Un omaggio alla Calabria quello di don Mattia e dei ragazzi della sua parrocchia che si trovavano a Crotone per partecipare a un campo della legalita' di Libera. Nell'ultimo giorno di permanenza, il gruppo ha deciso di stare in spiaggia. Essendo domenica si doveva anche celebrare messa: "Avevamo scelto la pineta di un campeggio - spiega don Mattia - ma era occupata. Faceva molto caldo e cosi' ci siamo detti: perche' non fare messa in acqua? Una famiglia ci ha sentito parlare ed ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. E' stato bellissimo anche se ci siamo scottati".
Il gruppo ha svolto un campo alla cooperativa Terre Joniche-Libera Terra che gestisce i terreni confiscati agli Arena a Isola Capo Rizzuto con escursioni e incontri con chi combatte in prima linea la 'ndrangheta. "Era la prima volta - ha detto il parroco - che facevamo un campo di Libera e venivamo in Calabria. Abbiamo fatto una esperienza forte scoprendo tanta bellezza, piu' di quella che immaginavamo. Non solo nella natura, ma soprattutto nelle persone, nel coraggio di dire no alla 'ndrangheta, nel desiderio di avere una terra piu' giusta e libera e di restare qui per migliorare la Calabria come fanno Tiberio Bentivoglio, Giovanni e Francesca Gabriele (i genitori di Dodo', il bambino ucciso su un campo di calcetto, ndr) o Anna Dattoli (la mamma di Gabriele De Tursi scomparso nel nulla a Strongoli, ndr)".
Durante l'omelia don Mattia ha commentato le letture domenicali del rito ambrosiano incentrate sui motivi per dire si' alla legge del Signore ed entrare nella terra promessa: "L'acqua del mare che prima era agitata ed ora e' cosi' limpida - ha detto - e' come la nostra esperienza che, attraverso il lavoro con Libera e l'incontro con le persone ci ha permesso di vedere le cose piu' chiare. La riflessione e' su quello che vogliamo fare ora che torniamo a casa: impegnarci di piu' per legalita' e rispetto o lasciare le cose come sono?".