Vince la linea dei sei consiglieri comunali dissidenti. La prova di forza dà ragione ai sei consiglieri comunali che, con una lettera inviata al sindaco Ugo Pugliese, avevano chiesto l’azzeramento dell’esecutivo. Pugliese questa sera ha dovuto prendere atto che, o riprende il bandolo della matassa e riporta i sei consiglieri nella maggioranza, oppure rischia di impantanarsi nelle sabbie mobili. Mentre si consumava la rottura con il teatrino dei sei consiglieri che, come scolaretti, sedevano nei banchi dell’opposizione, si è visto aggirarsi nel palazzo comunale Leo Pedace che viene indicato da più parti come un abile regista. Probabilmente è toccato a Leo Pedace fare da paciere tra il gruppo dei sei dissidenti e il sindaco Pugliese. La mediazione potrebbe essere andata in porto perché il sindaco, per quanto è stato possibile apprendere, ha dato la disponibilità a trattare per il rilancio dell’attività amministrativa. Significa che si farà un rimpasto in Giunta, con i tempi e i modi della politica. La prova di forza non si è però conclusa con l’accordo, perché i sei, guidati dal capogruppo dei DemoKratici, Franco Pesce, hanno abbandonato la seduta dopo avere votato il punto all’ordine del giorno che riguardava le società partecipate. La prova di forza ha anche l’obiettivo di ridimensionare il ruolo di Enzo Sculco, che probabilmente ha sottovalutato la forza messa in campo da Pesce e compagni, con l’abile regia del Pedace più giovane, considerato sino a qualche giorno addietro il numero due del movimento di Sculco. C’è stata la sottovalutazione di Sculco che ha rilasciato battute sui sei consiglieri dissidenti alla stampa, che di fatto hanno ancora di più avvelenato i rapporti con l’opposizione interna al suo movimento. L’esperto uomo politico, probabilmente, questa volta non ha saputo valutare la reazione che avrebbero provocato quelle sue parole. I sei trattano con il sindaco e, per il momento, tengono fuori dal dibattito che hanno aperto con il primo cittadino l’ideologo del movimento. Riuscirà Sculco a riprendere il bandolo della matassa? Nessuno in questa fase può dirlo, anche perché i dissidenti, secondo indiscrezioni trapelate, non vogliono incontrarsi con il leader del movimento che ha vinto le elezioni amministrative. Il sindaco dal canto suo si trova ad affrontare una situazione complicata da condurre anche ad uomini che possono vantare esperienze politiche e amministrative. Se segue Sculco si trova senza maggioranza in Consiglio, mentre se segue i consiglieri comunali rischia di trovarsi senza una parte politica di rifermento. Che faranno, poi, gli altri consiglieri comunali? Al momento sono rimasti fedeli solo in dodici, perché anche Manuela Cimino, che non condivide il percorso dei sei sembra navigare in altre acque. La seduta consiliare della crisi ha restituito alla città un’opposizione autonoma dalla maggioranza. Sino ad oggi più di qualche rappresentate dell’opposizione era stato ondivago. Probabilmente l’opposizione sta valutando che in Consiglio potrebbe esserci un capovolgimento della maggioranza e la presenza nei banchi dei sei consiglieri comunali può anche avere questa chiave di lettura. Non è una situazione facile per nessuno.