Dopo la schiarita della scorsa settimana, infatti, in cui le parti si erano trovate davanti al tavolo tecnico voluto dal sindaco Voce per trovare una via d'uscita all'impasse, è arrivata una nuova contromossa dal presidente del Cda di Akrea. Roberto Padula, infatti, con una missiva inviata lo scorso mercoledì all'Ente (22 novembre), ha diffidato il Comune al pagamento di 2,1 milioni di euro quali somme complessive dovute per i servizi già prestati dall'azienda in passato.
La missiva è stata inviata al sindaco Vincenzo Voce, ai componenti della giunta, ai dirigente di Settore dell'Ente, ai Revisori dei conti e al Collegio sindacale.
In riferimento alla crisi economico-finanziaria della società Akrea, il presidente Padula fa riferimento quanto già denunciato nel verbale del Collegio sindacale 19 giugno scorso nel quale il Comitato di controllo analogo afferma che «la causa dello squilibrio rilevato è sostanzialmente imputabile alla mancanza di un adeguato contratto di servizio e/o di affidamento con il Comune di Crotone, che garantisca alla società l'equilibrio economico e/o un risultato d'esercizio pressoché in pareggio».
«È del tutto evidente – commenta Padula – che il contratto di servizio per Akrea costituisce a questo punto, lo strumento fondamentale per la valutazione delle condizioni di efficienza, efficacia ed economicità del servizio reso e, allo stesso tempo, il mezzo atto a riportare l'equilibrio economico fondamentale per garantire la continuità aziendale».
Al fine di scongiurare ulteriori perdite e il dissesto societario, il presidente del cda si dice costretto « a reclamare formalmente le somme dovute». A partire dal ripianamento perdite d'esercizio e ricostituzione capitale sociale per un importo di 85.057,98 euro; al pagamento dei crediti relativi alla sosta regolamentata per un importo di 281.336.28 euro. «A nulla rileva – su quest'ultimo credito spiega Padula – la contestazione contenuta nella nota del Comune del 3 novembre 2023 in merito all'assenza di un contratto e al mancato accertamento circa l'utilità del servizio e il relativo arricchimento per l'Ente» in quanto «il contratto asseritamente scaduto il 31 dicembre 2015, non ha mai ricevuto da parte del Comune espresso diniego circa l'attività da svolgere e al fine di poter considerare un'eventuale azione giudiziaria da svolgere».
Il presidente di Akrea esige quindi il pagamento dei crediti relativi alla pulizia dell'arenile per un importo di 34.490,50 euro. A questi si aggiunga l'aggiornamento del corrispettivo del contratto di servizio per gli anni 2022 (194.909.09 euro) e 2023 (609.724,35 euro) sulla base dell'incremento Istat per un totale di 804.633,44 euro oltre Iva. «In merito non si comprende – commenta Padula nella missIva – il mancato riconoscimento delle somme dovute a titolo di incremento Istat, dal momento che è lo stesso contratto di servizio, articolo 18 comma 3, che prevede come il relativo corrispettivo contrattuale deve essere aggiornato sulla base dell'incremento Istat di riferimento».
La rivalsa del cda di Akrea prosegue poi in merito ai costi delle piattaforme di trattamento e valorizzazione dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata per un totale aggiornato di 280.724.35 euro oltre Iva al 30 settembre 2023.
Altro nodo di non poco conto è il riconoscimento delle somme derivanti dal finanziamento regionale per la Raccolta differenziata (di cui il Comune di Crotone soggetto beneficiario) pari complessivamente a 1.572 975,00 euro di cui 510.000.00 già anticipati da Akrea e per le quali «si attende rimborso da parte del Comune di Crotone», sottolinea Padula.
Per gran parte di questi crediti vantati, Padula ricorda che fanno parte della «diffida stragiudiziale di pagamento, avanzata per conto di Akrea Spa dallo studio Blr&M-Biolato Longo Ridola & Mori». «Si fa presente che l'eventuale mancato restituzione di tale importo (2,2 milioni, ndr) – sottolinea il presidente di Akrea – avrebbe riflessi significativi sia sul versante economico ma, ancora di più sul versante finanziano».
Padula ricorda più avanti che il Collegio sindacale «ha rappresentato l'anomala gestione dei rapporti finanziari tra Akrea e il Comune di Crotone in riferimento specifico al ritardo con cui il Comune di Crotone procede al pagamento dei crediti che a cascata comporta il ritardo dei pagamenti di Akrea nei confronti dell'Erano, dei fornitori, ecc..».
Fatte tali premesse, il presidente del cda informa che la società assegna «il termine di giorni sette dal ricevimento della presente per riconoscere in via definitiva la somma complessiva di 2.104.778,33, preavvisandovi che decorso inutilmente detto termine ci vedremo costretti ad attivarci per il recupero forzoso delle somme, al fine di tutelare gli interessi societari in tutte le competenti sedi giurisdizionali».
«Si precisa – informa ancora Padula – che l'omesso riconoscimento, anche parziale, della somma di 2.104.778,33 euro determina una sistematica mancanza di dotazione finanziaria, che ha compromesso e sta compromettendo la gestione economico-finanziaria della società impedendo alla stessa di effettuare un'idonea programmazione di interventi utili allo sviluppo, all'incremento ed al miglioramento del servizio svolto».
«Tale situazione finanziaria – conclude Padula –, unitamente alla mancata sottoscrizione del nuovo contratto, sono tutti elementi che concorrono a determinare una situazione di incertezza circa il futuro della società, di qui la necessità di un definitivo e opportuno chiarimento in merito al prosieguo della stessa».