Si tratta dell'ex assessore regionale Francesco Sulla assieme a Domenico Voce, Rosaria e Gaetano Liperoti, Maria Teresa Di Napoli, Michele Diletto e Domenico Colosimo. È il gruppo che alle amministrative del novembre 2022 aveva dato vita alla lista “Cutro e il nostro partito” che candidava a sindaco Francesco Sulla, andando in contrapposizione al segretario provinciale di Crotone, Leo Barberio, che per la stessa competizione aveva appoggiato la candidatura di Antonio Della Rovere, sostenuto dalla compagine civica “Insieme solleviamo Cutro”. Entrambe le liste sono state poi ricusate e non hanno partecipato alla competizione elettorale.
Da qui è nata la contesa tra i dem del paese degli scacchi che oggi continua a consumarsi alla vigilia del voto per le primarie e che, tra l'altro, ha portato Marco Vallone a dimettersi dalla segreteria provinciale.
A sollevare il caso, questa sera, è stato il referente della “mozione Cuperlo”, Domenico Voce, intervenendo all'assemblea pubblica organizzata nella federazione provinciale dei dem in piazza Pitagora, convocata dalla segretaria cittadina, Annagiulia Caiazza, proprio per aprire il dibattito in vista del voto. A rappresentare le altre mozioni sono stati Andrea Devona per Baccini; Anna Melillo, coordinatrice della mozione De Micheli; e Francesco Benincasa, referenze della mozione Schlein. A sostegno di quest'ultima mozione è arrivato anche un documento dei "Progressisti QPO" il cui contenuto è stato letto dall'architetto Nicola Artese.
«Noi siamo per un partito inclusivo - ha esordito Voce intervenendo per primo - che metta da parte certe logiche di appartenenza passate e si proietti verso un dibattito allargato». Dopodiché, l'esponente della mozione Cuperlo, sbandierando la certificazione dell'avvenuto tesseramento nel dicembre scorso, ha posto all'assemblea la situazione di paradosso. «Sono iscritto al Pd - ha detto Voce - e sono ufficialmente delegato a rappresentare questa mozione dal nazionale, eppure non figuro tra gli elenchi degli iscritti al circolo di Cutro. Il prossimo 11 febbraio potrò votare? Potranno farlo le altre persone che si trovano nella mia stessa situazione», ha chiesto all'indirizzo del segretario Barberio e del presidente della commissione di garanzia Carmine Talarico. Voce ha quindi dichiarato di non essere a conoscenza dei motivi per i quali sarebbe in corso un procedimento disciplinare a loro carico e che nessuno li avesse informati della decisione, così come prevede l’articolo 7 del regolamento. Perché in questo caso, gli esposti a procedimento possono presentare ricorso entro i termini stabiliti dal regolamento.
L'intervento di Voce è stato quindi riportato al tema della serata dalla segretaria Caiazza che ha ricordato come «tutto questo non sia competenza del circolo di Crotone, bensì degli organismi provinciali preposti».
È stato quindi a Talarico a chiarire che «il procedimento è in corso di esaminazione da parte dell'organo regionale» e che quindi non investe quello provinciale. «Del resto - ha aggiunto Talarico - è stato lo stesso Sulla a dichiararmi in un luogo pubblico di non riconoscersi più in questo partito e di non volerne fare parte».
In precedenza, il capogruppo in consiglio comunale a Crotone, Andrea Devona, aveva provato a stimolare un'apertura nei confronti dell'area Cuperlo, sottolineando come fosse «un fatto importante la presenza nell’ambito del dibattito della serata» e che questo percorso «chiarificatore» dovesse essere portato avanti.
A spazzare definitivamente via ogni eventuale “prova tecnica” di dialogo è arrivato poi l'intervento del segretario Barberio. Si è innescato così un aspro scambio di battute con il rappresentante dell'area cutrese sotto accusa che ha reso l'idea del clima da “resa dei conti” in atto dopo la disfatta dem alle ultime amministrative. «Siete sotto procedimento disciplinare - ha reso noto Barberio all'indirizzo di Voce – per violazione dell'articolo 9 dello Statuto, ossia per aver concorso con una lista antagonista al Partito democratico, che prevede la sospensione per due anni dal tesseramento. Su questo si pronuncerà la commissione nazionale». Solo dunque dopo questo pronunciamento, Voce e gli altri sei potranno comprendere il proprio futuro all'interno del Partito democratico.