«Devo con grande soddisfazione segnalare – dichiara Roberto Torchia – che dopo dieci anni di partecipazione nelle sedi istituzionali regionali ai vari incontri tenutesi sulle reiterate crisi idriche, per la prima volta un rappresentante dell’istituzione regionale, l’assessore De Caprio, ha avuto il coraggio, l’autorevolezza e il merito di affermare in modo perentorio come la Regione Calabria sia la proprietaria della risorsa acqua e che non potrà comunque in nessun caso corrispondere un indennizzo ad A2a superiore a quello per cui la Regione Calabria concede l’acqua in concessione».
«E’ stato riproposto dall’assessore – spiega Torchia – il metodo, molto apprezzato, sulla necessità che nei momenti di crisi ognuno degli attori in campo deve fare la propria parte assumendosi la responsabilità delle azioni da intraprendere. La strada certamente può essere ancora lunga, ma è stata imboccata con decisione – sottolinea Torchia –. Questo ci permette di avere in Calabria un diverso approccio nella gestione della risorsa acqua, e i segnali di una inversione di tendenza ci sono e si sono visti! Si intravede e c’è consapevolezza di una possibile e auspicata visione di futuro dove, tra i diversi utilizzi dell’acqua non si realizzi un continuo contenzioso ma che si possa, nel contemperamento degli interessi di tutti, trovare il giusto equilibrio che fino ad oggi è mancato».
«Ringrazio anche il solerte contributo – scrive ancora Torchia – della Commissione Consiliare Agricoltura e Consorzi di Bonifica che con il suo presidente Molinaro ha seguito la vicenda, sia con l’invito a un’audizione che per aver suggerito la possibilità di nominare una commissione di esperti esterni a supporto dei tecnici dei Dipartimenti Regionali, per individuare nell’interesse di tutti, le possibili soluzioni. Nel prossimo futuro l’acqua sarà la risorsa più strategica per l’economia. Quello che è accaduto testimoni che non bisogna abbassare l’attenzione sulle dinamiche legate alla gestione dell’acqua che fa sorgere appetiti poco conciliabili con l’interesse pubblico. La giornata di oggi – conclude Torchia – segna in modo indelebile una netta discontinuità rispetto al passato».