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EDITORIALE│Partiti in letargo a Crotone, Voce ringrazia e dorme sogni tranquilli

Posted On Sabato, 10 Giugno 2023 12:20 Scritto da Gaetano Megna

I partiti della provincia di Crotone sono andati in letargo. Se si esclude qualche polemica interna, le fasi congressuali e i periodi elettorali i dirigenti di tutti i partiti presenti nel nostro territorio non battono il classico colpo per ribadire che ci sono.

Rimbalzano voci su un possibile azzeramento della segreteria provinciale del Partito democratico, ma non si conoscono le ragioni dell’operazione e nemmeno si sa l’obiettivo che il segretario provinciale dem, Leo Barberio, avrebbe in mente di raggiungere.
Non si sa se la sua idea è quella di rilanciare un partito assente sulla scena politica oppure se intende riequilibrare la rappresentanza interna dopo la nomina di Gino Murgi nella segreteria regionale.
Magari non sarà così, ma la nomina di Murgi appare come un ridimensionamento del ruolo di Barberio. Sono in molti a pensarlo. Molto spesso, però, ciò che appare non risponde al vero, ma il più delle volte l’apparenza coincide con la sostanza. Il tempo dirà qual è la verità.
Anche il partito di Giorgia Meloni è entrato nelle sabbie mobili. Nei mesi scorsi c’era stato un sussulto polemico tra il gruppo dirigente storico (Stano Zurlo, Stelvio Marini e qualche altro) e il segretario provinciale Michele De Simone, che si è concluso con il commissariamento della sezione cittadina “Pasquale Senatore”, considerato il punto di forza dei dirigenti “storici”. Dopo questa prova di forza è tornato l’obblio.
Non si sa, al momento, cosa sia Forza Italia. Questo partito è sparito totalmente dai radar. Sulla carta il segretario provinciale è ancora Sergio Torromino, nei fatti l’ex parlamentare sembra avere tirato i remi in barca, rivolgendo tutta l’attenzione alle sue attività industriali (vecchie e nuove).
Il presidente del consiglio comunale, Mario Megna, già coordinatore cittadino degli azzurri, non ha più la testa e l’attenzione per Forza Italia e il centrodestra. Il resto della truppa che si era coalizzata ed aveva eletto il presidente della Provincia, Sergio Ferrari, ha avuto uno sbandamento determinato anche dalle notizie riguardanti le carte delle indagini della Dda guidata da Nicola Gratteri.
In quelle carte compaiono i nomi anche del coordinatore regionale di FI, Giuseppe Mangialavori, e dell’ex consigliere regionale Vito Pitaro per un sospetto aiutino avuto dalla ‘ndrangheta a livello elettorale. Queste notizie spiazzano e, quindi, il drappello crotonese che aveva scelto di riconoscersi nella leadership di Mangialavori e Pitaro è rimasto senza un punto di riferimento.
Altri cespugli della grande ammucchiata messa in piedi per l’elezione comunale di Crotone si è messa in stand by. Nella provincia di Crotone ci sarebbero anche altri piccoli partiti che, al momento, non fanno testo.
Questi partiti dimostrano di essere presenti solo quando scoppiano polemiche e l’occasione è ghiotta per marcare la loro vivacità. Fa persino tenerezza la polemica scoppiata nell’Udc su chi debba rappresentare il partito.
In questa situazione il movimento civico che esprime il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, può continuare a dormire sonni tranquilli anche quando penalizza la città riempiendola di strisce blu.