La pensione da parlamentare del consiglio regionale calabrese gli era stata revocata nel febbraio di quest'anno in conseguenza della condanna in via definitiva a 4 anni avvenuta nel 2001 per un episodio di concussione quando ricopriva il ruolo di vicepresidente della Provincia di Crotone. Per 5 anni, dunque, l'ex esponente della Margherita avrebbe percepito indebitamente 2.700 euro al mese di vitalizio. Adesso la Regione, applicando in maniera retroattiva la legge del 2012 approvata sotto il Governo Monti, gli ha chiesto di restituire 100mila euro. Sculco è stato il primo politico a dover restituire il vitalizio e non ci sta. "Non intendo diventare il capro espiatorio d'Italia" ha dichiarato al riguardo. «Io me ne fotto - aveva sbottato a ilfattoquotidiano - per dirla alla calabrese, anzi alla reggina. Non mi sono strappato le vesti, ma per quel vitalizio ho versato 1.200 euro al mese per 5 anni per cui la cifra che devo restituire deve essere corretta». «Sono stato processato e condannato – aveva poi proseguito – perché un dirigente della Provincia, che aveva il compito di sostituire le porte di un liceo scolastico, ha dichiarato di non essere mai stato minacciato da me, ma di aver pensato che se non avesse dato il lavoro a una determinata impresa, io gli avrei tolto le deleghe per le politiche comunitarie». È stato un Enzo Sculco più pacato, a tratti anche disteso e ironico, quello che ha invece chiarito la sua posizione nel merito dai microfoni dell'Arena di Massimo Giletti. La puntata odierna del talk show di Rai1 riguardava proprio i privilegi di coloro che hanno ricorperto o ricoprono alte cariche istituzionali in virtù di un mandato elettorale. E tra questi è spiccato anche il "caso Sculco". Il servizio, apertosi, con una bella videocartolina sulla città capoluogo, ha poi acceso riflettori sulla vicenda, intervistando l'ex leader della Margherita all'interno del Palazzo comunale (sembra lo si veda uscire dall'ufficio dell'assessore Filippo Esposito al momento dell'incontro con la giornalista). In molti, venerdì scorso avevano notato la presenza di sculco in piazza della Resistenza, attorniato dalla figlia e qualche telecamera. Nel corso dell'intervista andata in onda nell'ora di punta della programmazione pomeridiana della domenica di Rai1, Enzo Sculco ha chiarito di essersi appellato alla giustizia per la revoca del vitalizio e, per questo, non vive l'accaduto come un dramma. «Se c'è da restituire restituirò - ha detto Sculco - ma solo quando la giustizia si pronuncerà. Allora prenderò atto e rispetterò la sentenza. Anche se io sono convinto che mi dovranno restituire tutto». Il "me ne fotto" alla regina (così lui stesso lo aveva definito) va dunque interpretato secondo l'interessato come atteggiamento di tranquillità e distacco rispetto a una vicenda che lo vedrebbe vittima di un torto. A stabilirlo, però, dovrà essere ancora una volta la magistratura.