Lo afferma il commissario straordinario delegato di governo del Sin di Crotone Emilio Errigo. «Il decreto fa questo dopo aver richiesto un supplemento di istruttoria - spiega Errigo - sulla eventuale disponibilità di impianti idonei a ricevere tali rifiuti pericolosi, anche all'estero. Gli accertamenti sul territorio nazionale disposti da questo commissario straordinario hanno avuto tutti esito negativo, cosicché un ultimo tentativo va fatto all'estero, anche se in caso di esito positivo delle ricerche si dovrà comunque tener conto dei limiti imposti dalla normativa vigente, anche in ambito comunitario. Ciò detto, per mia esperienza, i ricorsi sbandierati sui giornali in genere sono ispirati a visioni politiche e di opportunità piuttosto che da ragioni e presupposti di diritto. E sono lontani dalla buona e corretta gestione della cosa pubblica, mossi invece da interessi diversi ispirati a istanze dal sapore populista. Pur non entrando nelle polemiche tra enti di governo centrale, locale e regionale, ci si limita ad osservare che i rifiuti della discarica ex Pertusola vanno rimossi con urgenza da dove giacciono da decenni e che è sempre possibile, che tra un ricorso al Tar e una conferenza di servizi, l'impianto di Crotone venga saturato con rifiuti speciali e pericolosi provenienti da altre regioni, mentre quelli dell'area ex Pertusola, resterebbero irragionevolmente e incomprensibilmente lì, abbancati in mezzo alla spiaggia e al porto di Crotone. Il compito del sottoscritto, impresso a chiare lettere nella legge istitutiva dei commissari straordinari e nel decreto di nomina, è quello di accelerare questo percorso e rimetterlo in linea qualora esca fuori dai binari. Non mancherò quindi, di adottare gli atti di competenza, eventualmente anche esercitando i poteri sostitutivi di tutti gli organi e di tutti gli enti coinvolti, per perseguire l'obiettivo assegnato». Inoltre conclude: «Non è comprensibile in diritto, la generalizzata possibilità offerta al mercato dei rifiuti speciali pericolosi, di conferire presso l'impianto esistente e funzionante a ritmi crescenti di Crotone e che permette a chiunque lo desideri di trasportare e conferire rifiuti pericolosi da dentro e fuori la Regione Calabria mentre si vorrebbe continuare, irragionevolmente e incomprensibilmente, a non consentire e permettere, a chi è obbligato per legge, di adempiere a quanto previsto, provvedendo a mettere in sicurezza ambientale con il trasferimento e conferimento, quelle limitate quantità di residui storici dei processi industriali, caratterizzati quali pericolosi, giacenti da molti decenni in mezzo alla spiaggia del mare di Crotone».