberi pensieri”, opera prima dell’esordiente autore crotonese Marco Pirillo. Il libro verrà presentato domenica prossima (17 novembre), alle ore 19, presso il Circolo Arci “Le centocittà” di via Mario Alicata a Crotone.
“Liberi Pensieri” è una raccolta di poesie in versi liberi ispirata del costante lavoro d’osservazione dell’autore verso l’esterno e al proprio interno. «È frutto di un lavoro interiore – spiega Marco – durato circa 3 anni».
Il libro (64 pagine) è attualmente disponibile sui canali on-line come Amazon, Feltrinelli, Biblioteca Universitaria e IBS, ma presto sarà presente anche sugli scaffali delle librerie del territorio di Crotone.
«Sono poesie che spaziano – tiene a precisare il 32enne autore crotonese – su tematiche politico-sociali con la scelta del verso libero per consentire una fluida e libera affermazione di sentimenti e di idee».
Gli argomenti trattati, infatti, non sono altro che i fenomeni politici e sociali in cui l’autore s’imbatte e che gli provocano sentimenti intensi e contrastanti; che scruta con attenzione e che analizza in base a quelli che sono i suoi valori cardine, come la giustizia sociale, l’altruismo e l’avversione verso il materiale, l’apparenza e i pregiudizi.
Questa duplice operazione di constatazione della realtà che lo circonda e di profonda riflessione produce l’esigenza di criticare aspramente la società e di riportare in versi una descrizione tagliente e a volte caustica delle vicende.
Biografia. Marco Pirillo nasce a Crotone nel 1987. Diplomato in studi tecnici, lavora nel settore commerciale della grande distribuzione. Ha sempre coltivato una grande passione per la lettura, principalmente di romanzi. Da alcuni anni si dedica alla scrittura di poesie come strumento per esternare sentimenti, principi e più in generale una visione del mondo in antitesi con il pensiero dominante, nella speranza di trovare altre voci fuori dal coro.
Questa composizione poetica trova la sua origine in una profonda e sensibile analisi dell’autore derivante dall’osservazione di fenomeni sociali presenti nel tempo e nella comunità in cui vive. In quanto pensatore attivo e partecipe della società, all’interno della quale ha posto come reazione alla sua alienazione da essa un impegno concreto per raggiungere un mutamento e quindi un progresso delle sue convenzioni, ritiene che la sua produzione artistica debba essere funzionale al sovvertimento delle logiche distorte dell’attuale società borghese, ipocrita, perbenista ed egoista. Questa poesia trae quindi origine dai fenomeni legati al “Decreto Sicurezza”, ponendo l’attenzione in particolare sulla radice emotiva da cui esso è scaturito, sarebbe a dire la paura, il terrore. Un sentimento ancestrale, che accompagna l’uomo dalla notte dei tempi e che ancora oggi condiziona la sua vita, il terrore nei confronti del cosiddetto diverso, il terrore di vedere peggiorare la già precaria situazione economica in cui si trova a causa di queste persone, il terrore di vedere compromessa la propria sicurezza, come se prima della venuta di queste poveri diseredati le strade della sua città fossero immacolate. Un terrore sapientemente coltivato dai padroni, attraverso la politica e la stampa, pronti a nascondere le vere cause dei nostri mali dietro la facce disperate dei migranti. Questo terrore c’impedisce di vedere la realtà, ma soprattutto ci prosciuga l’anima, rendendoci senza umanità, avidi, vendicativi e maligni, fino a diventare anche noi, un’immagine inquietante di questo terrore.
IL TRIONFO DELLA PAURA
Il terrore domina i nostri tempi,
Instillato sapientemente da chi comanda
Per ridurci servi nel pensiero unico,
Il terrore, quest'acquavite emotiva,
Che ci allontana dagli altri,
Che genere sospetto e rabbia
Che fa puntare il dito sui più deboli,
Che rende gli oppressori rassicuranti,
Il terrore, che unito alla fame genera odio,
Che consuma i sentimenti e annebbia le idee,
Ci spinge sempre più nell'abisso,
Il terrore, che ci ha portato
a scacciare i bisognosi,
Ridurli in strada, senza una meta, senza scopo,
Perché diversi, perché bramosi di riscatto,
Ricercatori di una pace a loro negata,
Il terrore, la cui immagine si può
Drammaticamente scorgere nel volto
Che ci si presenta davanti allo specchio.
Marco Pirillo