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Il Tar Calabria ha fissato per il prossimo 23 ottobre l’udienza sul ricorso presentato contro l'ordinanza numero 246 del 7 settembre con la quale il governatore della Calabria, Mario Oliverio, ha disposto l'ampliamento della discarica di Columbra per 120.000 tonnellate. Il ricorso è stato promosso dal “Comitato per il diritto del cittadino di Papanice” ed è stato sottoscritto da Italia nostra, nella persona del presidente nazionale, Maria Rita Signorini, dall'associazione Wwf provincia di Crotone, dall'associazione Protezione animali Calabria atv, dal Forum del terzo settore (rappresenta 64 associazioni) e da un gruppo di cittadini di Cutro. Il provvedimento è stato presentato contro la Regione Calabria, nei confronti di Sovreco Spa, e le Ato di Cosenza, Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria; contro il ministero dell'Ambiente e della tutela del mare e il ministro dell'Interno. A curare il ricorso sono stati gli avvocati Giuseppe Pitaro e Gaetano Liperoti del Foro di Catanzaro che chiedono l’annullamento, previa sospensione, dell’ordinanza della Regione in quanto, tra le tesi sostenute, verrebbero meno i criteri della contingibilità e quelli dell’urgenza su cui essa si fonda.
«Positivo l'incontro – riferisce una nota – tra Comune di Crotone (con il sindaco Ugo Pugliese erano presenti la dirigente del settore Sport Mariateresa Timpano ed il segretario generale Antonino Maria Fortuna) e la Federazione italiana nuoto (rappresentata da Antonello Panza segretario generale della Fin, Alfredo Porcaro presidente regionale Fin e Pietro Alampi vicepresidente regionale Fin) che si è svolto oggi pomeriggio sulla problematica della piscina olimpionica comunale.
«Il comitato “Crotone pulita” in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato "Aurora" della provincia di Crotone – informa una nota – ha organizzato due workshop sul tema "Beni comuni e ciclo dei rifiuti: la raccolta differenziata". Gli incontri sono finalizzati a trasferire ai partecipanti le conoscenze utili a rafforzare quella dimensione di impegno diretto e di cittadinanza attiva necessaria a promuovere lo sviluppo ecosostenibile delle nostre comunità.
«La Camera di commercio di Crotone – informa una sua nota – esprime un plauso alla Prefettura per il risultato conseguito oggi con la sottoscrizione dell’addendum al Protocollo di intesa per la legalità Sin (Sito d’interesse nazionale, ndr) firmato nel mese di marzo 2018».
«Grazie alla sinergia tra istituzioni, associazioni di categoria e sindacati – sono le parole del presidente della Camera di commercio di Crotone Alfio Pugliese – si è giunti al completamento del Protocollo per la legalità. L’ente camerale si sta spendendo a 360° affinché la bonifica venga conclusa in tempi certi e nel rispetto della legalità. In tal occasione la Camera di commercio ha assunto il ruolo di facilitatrice tra la Prefettura e le associazioni di categoria, consentendo di sedere attorno ad un tavolo e raggiungere l’intesa. Auspichiamo che i frutti di tale sinergia possano replicarsi in futuro, al fine di creare le precondizioni per lo sviluppo del territorio e delle imprese».
Alla sottoscrizione per conto della Camera di commercio di Crotone è stato incaricato il consigliere camerale Francesco Lagani, delegato alle infrastrutture: «Oggi, si è raggiunto un importante risultato che consente il coinvolgimento delle imprese locali nelle attività di bonifica, nell’alveo di un’azione incessante a favore della legalità – ha dichiarato Lagani al momento della firma –. Auspichiamo che dai danni dell’inquinamento possano almeno germogliare i semi di un sano sviluppo futuro del nostro territorio».
«Venerdì 4 ottobre si è svolta in piazza della Resistenza una agorà organizzata dal M5s locale per sensibilizzare la cittadinanza tutta sulla delicata tematica ambientale locale e protestare contro l’ordinanza del presidente della regione che ha autorizzato la società Sovreco all’ennesimo ampliamento della discarica di Columbra in Crotone, adducendo come motivazione lo stato emergenziale in cui versa la situazione dei rifiuti in Calabria e ciò a causa dei ritardi accumulati dai soggetti competenti nell’individuazione dei siti pubblici per la realizzazione delle relative discariche». È quanto riferiscono in una nota stampa Elisabetta Barbuto, Ilario Sorgiovanni e Andrea Correggia in qualità di portavoce del M5S di Crotone.
«Insomma – incalzano i tre – la coltivazione della discarica potrà avvenire sino al 30 giugno 2020 sino al raggiungimento della volumetria di 120.000 tonnellate per ospitare i rifiuti provenienti da tutta la regione. Piove sul bagnato, insomma. Con tale ordinanza, infatti, ancora una volta Crotone viene destinata ad essere individuata come la pattumiera di tutto il territorio calabrese a causa dell’annosa incapacità di organizzare in maniera razionale la gestione e la raccolta dei rifiuti. E se per anni, nonostante vi fosse tutto il tempo a disposizione per provvedervi, tale sistema non ha iniziato a funzionare vi è più di un sospetto per ritenere che il tempo all’uopo indicato nell’ordinanza incriminata (giugno 2020) non sarà sufficiente con la ovvia e prevedibile conseguenza che, come in un sistema di scatole cinesi, la prossima ordinanza arriverà puntualmente il prossimo anno a scapito di tutti i cittadini crotonesi ed a beneficio di pochi soliti noti. All’Agorà cui hanno partecipato i consiglieri comunali Ilario Sorgiovanni ed Andrea Correggia nonché i parlamentari Paolo Parentela ed Elisabetta Barbuto, è stata evidenziata l’intollerabilità di una situazione che penalizza fortemente il territorio crotonese ed in particolare la frazione di Papanice i cui cittadini da tempo denunciano una situazione di invivibilità a causa dei miasmi provenienti dalla discarica che ammorbano l’aria, delle polveri che si depositano sulle abitazioni , ma soprattutto dell’alta incidenza di patologie tumorali che hanno provocato una serie infinita di lutti nelle varie famiglie della frazione stessa. In particolare è stata ripercorsa la vicenda che, dopo le iniziali bellicose dichiarazioni del primo cittadino crotonese, che avevano fatto ben sperare la cittadinanza in una presa di posizione ferma e decisa contro l’ampliamento di Columbra, ha avuto il suo triste epilogo in un consiglio comunale del 16 settembre conclusosi con una delibera che ha dato il definitivo via libera all’attuazione dell’ordinanza. La cosa sconvolgente, è stato sottolineato, consiste nel fatto che si sia tentato di far passare tale delibera quasi come un atto d’amore nei confronti dei cittadini crotonesi i quali dovrebbero sentirsi tranquillizzati dalla istituzione di una commissione che avrebbe il compito di controllare l’esatto adempimento dell’ordinanza. Come dire: “Mi hanno pestato… ma quante gliene ho dette… con il risultato che i lividi sono tutti sulla pelle della cittadinanza”. Nell’occasione, inoltre, è stata evidenziata dei rappresentanti comunali e nazionali del M5s l’intenzione di restare al fianco dei cittadini sostenendoli nella presentazione del preannunciato ricorso al Tar ed in tutte le iniziative giudiziarie che intenderanno intraprendere nonché l’avvenuta presentazione di una interrogazione parlamentare rivolta al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Ambiente che vengono sollecitati all’adozione di tutti i provvedimenti che verranno ritenuti opportuni e necessari attesa l’evidente impossibilità che la totale incapacità di gestione del sistema rifiuti in Calabria possa essere ancora gabellata come una “ emergenza” . Notoriamente, infatti, l’emergenza riveste i caratteri della imprevedibilità e della eccezionalità che non sembrano davvero trovare ingresso in questa triste vicenda che continua, al contrario, a certificare l’assoluta incapacità dei nostri amministratori locali».