«Requiem a un’Amministrazione fallita, il monito è: usciamo dal sonno e realizziamo un sogno!». È quanto scrive in una nota il portavoce del Movimento 5 stelle di Crotone, Ilario Sorgiovanni, in merito alle dimissioni del sindaco Ugo Pugliese.
«Cosa è cambiato realmente – chiede il consigliere di minoranza – nella città di Crotone da quando il sindaco Ugo Pugliese è stato eletto? Al di là degli annunci roboanti su alcuni progetti ereditati dalla precedente amministrazione Vallone, come ‘’Antica Kroton” e sulla falsa bonifica che, nei fatti, risulta un’insufficiente messa in sicurezza del sito industriale, la risposta è sotto gli occhi di tutti: poco o niente. Tutto è stato sempre deciso fuori dalla casa comunale. Il patinato programma elettorale della “Prossima Crotone’’ è stato completamente disatteso: nessun piano strutturale comunale; nessun piano regolatore del Porto e delle Spiagge; nessuna raccolta differenziata, tante volte annunciata; nessun recupero e nessuna valorizzazione del centro storico; nessuna rigenerazione urbana delle periferie; nessuna azione strutturale e concreta per la promozione del turismo nel territorio. Anche la tanto sbandierata riforma della macchina amministrativa non è mai partita».
«L’impegno prevalente del sindaco – chiosa Sorgiovanni – è stato quello di nominare in modo discrezionale, dietro input della “direzione strategica’’ di via Firenze, nei posti chiave del Comune e delle sue Partecipate, dirigenti e responsabili funzionali al sistema di potere imperante nella Provincia di Crotone, senza ricorrere a bandi pubblici e senza valutare nei fatti i titoli e le competenze necessarie per ricoprire tali ruoli. Tra le varie figure apicali, nominate direttamente dal sindaco, non si può non citarne alcune: la riconferma dell’onorevole Gaetani alla presidenza di Akrea, nonostante i risultati poco edificanti della raccolta differenziata (7,2%); la nomina di Gianfranco Turino, uno dei 12 componenti del suo nutrito staff, ad amministratore unico di “Crotone Sviluppo’’; l’incarico di dirigente del VI settore all’ingegnere Teresa Sperlì, con un potenziale conflitto d’interesse con ‘Crotone Sviluppo’, partecipata di provenienza; l’incarico di dirigente del II settore alla dott. ssa Maria Teresa Timpano, coniuge del presidente del consiglio comunale, proveniente dall’ente Provincia; l’incarico all’ingegner Giuseppe Germinara, catapultato dall’ente Provincia alla guida del III e IV settore, con un carico di deleghe da far tremare i polsi a qualsiasi tecnico di buonsenso. Si ricordi anche lo spreco di fondi pubblici per lo staff del sindaco che, nei cinque anni, sarebbe arrivato quasi a 3.000.000 di euro, e la nomina della consigliera Scarriglia, dimessasi dalla minoranza del consiglio comunale per approdare, anche lei, nel comodo parterre dello staff».
«Aver perpetuato – stigmatizza il consigliere – la cattiva prassi contabile ed amministrativa della precedente amministrazione, senza adottare i correttivi strutturali, ha indotto la Corte dei conti regionale, da quasi due anni, al blocco della spesa non obbligatoria. Anche la scelta della squadra di governo, rimaneggiata più volte nel corso della consiliatura, non è stata scevra da condizionamenti e conflitti d’interessi; basti pensare alla nomina dell’assessore Sabrina Gentile, investita dall’indagine sulla fiera mariana e sul mercato di via Giacomo Manna e degli assessori Giuseppe Frisenda e Salvatore De Luca, coinvolti a vario titolo, insieme al sindaco Ugo Pugliese, nella nota vicenda della Piscina comunale. La responsabilità più significativa imputabile a questo sindaco è quella di essersi prestato ad avallare, a scapito dei cittadini, logiche amministrative mirate a tutelare interessi particolari o funzionali a preventivi accordi elettorali tra il partito di maggioranza relativa e il Partito democratico locale».
«Purtroppo, in questo contesto, il sindaco – prosegue Sorgiovanni – si è semplicemente limitato a ratificare l’attività della sua Giunta e a interpretare solo formalmente il ruolo di rappresentanza, trascurando sistematicamente le esigenze dei cittadini, il lavoro dei gruppi e delle commissioni consiliari. Questa progressiva frattura istituzionale tra gli organi di governo ha indotto un numero significativo di consiglieri ad abbandonare la maggioranza per sedersi tra i banchi della minoranza, sentenziando di fatto la fine politica dell’amministrazione Pugliese. Se negli sporadici consigli comunali, per lo più dettati dalle scadenze imposte dalle vigenti norme amministrative e contabili, non ci fosse stato il puntuale soccorso del gruppo consiliare del Pd, la maggioranza, in prima convocazione, avrebbe avuto serie difficoltà a garantire il numero legale per consentire lo svolgimento dei lavori. La ‘gestione’ delle partecipate è l’altra nota dolente dell’Amministrazione Pugliese».
«Oltre ai problemi di Akrea – incalza Sorgiovanni –, sicuramente bisogna considerare che l’acquisizione in house providing delle quote di ‘’Marina Spa’’ per circa 30.000 euro e di “Crotone sviluppo’’ per quasi 50.000 euro non sono stati dei grandi affari per il Comune di Crotone; la prima, in assenza del Prp, si è rivelata una scatola vuota che, per gli effetti previsti dalla Legge Madia, l’anno successivo all’acquisto è stata messa in liquidazione; la seconda è stata oggetto, per giustificarne l’acquisto, di una favorevole convenzione quadro, che le ha consentito di beneficiare, ovviando al blocco della Corte dei conti, dei finanziamenti previsti dal bando regionale per la differenziata e di una quota significativa dei finanziamenti di Antica Kroton, destinati al Comune come Ente attuatore. In realtà le porte del Comune, in questi poco più che tre anni, al contrario degli slogan usati nella campagna elettorale della ‘’Prossima Crotone’’, sono rimaste chiuse anche per noi consiglieri del M5s».
«E’ stato sempre difficile – rivela il consigliere – avere risposte alle numerose e reiterate interrogazioni e mozioni poste sulla bonifica, sulla raccolta differenziata, sul piano energetico comunale, sul piano di mobilità urbana, sul vuoto a rendere, sulla depurazione, sulle partecipate (Akrea, Crotone Sviluppo, Marina Spa), sul patrimonio pubblico, sul Psc, sulla situazione degli oneri concessori dovuti dai costruttori, al punto che abbiamo sollecitato più di una volta l’intervento del prefetto per ripristinare il diritto negato. L’atto finale di consapevolezza che ha indotto il sindaco a dimettersi, dopo la revoca del divieto di dimora, ha innescato una reazione scomposta e lapidaria nella “direzione strategica” allargata al gruppo consiliare del Pd che, dopo aver mostrato tutta la sua debolezza, ora lo scarica cinicamente senza pietà. Il sipario è calato e tutte le controfigure della tragicommedia tentano di prendere le distanze e salvare la loro immagine per la “Prossima Crotone”…».
«Nel frattempo – scrive ancora Sorgiovanni – l’operazione “rewind” del leader dei DemoKratici, Enzo Sculco, è iniziata con la campagna elettorale della sua delfina; come sempre l’obiettivo del messaggio è obliterare le responsabilità di quanto accaduto, confidando sulla memoria corta dei crotonesi ed intestarsi meriti altrui, nell’attesa che si faccia avanti il “pedissequo” di turno! Chi è causa del proprio male pianga sé stesso! Per tutti i cittadini consapevoli, liberi, o che vogliano finalmente sentirsi tali, un monito: usciamo dal sonno e realizziamo un sogno!», conclude Ilario Sorgiovanni.