È quanto dichiarato dalla parlamentare M5s Elisabetta Barbuto e dall’avvocato Giuseppe Donnici, esperto di procedure concorsuali che sta supportando gratuitamente la problematica dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali travolti dalla crisi aziendale di Abramo customer care. Sono loro a rendere informazioni sull’udienza che si è tenuta ieri presso il Tribunale di Roma. Secondo quanto riferisce l’onorevole Barbuto «il Tribunale, come sempre avviene in questi casi, si è riservato di prendere una decisione in modo da approfondire la tematica».
Cosa può succedere quindi? Secondo quanto riferito dall’avvocato Donnici «la legge fallimentare prevede che il debitore in concordato possa reimpostarne la traiettoria dopo l’esito della prima vendita che, nel nostro caso, è andata deserta. Lo abbiamo riferito più volte – ricorda Donnici – e lo ribadiamo anche in questa sede: prima di aprire altri scenari, è necessario che il Tribunale valuti questo aspetto. Alla luce delle informazioni in nostro possesso, riteniamo che sia esattamente quello che sta succedendo».
L’onorevole Barbuto inoltre tiene a sottolineare che «prima di chiudere una procedura concordataria, il Tribunale deve valutare attentamente se esistono i presupposti per portarla avanti. Riteniamo che l’attenzione si stia focalizzando su questo aspetto».
Il Giudice designato, quindi, secondo quanto sostiene l’avvocato Donnici valuterà la nuova offerta. «Le strade percorribili, poi – spiega –, potranno essere due: la prima, e forse la più attendibile, prevede la fissazione di una nuova vendita che tenga in considerazione la nuova offerta. La seconda, invece, prevede il trasferimento diretto al nuovo offerente a patto che sussistano determinati presupposti riguardo al prezzo ed alle garanzie offerte. Personalmente ritengo che vadano bene entrambe purchè si arrivi subito alla meta». «A prescindere dagli esiti – sottolinea l’onorevole Barbuto –, l’attenzione sulla vicenda da parte mia e del collega Donnici rimarrà massima».