Si tratta del Decreto numero 168 del 3 giugno scorso recante la «tutela diretta delle aree ricadenti nella direttrice urbana della nuova espansione di Crotone tra fine XIX e prima metà del XX secolo: piazza Duomo, via monsignor Pietro Raimondi, corso Vittorio Emanuele, via Silvio Messinetti (già via Vittoria), piazza Pitagora (già piazza Raffaele Lucente), via Vittorio Veneto e traverse e piazza della Resistenza del Comune di Crotone».
Nel decreto viene rilevata «l’ importanza culturale dell’area inclusa nella perimetrazione e la pregevolezza del nuovo “salotto” della città di Crotone, che è significativamente riflessa nel carattere compositivo e materico delle superfici orizzontali, una pavimentazione in basolato lavico per la cui fornitura e realizzazione sono state impegnate maestranze dell’area etnea, la cui datazione desunta dalle cartoline postali d’epoca, è collocabile rispettivamente ad inizio ‘900 per piazza Duomo e corso Vittorio Emanuele, negli anni ’30 e ’40 per piazza Pitagora e negli anni ’40 per via Vittorio Veneto con brevi innesti sulle traverse laterali».
«In ragione anche della vulnerabilità intrinseca del paesaggio storico urbano – spiega il decreto -, a partire dalle pavimentazioni storiche, la sua componente più sensibile già soggetta in passato ed ancora potenzialmente suscettibile di trasformazioni incongrue, di diversa natura ed entità, che possono comprometterne il valore testimoniale e culturale riconosciuto o snaturarne il carattere identitario costituisce un patrimonio culturale straordinario ed è pertanto meritevole di tutela sotto il profilo storico, artistico, archeologico ed etnoantropologico».