«A Crotone la candidata de La Sinistra è Francesca Pesce, avvocato da sempre impegnato per la tutela dei diritti di tutti, nelle battaglie per la difesa del nostro territorio, per il diritto all’autodeterminazione delle donne, contro ogni forma di sfruttamento e condizionamento criminale». Lo scrivono in una nota congiunta Lucrezia Bruno e Franco Coricello, rispettivamente segretario provinciale di Sinistra italiana e segretario provinciale di Rifondazione comunista a Crotone.
«Una donna del Sud – scrivono Bruno e Coricello – e di Crotone, capace, con la sua storia e la sua credibilità, di dare voce ai bisogni di un sud europa che deve diventare il baricentro delle politiche attive e di sviluppo, di rilancio e consapevolezza. Le federazioni provinciali di Sinistra Italiana e del Partito della Rifondazione Comunista saranno al suo fianco per ricostruire e restituire dignità e prospettiva, futuro e diritti, alle comunità del Sud.
L’appuntamento del prossimo 26 maggio sarà un passaggio centrale per le politiche del Sud Italia ed in particolare del nostro territorio. Le elezioni europee rappresentano, infatti, lo strumento diretto per intervenire e determinare le prossime politiche di quell’Europa da sempre troppo impegnata a dialogare con i mercati e che non è stata in grado di dare risposte alle persone ed ai territori del Sud. La Sinistra in questo quadro politico rappresenta l’unica vera alternativa alle politiche sociali ed economiche dell’austerity e della criminalizzazione delle persone e dei loro bisogni. Sarà una sfida alta che abbiamo il dovere di affrontare con la consapevolezza che disuguaglianze e povertà sono il risultato diretto delle politiche neoliberiste dei governi europei, Italia compresa.
Lavoriamo in Italia ed in Europa per la confluenza di tutte le soggettività politiche, culturali, sociali, civiche e di movimento, che si battono per l’uguaglianza, la solidarietà, l’umanità, con un programma politico chiaro e trasparente, consapevoli che la risposta a questi problemi risiede nell’azione comune e condivisa di tutte quelle forze sane che in questi anni si sono battute per la tutela dei diritti di tutti e per costruire spazi di partecipazione democratica e modelli di sviluppo e di pace per il benessere collettivo.
L’Europa che vogliamo costruire si fonda sulla democrazia reale e sull’autodeterminazione di donne e uomini; sulla giustizia sociale, ambientale e fiscale; sulla redistribuzione della ricchezza e del lavoro; sulla riconversione ambientale e sociale dell’economia; sul diritto al reddito e sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla solidarietà contro le politiche securitarie e di respingimento delle e dei migranti; sulla pace, il disarmo e la cooperazione internazionale. Per questo è necessario rompere la gabbia neoliberista definita dai trattati e porre fine alle politiche di austerità, che hanno aumentato le disuguaglianze sociali nei paesi della Ue e gli squilibri fra paesi dell‘Unione, fornendo terreno fertile per i tanti imprenditori della paura e dell’odio, facendo risorgere nazionalismi, xenofobia e razzismo».