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LA RIFLESSIONE│Pd abbandoni gli interessi bottega e costruisca insieme alla gente

Posted On Giovedì, 13 Ottobre 2022 11:50 Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Le dichiarazioni del commissario della Camera di Commercio di Crotone aprono profondi ed inquietanti interrogativi sulla responsabilità della classe politica crotonese e calabrese.

La prima soccombente alle logiche spartitorie di quella calabrese atteso che la rappresentanza istituzionale regionale del nostro territorio è inesistente per una legge i cui Consiglieri che l’hanno approvata dovrebbero quantomeno fare sincera autocritica.
La seconda decisa ad imporre le sue scelte dentro un quadro di spartizioni di poteri. Ma quello che ha detto Alfio Pugliese appare come un atto coraggioso che, forse, arriva in ritardo ma dovrebbe svegliare le coscienze di coloro i quali oggi svolgono compiti istituzionali o assembleari di rappresentanza civica. Non di meno vale questa sottolineatura per le Associazioni che rappresentano, a vario titolo, il mondo della già povera economica cittadina.
Non v’è dubbio che Pugliese lancia una pietra in uno stagno che oggi rappresenta lo stato vero della politica crotonese che ha permesso in questi ultimi anni di far perdere a questo territorio un’autonomia e una forza istituzionale di un protagonismo che ha cercato di sottrarsi, nel tempo, alle scelte centralistiche della politica regionale.
L’appuntamento della nuova costituzione della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo sta diventando una corsa alla sistemazione di alcune caselle secondo i “desiderata” agganciati alle logiche politiche di chi oggi tiene le redini del Governo regionale.
Una responsabilità “indigena” esiste vista la situazione complessiva che vivono i partiti a Crotone. Ma la tendenza si può cambiare a condizione che cambi la intera dimensione delle attività politiche proprie dei partiti.
Anche il Pd ha il dovere di cambiare registro ed impegnarsi su una tematica che potrebbe sfociare nella solita cultura di soddisfare gli interessi corporativi e non quelli associativi che una struttura come la Camera di Commercio dovrebbe perseguire.
Un rinnovato impegno a decidere per parte propria le sorti di questa terra è compito precipuo di una classe dirigente che stenta a presentare le sue giuste prerogative per guidare interessanti processi di sviluppo territoriale.
Bisogna invertire la tendenza e battersi nelle sedi istituzionali ed in quelle politiche affinché gli interessi generali della città e del suo territorio provinciale vengano difesi. E se non si fa unità d’intenti il fenomeno della mancata rappresentanza territoriale presso la Regione Calabria diventa un’arma in più per coloro i quali hanno preso i voti dei crotonesi, sono stati eletti e hanno archiviato il gesto di generosità degli elettori di questa terra. Il pericolo di un “feudalesimo” di ritorno c’è; esso è trasversale ed attraversa tutti partiti.
Il lavoro su cui si deve concentrare l’impegno del Pd e della sua nuova classe dirigente deve essere quello di chiudere con gli interessi di bottega e sentirsi protagonisti di un futuro che si costruisce insieme alla gente: a quella che lavora, a quella che non lavora, accanto ai giovani ed agli anziani che rappresentano le generazioni del futuro e del passato. E la sinergia tra queste due particolari esperienze di vita non possono che arricchire il dibattito sociale e civile.
L’occasione lanciata da Alfio Pugliese va raccolta dal Pd e fatta sua con tutte le peculiarità che un partito può e deve fornire in queste occasioni. La Camera di Commercio che si sta figurando, grazie ad un altro nefasto provvedimento legislativo nazionale, fa il paio con quella obbrobriosa riforma radicale delle Province.
Un altro pezzo di autonomia che cade con il tentativo, ormai palese, di riportare tutto alla centralità di Catanzaro e dei suoi poteri politici ed amministrativi. Come se tanti anni di battaglie per costruire l’autonomia del territorio di Crotone non siano serviti a nulla.

Carmine Talarico