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Martedì, 21 Marzo 2023

POLITICA NEWS

No a ddl Zan dal Consiglio comunale di Crotone: la Lega esulta, l'area civica attacca

Posted On Giovedì, 03 Dicembre 2020 16:54 Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Il Consiglio comunale di Crotone ha approvato la mozione della Consigliera Comunale Marisa Luana Cavallo (Lega), prima firmataria e del Consigliere Comunale Antonio Manica (FI) contro l'approvazione da parte del Parlamento del Ddl Zan.

Il coordinatore provinciale della Lega di Crotone, Giancarlo Cerrelli sostiene che: "È un evento storico per la nostra città, è una grande vittoria per la città di Crotone, che conferma di essere sempre in prima linea, come già avvenuto, altresì, nel 2007 e nel 2013, quando i crotonesi scesero in piazza per difendere la famiglia, che era attaccata da leggi che miravano a decostruirla. L'approvazione della mozione Cavallo contro il Ddl Zan, da parte del Consiglio Comunale di Crotone – continua Cerrelli – è senz'altro una vittoria politico-amministrativa della Lega, ma anche e soprattutto di Crotone, che ha dimostrato, ancora una volta, di essere una città pronta a difendere quei presìdi culturali, sociali e giuridici della nostra civiltà, che la dittatura del pensiero unico politicamente corretto, vorrebbe, invece, distruggere". "Il Comune di Crotone - continua Cerrelli - ha detto "No" a un disegno di legge pericoloso, come quello Zan, che al momento è all'esame del Senato,  che, ove fosse approvato, limiterebbe la nostra libertà di espressione, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e religiosa, con il carcere fino a sei anni di reclusione (cfr. art. 2 Ddl Zan) a coloro i quali non dovessero conformarsi al pensiero unico politicamente corretto sui temi della famiglia, della sessualità e della persona”. “Tale disegno di legge – sostiene Cerrelli - ha una spiccata natura pedagogica e rieducativa, infatti, per mezzo di pene severissime si cercherà di imporre, in ogni ambito del vivere sociale, a cominciare dalle scuole, una vera e propria decostruzione del comune modo d'intendere e di sentire la sessualità e la famiglia; successivamente si procederà ad imporre al popolo italiano una nuova antropologia basata precipuamente sul desiderio, rendendo, così,  sempre più liquidi e precari i rapporti interpersonali, che risentiranno, tra l'altro, di una propiziata fluidità dell'identità sessuale, che così diventerà sempre più incerta”. “Per questi motivi – prosegue Cerrelli – l'approvazione della mozione della consigliera Cavallo (Lega) è importante che sia stata approvata; tuttavia pur di evitare, che il Consiglio Comunale approvasse tale mozione, la Giunta Comunale, coadiuvata dal Segretario generale, si è inventata di tutto per ostacolarne l'approvazione. Abbiamo assistito  ad uno spettacolo a dir poco vergognoso e raccapricciante; in un primo momento, alla seduta del 30 novembre u.s., nonostante la mozione della Cavallo avesse ottenuto la maggioranza dei voti (12 voti a favore, 10 contrari e 8 astenuti) è stata considerata non approvata, perché il Presidente del Consiglio e il Segretario Comunale hanno pensato in modo incomprensibile e inescusabile di includere nel quorum funzionale deliberativo anche gli astenuti, espressamente esclusi dall'art. 30 dello Statuto Comunale e dall'art. 81 del Regolamento Comunale", incalza la nota. "C'è da considerare – scrive Cerrelli – che se non fosse stata presentata una mozione d'ordine, propiziata tempestivamente, dal Coordinatore Provinciale della Lega di Crotone. Avv. Giancarlo Cerrelli e recepita dai consiglieri Cavallo, Meo e Corigliano e presentata ed esposta brillantemente dal Consigliere avv. Fabrizio Meo, la mozione sarebbe stata affossata illegittimamente. La storia dell'approvazione della mozione Cavallo non finisce qui; il 2 dicembre il Consiglio, durante la seduta precedente che era stata aggiornata per determinarsi su come interpretare l' art. 81 del regolamento e cioè se gli astenuti dovessero o meno essere considerati nella formazione del quorum funzionale deliberativo. Tale determinazione avrebbe inciso anche sulla rivisitazione dell'esito della mozione Cavallo. Il Consiglio, dunque, nella seduta del 2 dicembre u.s., con 25 voti favorevoli e 5 contrari ha approvato l'interpretazione della norma, nel senso di ritenere esclusi gli astenuti, come del resto recitano sia lo Statuto che il Regolamento. Per tale ragione è stato rivisto l'esito della votazione della mozione Cavallo che, così, è stata considerata approvata.  Vorrei esprimere un sincero ringraziamento e un plauso – conclude Cerrelli – a quei consiglieri comunali, anche della maggioranza, che hanno usato il buon senso e la saggezza di votare a favore della mozione della Lega contro il DDl Zan, mettendoci la faccia; sono a loro vicino, particolarmente in queste ore in cui ho appreso che stanno subendo vili attacchi sui social e privatamente, per aver espresso la loro opinione". La Consigliera Marisa Luana Cavallo (Lega), da parte sua, esprime "soddisfazione per l'approvazione della  sua mozione perché ha permesso, di accendere i riflettori nella nostra città e non solo, su un provvedimento pericoloso per la nostra libertà e che la Camera ha approvato in prima lettura, nella disattenzione dei più". "Grazie di cuore a quei consiglieri di maggioranza e di opposizione – continua la Cavallo - che hanno votato affinché la mozione contro il Ddl Zan, presentata da me e dal collega Antonio Manica (FI), fosse approvata. Un ringraziamento particolare lo rivolgo al Coordinatore Provinciale della Lega di Crotone, l'Avv. Giancarlo Cerrelli, ispiratore della mozione, che, anche durante i lavori consiliari ha fornito un continuo supporto tecnico e scientifico. Se non stato per lui, che ha propiziato la mozione d'ordine sull'interpretazione dell'art. 81 del regolamento, a quest'ora la mozione non sarebbe stata approvata. Un ringraziamento sentito va anche al collega consigliere Fabrizio Meo, che non ha esitato a sostenere la mozione e a smascherare l'intento di chi voleva affossarla".

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«Lo show continua: ieri è andata in onda la seconda parte del terzo consiglio comunale dell'era Voce».  È quanto scrive l’area civica di “Liberi per Crotone”. «Mai, sottolineiamo mai – si legge nel comunicato –, un consiglio comunale ha toccato un punto così basso, forse il più basso dell'era repubblicana. Anzi, sicuramente il più basso». «Ma di quale spettacolo – spiega Liberi per Crotone – stiamo parlando? Della saga degli ordini del giorno perlopiù gestiti da quello che appare da queste prime battute come un vero e proprio sindaco ombra, il consigliere Meo. Un primo ordine del giorno che chiedeva interventi a favore delle attività economiche oggetto di restrizioni a seguito del Dpcm del 24 ottobre 2020, è stato approvato anche con il consenso del sindaco formale Voce, che nella precedente seduta aveva manifestato la sua contrarietà. Un secondo ordine del giorno, proposto direttamente dal consigliere Meo e da altri sulla immediata riapertura delle strutture sportive è passato con 25 voti favorevoli e con la incredibile contrarietà del sindaco formale Voce e dell'assessore al ramo. Su questa decisione, dobbiamo dare merito al sindaco formale Voce di aver avuto il coraggio di mettersi contro tutto quel mondo sportivo che lo aveva convintamente votato solo qualche settimana fa. Il terzo ordine del giorno presentato della consigliera Cavallo per conto dell'immarcescibile leghista Cerrelli e dal consigliere Manica, avente ad oggetto la contrarietà al disegno di legge Zan, rappresenta però un capolavoro. Si tratta del disegno di legge (che prende il nome dal relatore del Pd Alessandro Zan) approvato dalla Camera dei Deputati per contrastare la violenza e la discriminazione per motivi legati alla transomofobia, alla misoginia e alla disabilità. Nel precedente consiglio l'ordine del giorno aveva ottenuto 12 voti a favore, 10 contrari e 8 astenuti, ma il segretario generale rigettava l'approvazione per questioni relative al quorum di approvazione. A questo punto, dopo vari interventi motivati del consigliere Meo, lo show, ovvero il consiglio comunale, veniva aggiornato al 2 dicembre. Nella riunione del 2 dicembre, dopo varie schermaglie, il sindaco ombra Meo otteneva di mettere ai voti una mozione che chiedeva di applicare alla votazione della consigliera cavallo e del consigliere Antonio Manica l'articolo 81 del regolamento che prevede di non conteggiare i voti degli astenuti per definire il "quorum ponderato". La mozione del sindaco ombra Meo è passata con 26 voti favorevoli e 5 contrari e quindi il consiglio comunale di Crotone approvava l'ordine del giorno della vergogna esprimendo, a nome della città, la contrarietà al disegno di legge Zan che intende contrastare la violenza e la discriminazione per motivi legati alla transomofobia, alla misoginia e alla disabilità. Fine dello show. Vale la pena fare qualche considerazione finale. Dei 12 voti a favore della tesi oscurantiste e da medioevo dei leghisti nostrani, 9 sono stati espressi da esponenti della maggioranza. Il sindaco formale Voce, il presidente del consiglio comunale Greco ed altri due consiglieri di maggioranza si sono astenuti. Ora, i numeri non mentono e confermano quanto affermato da noi, piuttosto isolatamente a dire il vero, e cioè che al ballottaggio Voce e Manica rappresentavano due destre. Su un atto così intimamente politico come i diritti civili si evidenziano gli orientamenti politici e culturali profondi e la maggioranza del sindaco formale Voce e buona parte del consiglio comunale tutto hanno manifestato limpidamente di essere sulle posizioni della Lega e quindi solidamente ancorati a destra. Purtroppo queste posizioni da medioevo espresse dalla maggioranza del consiglio comunale non fanno bene alla città di Crotone e lasciano prefigurare tempi bui. Per questo motivo chiediamo a chi, anche in buona fede, ha ritenuto di votare uno schieramento progressista e di sinistra di ricredersi e a chi è stato eletto o nominato di dimettersi o di passare formalmente all'opposizione operando una scelta coerente con il proprio credo politico».

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“Crotone dal 30 novembre è un po' più omofoba. Il consiglio comunale ha approvato una mozione, presentata dalla consigliera della Lega, contro la legge che persegue penalmente chi commette reati ‘di genere’”. A darne notizia sono Pino De Lucia, responsabile Provinciale Legacoop Crotone, e Anna Maria Corrado Portavoce della Commissione Pari opportunità di Legacoop Calabria. “Durante il consiglio comunale andato in scena nella giornata lunedì ha trovato spazio l’ideologia politica di quella maggioranza "né di destra e né di sinistra" che ha votato una mozione contro la legge Zan, quella che punisce chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere, sui disabili” – affermano De Lucia e Corrado – con il consenso degli astenuti, perché chi non prende posizione è sempre a favore, questo  ci colpisce di più e ci fa male è la posizione degli ignavi sindaco compreso che dovrebbero avere nella loro posizione capacità di decisione. Tra l’altro come sempre accade le destre cercano sempre di confondere le idee paventando il rischio di limitazioni di libertà, cosa assolutamente falsa e l’art. 3 che richiama l’art. 21 della costituzione italiana ne dà conferma”.

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«Constatiamo con dispiacere che il Consiglio comunale di Crotone, nella giornata di ieri ha approvato una mozione all'ordine del giorno contraria all'applicazione del ddl Zan, ahinoi, presentata dalla Lega di Salvini». È il commento dell’associazione “Sentinelli Crotone”. «Siamo consapevoli – si legge nella nota – che sul piano meramente amministrativo questa determinazione rappresenta il nulla mischiato con il niente, ma al contempo ne emerge una visione tristissima della nostra città, che sarà percepita e conosciuta come quella comunità che si è opposta alla tutela dall'omotransfobia e dalle discriminazioni e violenze fondate sull'orientamento sessuale, sul genere o sulla disabilità. Noi sappiamo che non è così. Come Sentinelli siamo consapevoli che la maggioranza della popolazione crotonese rifiuta di fare un salto nel passato oscurantista e metteremo in piedi tutte le iniziative possibili per dimostrarlo. Constatiamo, purtroppo, che ad aver votato a favore della mozione sono stati anche esponenti della maggioranza e, soprattutto, constatiamo l'astensione del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale. Queste astensioni evidenziano in maniera chiara la difficoltà nel tenere insieme questa maggioranza. Astenersi sulle questioni legate al contrasto alla violenza ed alla discriminazione per motivi legati alla omotransfobia, alla misoginia e alla disabilità non è accettabile per chi vuole rappresentare il popolo, specie se il tutto avviene per mero tatticismo politico, che rende la vicenda non solo grottesca ma anche offensiva. Queste astensioni, oltre ai voti favorevoli di componenti della maggioranza, hanno dato visibilità ad un partito che poco rappresenta culturalmente nella nazione, che promuove politiche di odio e che la stragrande maggioranza dei cittadini crotonesi non ha voluto assolutamente prendere in considerazione durante le ultime elezioni. Come Sentinelli ci batteremo per dimostrare che questo triste atto del consiglio comunale è legato tutto a bieche dinamiche interne ad una maggioranza che ha scelto di mettere in secondo piano i diritti delle persone, ignorando volutamente quanto i diritti civili ed i diritti sociali, le battaglie per i diritti civili ed i diritti sociali siano essenziali nel costruire una società ed una comunità capace di contrastare malaffare e sfruttamento. Il godimento dei diritti e la tutela dei diritti non sarà mai post ideologica come qualcuno nella maggioranza vorrebbe far credere, perché non si governa né con il manganello né con il rosario in mano e solo i diritti sono in grado di restituire dignità alle persone. Questo Crotone lo sa, nonostante la gravissima manifestazione contraria che il consiglio comunale ha dato ieri».

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«La Cooperativa Agorà Kroton – è scritto in una nota –, da sempre, è stata dalla parte degli ultimi, cercando di dare voce a chi non ne aveva e tutelando chi veniva vessato per la sua condizione fisica, per la propria rappresentazione sessuale, religiosa e culturale. Per questo motivo avevamo visto con estrema positività il disegno di legge (che prende il nome dal relatore del Pd Alessandro Zan) approvato dalla Camera dei Deputati per contrastare la violenza e la discriminazione per motivi legati alla transomofobia, alla misoginia e alla disabilità, disegno di legge adesso al vaglio del Senato. Purtroppo constatiamo che alla maggioranza dei rappresentanti dei cittadini crotonesi, all’interno del Consiglio Comunale, questo atto di civiltà non appartiene.  Questo è il risultato di una mozione inaccettabile culturalmente, presentata da una lista di minoranza che da sempre propina politiche in antitesi con l’accettazione della diversità. Una mozione approvata grazie ai voti di alcuni rappresentanti della maggioranza e all’astensione di altri, tra cui il Sindaco e il Presidente del Consiglio. Di fronte a questi temi non si può essere pilateschi e bisogna necessariamente prendere posizione. Noi da oggi faremo una sana campagna per far conoscere il disegno di legge Zan, sicuri che i cittadini crotonesi, che da tempo hanno dimostrato di essere popolazione accogliente, saranno a favore di questo provvedimento legislativo. Nel frattempo la Cooperativa continuerà a stare dalla parte di chi ha bisogno, di chi subisce e di chi non ha voce».