Che registrano un punteggio superiore a 60 – la soglia di sufficienza in una scala da zero a 100 – in tutte e tre le macroaree considerate: Servizi di prevenzione e sanità pubblica, distrettuali e ospedalieri. Valle d’Aosta (new entry tra le maglie nere) e Calabria (che si conferma sotto la sufficienza anche quest’anno) restano inadeguate su tutta la linea mentre le altre Regioni e Pa presentano “falle” almeno in una delle aree prese in considerazione.
La situazione emergenziale creata dalla pandemia – si legge nel Report che il ministero invierà al Parlamento – ha sicuramente inciso e del fattore Covid anche quest’anno come per il monitoraggio 2020 si terrà conto: le performance sui Lea valutate secondo i parametri del Nuovo Sistema di garanzia deliberato nel 2019 sono calcolate “a scopo informativo” e quindi non impatteranno sull’accesso delle Regioni alla quota integrativa del Fondo sanitario nazionale. Il quadro generale nel complesso migliora con 14 Regioni promosse a fronte delle 11 del 2020 ma siamo ancora sotto di una rispetto al 2019 quando a centrare gli obiettivi erano state 15 Regioni. Sette sono almeno per un indicatore insufficienti: Bolzano, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna, più le due “bocciate” in tutte e tre le aree, Valle d’Aosta e Calabria.