«Non può comunque essere sottaciuto - sottolineano i sindacati - il modus operandi dello stesso professionista, aperto al dialogo, all’ascolto e, laddove possibile e coerente con le norme vigenti, predisposto alla soluzione delle problematiche. È noto a tutti che i problemi dell’Asp di Crotone sono atavici e non si discostano molto da quelli che attraversano la sanità calabrese “malata”. Sarebbe oltremodo noioso dilungarsi nell’elencazione delle tante difficoltà proprie di questo settore, però il senso del plauso che, con questo breve comunicato, si vuole dare, è quello che la famigerata inversione del trend negativo, tanto predicata e meno praticata, in effetti può essere realisticamente raggiunta se, lo spirito con cui si affrontano le spinose problematiche, è quello al quale si è ispirato il dottor Procopio. Poiché siamo abituati a parlare di cose concrete, ci sembra doveroso sottolineare solo alcuni aspetti che riteniamo siano inconfutabili e sotto gli occhi di tutti».
«In pochi mesi - dichiarano le sigle di categoria - si è passati dalla chiusura del bilancio 2022, con un deficit di circa 50 milioni di euro, a un bilancio del 2023 che chiude con un utile di circa 150.000 euro, un netto miglioramento dei conti ed un segno più rispetto al passato, dovuto sicuramente alla maggiore oculatezza sulle partite in entrata che ha portato ad una diversa redistribuzione dei fondi da parte della Regione (sicuramente dovuti anche negli anni precedenti ma mai trasferiti nelle casse della nostra Asp) che ha, quindi, tenuto in debita considerazione alcune specificità della sanità crotonese. Non va trascurato, inoltre, lo sblocco di tutti i concorsi, tanto meno l’adozione di tutti gli atti che hanno portato alla stabilizzazione del personale precario che aveva maturato i requisiti di legge, sblocco della produttività anni precedenti con l’annualità 2021 già erogata ed il 2022 in fase di perfezionamento».
«Per quanto riguarda poi i rapporti sindacali - aggiungono le sigle di categoria -, inerenti alla contrattazione di secondo livello, che vedeva il dottor Procopio presidente della Delegazione trattante, abbiamo potuto constatare l’impegno e la coerenza con quanto ci era stato promesso, cioè che per il poco tempo a disposizione avrebbe fatto di tutto per chiudere quanto più istituti possibili e portato avanti il Contratto integrativo decentrato. Difatti sino a ieri, 15 luglio, ultimo giorno di permanenza nella nostra Azienda, il dottor Procopio ha tenuto l’ultima riunione di delegazione trattante che ha portato alla firma di importanti regolamenti quali: accordo vestizione e svestizione, regolamento Dep (Differenziali economici professionali) e regolamento progressioni verticali, i quali nel breve tempo avranno ricadute positive sui lavoratori. I vari incontri, è doveroso sottolineare, si sono svolti in un clima di concertazione e collaborazione istituzionale, tenendo sempre presente la direttrice del rispetto delle norme contrattuali e legislative vigenti, quindi restando sempre, per reciproca convinzione, nel solco della legalità e legittimità degli atti, ed avendo come obiettivo quello di dare risposte alle tante problematiche di interesse collettivo, da tempo rimaste inevase».
«Riteniamo che, grazie all’azione del dottor Procopio - commentano i sindacati -, sia stato riavviato un percorso fatto di piccoli ma significativi passi, che dovranno mirare al raggiungimento di grandi obiettivi, atteso che le problematiche da affrontare sono ancora tante, regolamento sui buoni pasto, regolamento sull’attività libero professionale del personale del comparto, oltre naturalmente alle importantissime problematiche di natura organizzativa che interessano sia la struttura ospedaliera che il territorio, valorizzazione delle professioni sanitarie e urgente nomina del nuovo dirigente delle stesse».
«Il nostro auspicio è che il commissario straordinario nomini in tempi brevi - concludone le sigle di categoria - il nuovo direttore amministrativo, fiduciosi che si possa continuare sulla scia delle buone prassi, del mantenimento di corrette relazioni sindacali, perché solo attraverso le necessarie sinergie ed il reciproco rispetto dei ruoli si potranno raggiungere risultati apprezzabili nell’interesse dei dipendenti, per il benessere organizzativo, elementi indispensabili per erogare servizi di qualità ai fruitori finali: i cittadini bisognevoli di cure ed assistenza».