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POLITICA NEWS

Nel Pd i "devoniani" incalzano i vertici: «Basta appetiti personali, vogliamo le primarie»

Posted On Mercoledì, 24 Febbraio 2016 11:02 Scritto da

Pd area oliverio2Si firmano i "devoniani" (da intendersi nel senso geologico del termine) e si riconoscono, forse, in quell'area dissidente del Partito democratico che in parte siede anche tra gli scranni di piazza della Resistenza. Attraverso una mail inviata dal capogruppo Pd al Comune di Crotone, Domenico Mellace, chiedono al partito di dare avvio alle primarie, o quantomento di avviare una consultazione per arrivare alla candidatura unitaria dell'aspirante sindaco. «L'ennesima, infruttuosa, battuta di arresto - scrivono i "devoniani" - delle procedure avviate dalla direzione Pd cittadina in merito all'organizzazione delle Primarie è la cartina di tornasole sullo stato del partito nella città e più complessivamente, nella nostra regione. È come se tutte le energie positive, in grado di sprigionarsi in un confronto aperto e che avviene alla luce del sole, venissero mortificate e tenute in ostaggio sulla base di singoli e ben individuati appetiti personali tese, a tutti i costi, ad essere il candidato a sindaco della città di Crotone. La circostanza che il segretario regionale, imbeccato evidentemente dal livello locale, non nomini il presidente della commissione di garanzia delle elezioni primarie, a distanza di circa tre settimane dalla venuta del responsabile nazionale organizzativo Donato Riserbato, non può che essere valutata per quella che è, ovvero un tentativo di forzare la regola statutaria che prevede, in caso di mancato accordo unitario, il ricorso alle primarie. È del tutto ovvio che gli attuali candidati in pectore, rispecchiando la realtà organizzativa del partito hanno bisogno della legittimazione delle elezioni primarie, così come l'eventuale rinuncia alle primarie presupporrebbe un accordo che fa fare un passo indietro a tutti. Più volte abbiamo indicato e sollecitato soluzioni, con caratteristiche anche unitarie, che consentissero al partito un avanzamento del dibattito interno e più volte, dobbiamo purtroppo constatare, che almeno una parte di esso, si rinchiude in posizioni precostituite e che hanno il colore della sconfitta scontata. È del tutto ovvio, infatti, che soluzioni precostituite, o addirittura imposte con la complicità "romana" abbiano l'effetto dirompente di distruggere sin dal suo nascere, una seppur minima unità interna. Continuiamo a sostenere la necessità di poter dispiegare l'intero partito intorno ad un'idea che ponga il centrosinistra nelle condizioni di poter vincere a partire dal'individuazione della figura del sindaco che deve avere chiaramente in testa il futuro ed il bene di questa città, così come continuiamo a sostenere la tesi dello statuto che prevede, in caso di mancato accordo, il ricorso alle elezioni primarie».