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POLITICA NEWS

Pd borderline: appoggia in consiglio Fratelli d'Italia, poi pontifica su Voce e maggioranza

Posted On Mercoledì, 30 Novembre 2022 18:40 Scritto da Redazione

«Benvenuto nella politica, sindaco Voce. Benvenuti nella politica, amici della maggioranza». È quanto scrivono Partito democratico di Crotone e la Federazione provinciale in merito all'avvenuta elezione dell'ex consigliere di Forza Italia, Mario Megna, a presidente del consiglio comuanale. Elezione che ha visto l'unico esponente del Pd, Andrea Devona, appoggiare invece la candidatura (poi bocciata con 7 voti) della consigliera di Fratelli d'Italia, Anna Maria Rita Cantafora.

«Il tempo, si sa - scrivono i dem -, è abile alleato per chi non vive di sotterfugi, per chi crede nella verità delle cose ed è certo che prima o poi verrà a galla. Il consiglio comunale del 29 novembre 2022 ha definitivamente sancito il tradimento elettorale di Enzo Voce nei confronti di chi lo ha votato. Ma spieghiamoci meglio, amici della maggioranza».
«Il populismo che diventa politica - inclanzano i dem - è un esperimento che a livello nazionale abbiamo già avuto modo di (non) apprezzare con il Movimento 5 Stelle. Anche loro, partiti incendiari e fieri - commentano i dem -, aizzavano le piazze d’Italia quando si trattava di fare campagna elettorale o opposizione, salvo poi finire per governare praticamente con tutti e rimangiarsi quasi tutte le velleitarie bandierine che avevano sventolato lontano dal potere».
«Perché vedete, cari concittadini - prosegue la nota -, noi siamo abituati alla politica come lecito e trasparente compromesso tra più parti, come dialogo costante con altre forze finalizzato a superare i contrasti personali ed ideologici ed indirizzato, invece, agli interessi reali dei territori e di chi li abita ed alla risoluzione concreta dei problemi».
«Ne è testimonianza il fatto che il Partito democratico - sostengono i dem - ha perseguito percorsi comuni con altre forze politiche, sia per le elezioni regionali, sia per le elezioni provinciali. Ma tanti possono essere gli esempi che vedono il Pd governare insieme ad altre forze politiche (vedi Emilia Romagna)».
«Tentare di governare da soli - stigmatizza il Pd - è una caratteristica tipica delle dittature totalitarie, non certo dei sistemi democratici. Tutto questo noi lo sappiamo bene, peccato che un certo modo di fare politica negli ultimi anni ha attribuito carattere negativo alla tendenza di unire forze di diverso orientamento democratico su un progetto politico, ha inculcato nell’opinione pubblica l’idea deviante dell’“inciucio” o del “Put” (Partito unico della torta), per dirla alla Carlo Tansi», rievocano i dem.
«Si chiama politica, amici della maggioranza - è la tesi del Pd -, nulla di più. Anzi, se proprio dobbiamo dirlo, ad una novità ci avete abituato voi: un presidente del consiglio comunale che si dimette volontariamente e al quale è già stato promesso un assessorato è qualcosa che ancora in questa città non si era visto».
«Anzi, facciamo un gioco - propone il Partito democratico - noi del Pd siamo bravi a prevedere il futuro. Scommettiamo che Giovanni Greco nelle prossime settimane diventerà assessore? Perché basta far finta di nulla: l’unica cosa che tiene ancora unita questa maggioranza è, con buona pace di tutti, il tanto caro e ambito gettone di presenza», accusa la nota.
«Fa male dirlo - rilanciano i dem -, fa male scriverlo, ma è bene che i cittadini di Crotone se ne rendano conto. Non vi è altra giustificazione. Anzi, risuonano ancora nelle nostre orecchie le parole dell’ormai ex presidente del consiglio comunale Giovanni Greco che, a precisa domanda, ha risposto. “La maggioranza va allargata a tutti costi”. Inorridiamo», sottolineano i democratici.
«In primis - spiega la nota -, le parole “a tutti i costi” mal si conciliano con un sistema democratico che garantisce le alternanze come base costitutiva dell’esistenza stessa della democrazia. Ma poi, perché a tutti i costi? Ammettere di non essere in grado di amministrare e fare un passo indietro sarebbe poco dignitoso per voi?», chiede il Pd nella nota.
«Perché, vale sicuramente la pena ricordarlo - annota il comunicato -, a forse meno di dieci giorni dal vostro insediamento, chi per non essere diventato capogruppo, chi per non essere diventato presidente del consiglio comunale (passando subito all’opposizione, ostruzionista però), chi per altre motivazioni… le prese di distanza dal “Progetto Voce” sono state immediate, a volte poco giustificate politicamente, ma che, comunque, palesavano da subito il disgregamento politico della maggioranza che doveva garantire stabilità al sindaco», sostiene ancora la nota dem.
«Da lí ad oggi - sostiene il comunicato - solo due anni di agonia, terminati ieri con il passaggio definitivo del movimento politico di Enzo Voce & Co da movimento antisistema a partito politico. Un consiglio comunale, quello di ieri, tra le altre cose, che è stato triste e palese manifestazione del decadimento culturale che attraversa ormai la nostra città».
«Il sindaco che, rivolgendosi ad una consigliera - riporta la nota -, parla di aperitivi; il neopresidente del consiglio che, nel suo ultimo intervento da semplice consigliere, dà apertamente dell’incapace a Carmen Giancotti (alla quale va la nostra incondizionata solidarietà), dicendole che si fa scrivere i comunicati; altri consiglieri che non riescono a esprimere il proprio parere se non urlando, ed altre spiacevoli situazioni che, in chi ha avuto il dispiacere di assistere ieri ai “lavori” del consiglio comunale, hanno creato sicuramente forte imbarazzo».
«Menzione speciale, permetteteci - evidenzia la nota -, merita infine il gruppo “Stanchi dei soliti”. I puri per scelta, gli onesti a prescindere, evidentemente, dopo aver consultato la loro lista speciale dei “Soliti”, e non avendo trovato il nome di Mario Megna, hanno avallato il cambio di presidenza senza battere ciglio. Strano che il nome di Mario Megna sia sfuggito alle liste di proscrizione dei Soliti, essendo Megna in politica da oltre 15 anni ed avendo ricoperto il ruolo di vicesindaco nella giunta Vallone proprio con il Partito democratico, per diventare poi coordinatore di Forza Italia ed ora, per l’appunto, presidente del consiglio comunale in quota Tesoro Calabria. Un epilogo - lamentano i dem -, quello degli Stanchi, che nemmeno il miglior regista avrebbe mai potuto immaginare. Pensavamo che dopo la pessima figura fatta con l’ex stanco ed ex assessore Ilario Sorgiovanni avevamo già assistito al peggio che tale movimento/partito fosse in grado di dimostrare ma, ingenuamente, ci sbagliavamo, perché l’”operazione Megna” sancisce, anche per il gruppo di Stanchi dei soliti, il definitivo passaggio da movimento antisistema a partito politico pronto a tutto pur di mantenere salde le posizioni conquistate».
«Menzione ancora più speciale - prende di mira il comunicato dei dem - va necessariamente dedicata a Forza Italia che, anche loro in aperto contrasto con il “progetto Voce” in campagna elettorale, hanno finito per essere parte integrante dello stesso progetto. Vuoi vedere che l’unico soggetto politico rimasto coerente con le posizioni assunte fin dall’inizio è proprio il tanto criticato Partito democratico?», chiede ancora la nota.
«Coerenti con la mission iniziale - sostiene il Pd -, ad oggi, siamo rimasti solo noi. Critici due anni fa nei confronti del “progetto Voce”, critici oggi. All’opposizione ieri, all’opposizione oggi. Lo sappiamo, questo dato politico fa male ai nostri oppositori, a chi vede il Partito democratico come il male dei mali, come il capro espiatorio di tutte le ultime disgrazie. Nostro malgrado, è un esercizio al quale ci siamo ormai tristemente abituati. Ma il tempo è sempre dalla parte degli onesti, di chi non ha nulla da nascondere, di chi ha la coscienza pulita», auspicano i dem.
«Possono dire altrettanto - conclude la nota - Enzo Voce e i suoi boys, che hanno tradito il mandato elettorale ottenuto al grido di “mandiamoli a casa”, in cambio di cosa poi? Liberate la città da questa prigionia fatta di presunzione, incapacità, litigi e assunzioni clientelari. Ridate parola al popolo sovrano, restituite dignità alla politica crotonese», concludono i dem.