Le parlamentari Cinquestelle, Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado, auspicano che si ponga rimedio alle numerose criticità rilevate dai professionisti dei vari settori sul Psc del Comune di Crotone. «La Conferenza di pianificazione per la redazione del Psc – scrivono in una nota – si avvia al termine. Mancano solo 2 dei 5 tavoli tecnici previsti per l’espletamento dell’iter procedurale. La proposta progettuale ha manifestato, in questa fase, tutte le sue carenze istruttorie sia dal punto di vista della partecipazione popolare che della concertazione istituzionale, aspetti invece particolarmente significativi ai sensi della legge L. R. U. 19/2002 e smi. Il documento preliminare presentato rivela un quadro conoscitivo incompleto e sommario del contesto urbano. La visione urbanistica che emerge delinea un assetto territoriale incompatibile con la tutela e la valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche presenti sul territorio. Il dirigente comunale e il consulente esterno sono stati colti da irritata sorpresa nell’apprendere le corpose e rilevanti osservazioni inaspettatamente depositate dall’Ordine degli ingegneri. Il suddetto ordine professionale non è stato, però, il solo a nutrire perplessità a riguardo. In particolare, pesano le osservazioni mosse dalla Protezione Civile in merito al mancato recepimento, per significative aree urbane, del Piano di Emergenza per il rischio sismico: non sono stati affatto previsti, ad esempio, punti di raccolta e vie di fuga per l’area nord (Margherita, Gabella) e per gli insediamenti lungo la strada litoranea per Capo Colonna. Molto critici anche i professionisti presenti ai tavoli tecnici in rappresentanza del Mibac: essi hanno sottolineato come l’elenco dei beni di rilevanza storico-artistica da tutelare non sia aggiornato e non siano state considerate le norme previste dal d.lgs. 42/2004 (“Codice dei beni culturali e del paesaggio”). Ritengono, inoltre, azzardate le previsioni di Piano che destinano ad “attrezzature per la valorizzazione costiera” aree particolarmente sensibili dal punto di vista naturalistico, come la foce del Neto (già inclusa nelle Zps e oggetto del Piano di Ambito Paesaggistico in fase di redazione), o dal punto di vista paesaggistico e archeologico come il promontorio di Capo Colonna. Confidiamo che gli organi istituzionali sovraordinati, preposti alla valutazione ed eventuale approvazione del PSC, valutino attentamente tutte queste criticità e vi pongano rimedio».