Sono i numeri del Rapporto sullo stato di rischio del territorio italiano 2023 di Ance e Cresme che stima in 358 miliardi di euro i danni complessivi prodotti da terremoti e dissesto idrogeologico nella storia recente dell'Italia, tra il 1944 al 2023. Oltre il 15% del territorio nazionale ha pericolosità idraulica medio-alta e in particolare in Emilia Romagna è esposto al rischio di allagamento il 56% della superficie.
Anche altre regioni hanno livelli considerevoli di pericolosità: Lombardia (18%), Calabria (17%), Veneto (13%) e Toscana (12%). Tra le province, Ferrara è quella con la percentuale maggiore di superficie esposta a elevato rischio di alluvione con ben un quarto del territorio esposto al rischio elevato. Seguono Crotone (23,6%), Venezia (23,3%), Ravenna (22,2%) e Gorizia (22%). A fronte dell'emergenza idrogeologica, negli ultimi 20 anni l'Italia è il maggior beneficiario del Fondo di solidarietà dell'UE, con oltre 3 miliardi di euro ricevuti, pari a circa il 37% dell'importo totale erogato a tutti i Paesi europei. Quello che andrebbe fatto, secondo l'analisi dell'associazione dei costruttori è: intervenire sulla governance riportando ad un unico soggetto a livello centrale il coordinamento delle varie istituzioni coinvolte, velocizzare al massimo il passaggio dalle risorse ai cantieri, prevedere un sistema informativo unico attraverso il quale gli enti coinvolti possano avere informazioni precise sulle scadenze e sulle modalità di accesso ai finanziamenti. (ANSA)