«Polemiche utili solo a rallentare i processi». A sostenerlo sono quelli della Prossima Crotone, movimento politico locale che ha la maggioranza al Comune di Crotone, a seguito della missiva inviata dall’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo [LEGGI ARTICOLO] in cui, questa, chiedeva conto alla commissaria per il Sin, Elisabetta Belli, del cronopragramma degli interventi di bonifica e delle modalità con cui sarebbero stati impegnati i 70 milioni di euro derivanti dalla sentenza del Tribunale di Milano a carico di Eni per danno ambientale. Ne sono seguiti una risposta della stessa commissaria [LEGGI ARTICOLO], con un duro attacco del Pd provinciale al suo indirizzo [LEGGI ARTICOLO] e una nota di sostegno del sindaco Ugo Pugliese [LEGGI ARTICOLO]. L’impressione è che, dopo l’insediamento del commissario, si siano create a Crotone due fazioni: una, che ruota attorno all’area Sculco, l’altra, che si frappone e risponde all’area dem. «La vicenda della bonifica – scrive nel comunicato – merita un piccolo momento di riflessione soprattutto visto la positiva accelerata dell'iter data dalla commissaria Elisabetta Belli. Per ben 17 anni di bonifica si è solo parlato senza che nulla di concreto venisse messo in piedi. Così come i 71 milioni di euro del danno ambientale, fermi da anni alla Presidenza del Consiglio dei ministri e mai programmati. Eppure mai come in questi anni c'era una filiera istituzionale che avrebbe dovuto facilitare la risoluzione dei problemi. Crotone, la Calabria ed il Governo erano tutti a guida Pd, ma in realtà quello che avrebbe dovuto essere un vantaggio si è trasformato in una palude istituzionale. Oggi finalmente siamo giunti ad uno snodo cruciale. Syndial, nei prossimi giorni, dovrà presentare due progetti alternativi per effettuare la bonifica. E già da tempo il Comune di Crotone ha trasmesso alla Regione Calabria le aree Cic su cui dovranno essere progettati gli interventi di riqualificazione ambientale per spendere i famosi 71 milioni di euro. Si attende, da più di un mese, la delibera di giunta regionale che invii al ministero ufficialmente la documentazione per i siti Cic. Così come si attende da tempo, molto tempo, la firma dell'Apq da parte della Regione per svincolare i 6 milioni di euro da utilizzare sempre su queste aree. I nodi, quindi, sono giunti al fatidico pettine, e potranno essere sciolti nei prossimi giorni, cancellando, di fatto, tutti questi anni di immobilismo. Non vorremmo, però, che alcune polemiche, sorte quasi ad arte, servano solo a bloccare nuovamente gli iter messi in campo. Il nostro invito, rivolto a tutti i soggetti in campo istituzionali e politici, quindi, è quello di agire di più e parlare di meno. I luoghi di confronto ci sono, sono i tavoli tecnici e le conferenze di servizio. Chi deve fare la propria parte la facesse, chi sta fuori da Crotone e non ha ancora compiuto gli atti necessari per far partire quegli interventi che la città attende da anni, li facesse. Non consentiremo a nessuno di fare pleonastiche e nocive polemiche strumentali, utili solo a fermare i processi in corso. La bonifica si deve fare perché non è più ammissibile che dopo 17 anni si perda ancora tempo, per questo si deve fare presto e bene nell'esclusivo ed unico interesse della città e dei cittadini. Così come pensiamo che i 71 milioni di risarcimento dedicati alla riqualificazione ambientale della città di Crotone debbano essere utilizzati celermente, per non deludere ancora le attese e le aspettative dei crotonesi. In questo senso non possiamo che riconoscere e apprezzare il ruolo della commissaria Belli, che si sta muovendo in assoluto ossequio al decreto di nomina e con rispetto nei confronti di tutti le istituzioni e le parti sociali, territoriali e no».