In edicola dal 18 di luglio il numero 8 dello Speciale di Tex Willer, dal titolo “Stella d’Argento”, edito da Bonelli, sceneggiatura e soggetto di Giorgio Giusfredi, disegni di Pasquale Del Vecchio, copertina di Maurizio Dotti.
È presente dall’8 dicembre in edicola e libreria il cartonato "Tex Willer. Il mio amico Hutch", edizioni Bonelli, sceneggiatura di Giorgio Giusfredi, disegni Fabio Valdambrini con copertina di Massimo Carnevale.
A cura di Romano Pesavento e Debora Cavarretta
LUCCA - Sono stati poco piu' di 23 mila i biglietti venduti ieri in occasione della giornata inaugurale di Lucca Comics & Games, la piu' importante vetrina italiana per gli appassionati di fumetti e videogiochi. Sono stati staccati 23.420 tagliandi. Decisamente migliori sono, invece, i dati per le prossime quattro giornate. Ieri è stata superata quota 50 mila biglietti fra prevendita e botteghino. Vicinissime a quota 50 mila anche le giornate di oggi (47.800) e di sabato 3 novembre (48.700). Piu' fiacca la prevendita per domenica, ultima giornata dei Comics, con al momento gia' venduti solo 25.900 biglietti.
IN GIRO PER LUCCA. Anche quest’anno, come ogni anno, l’enorme palcoscenico itinerante dei Comics, con le sue maschere, i suoi personaggi e le sue leggende si è aperto su Lucca, trascinando nell’allegria e nella fantasia l’enorme massa dei visitatori in visibilio, come sempre; perfino le previsioni meteo, inizialmente catastrofiche, hanno invertito la loro tendenza, lasciando improvvisamente la ribalta a un caldo e dorato sole autunnale. Oggi sono oltre 53 mila le persone che per l’occasione hanno staccato il ticket dell’evento. Le dimensioni della fiera sono ormai colossali: le file per entrare a visitare gli stand più gettonati sono lunghissime. Disegnatori, sceneggiatori sono assediati dai loro accaniti estimatori. Per strada migliaia di foto immortalano momenti buffi, memorabili e spettacolari. Ogni vetrina della città è caratterizzata con i protagonisti dei cartoon. Non si può rimanere insensibili dinanzi all’emozione che palpabilmente ubriaca i fedelissimi della kermesse.
L'INTERVISTA. Curiosando tra gli stand, abbiamo avuto l’onore e l’immenso piacere di chiacchierare con l’esponente di massimo spicco del celeberrimo Tex bonelliano, Claudio Villa, il quale ci ha concesso una intervista.
Lei ha avuto modo di misurarsi con diversi personaggi, da quelli più emotivamente fragili e “moderni”, come quelli caratteristici della Marvel, al “granitico” Tex, eroe senza macchia e senza paura, contraddistinto sempre da grande sicurezza e determinazione. In che modo cambia anche l’approccio grafico rispetto a un personaggio così solido come “aquila della notte”?
Per Tex bisogna veramente rispettare il personaggio, come ha detto giustamente lei; è tutto di un pezzo e si porta dei valori che ormai sono databili come valori di altri tempi, però nel cuore di ognuno sono sempre tali, per cui l’approccio, anche grafico, deve tener conto di queste sue caratteristiche. Tex non è uno che esprime spesso i suoi sentimenti: li tiene tutti dentro ed ha veramente una specie di filtro e fa uscire i sentimenti giusti che servono in quel determinato momento; mentre, invece, per disegnare i personaggi più moderni bisogna tenere conto che “sentono” con più empatia e rappresentano la nostra vita e la nostra umanità.
In relazione alla morte della moglie di Tex, traspare mai il dolore dell’eroe per l’evento traumatico o Tex rimane sempre il John Wayne della situazione?
Sì, lui si tiene tutto dentro, non è mai stato con un’altra donna e proprio per questo motivo, dopo essere stato criticato in passato, adesso viene apprezzato.
Ricordo che Tex era stato criticato in quanto era considerato un fumetto diseducativo, che incitava alla violenza.
Sì, perché usava la pistola per far rispettare la legge; ora invece viene apprezzato.
Come immagina Tex tra vent’anni?
Uguale
E’ un grande classico?
Sì.
In confidenza, se lei potesse cambiare qualche aspetto del personaggio, caratterialmente, graficamente, cosa modificherebbe?
Niente. Il personaggio rimane così com’è. Ogni disegnatore può contraddistinguerlo con la sua tecnica e il suo stile però deve rimanere fedele a se stesso. Ognuno cresce grazie a lui e può tornare a conoscerlo meglio. È una storia in evoluzione.
Come vede Tex tra vent’anni?
Sempre più forte e attaccato ai valori.
Comunque ci sono tanti giovani che apprezzano Tex; ormai è un grande classico, “si parva licet …”, come Ulisse.
Sì, perché rappresenta valori che tutti noi condividiamo, di cui si sente la mancanza.